Fine di stagione fa rima con pagellone. Eccovelo.
Portieri
Rustu (11 partite, 5 reti subite, media 6.59): inizio stagionale difficile per via di un infortunio, ma poi si è fatto trovare pronto e non ha deluso le aspettative. Per avere 20 anni, tanto di cappello. Voto 8.
Steinarsson (14 partite, 8 reti subite, media 5.93): catapultato titolare per cause di forza maggiore, ha dato quello che poteva e non ha fatto per niente male, alla prima annata in prima squadra. Voto 8.
Difensori
Roberts (12 partite, 1 gol, media 7.29): il nostro capitano ci saluta dopo 11 stagioni da titolare. C’era in seconda divisione, c’è stato per alzare la UFFA. Lacrime agli occhi, Jack. Voto 10.
Fedorchenko (11 partite, 1 gol, media 7.18): il nazionale ucraino è oramai una sicurezza di cui siamo felici, visto che il prossimo anno sarà il D C titolare. Voto 7,5.
Calabuig (11 partite, 1 gol, media 6.59): arriva alla nazionale belga dopo tanta gavetta. Potrebbe essere il colpo per lanciarsi all’assalto del posto da titolare. Voto 7.
Brito (12 presenze, 1 gol, media 6.79): il difensore cileno pecca sempre di impegno, non riuscendo mai a compiere il salto necessario per imporsi nelle gerarchie. Voto 6,5.
Villalba (11 partite, media 7.50): l’erede di Roberts è il difensore argentino, sempre sicuro quando entra in campo. Saprà sopportare la responsabilità? Voto 8.
Yum (13 partite, media 6.35): titolare fisso, ma la resa è stata alquanto sotto le aspettative. Forse un po’ di concorrenza potrebbe fargli bene. Voto 7.
Yang (12 partite, 1 gol, media 6.67): il giovane difensore multiruolo cerca di mettersi in mostra e noi restiamo in attesa di vedere la sua evoluzione. Voto 7.
Kjellgren (12 partite, 3 gol, media 7.29): il terzino goleador, miglior marcatore della difesa, esprime il suo potenziale con noi e con la nazionale. Possiamo contare su di lui. Voto 8.
Caballero (10 partite, media 5.35): il duttile terzino paga pegno per l’inesperienza, ma abbiamo pazienza perché sapiamo a cosa possono arrivare i giovani della Primavera. Voto 6.
Mediani
Nestor (11 partite, 4 gol, media 7.5): il messicano padroneggia da signore la zona difficile del campo, il filtro davanti alla difesa e primo passo per la costruzione del gioco. Voto 8.
Garcia (4 partite, media 5.5): non conta il voto, non contano le reti, non conta la media. Carlos c’è e la sua sola presenza infonde un’aura speciale al match. Alza la Coppa in faccia a Cicci. Voto 10.
Lyberopoulos (10 partite, 3 gol, media 6.90): il ragazzino greco si mette in mostra e ci riesce come si deve, senza strafare, ma piazzando gol e sostanza. Voto 7.5.
Centrocampisti
Rosado (13 partite, 1 gol, media 5.69): la nazionale spagnola lo ha voluto fin da subito e noi gli diamo tutto lo spazio possibile. Ha margini di crescita splendidi. Voto 7.5.
Ndiaye (16 partite, 2 gol, media 6.75): alla prima annata da titolare non sempre ha brillato, ma non ha mai deluso. Abbiamo ben fatto, puntando su di lui. Voto 7.5.
Kane (12 partite, 1 gol, media 7.88): il cinese è il faro del centrocampo e la sua luce guida i movimenti e le costruzioni di gioco del resto del team. Voto 8.5.
Beasley (2 partite, media 4.5): sarebbe impietoso falciare il ragazzino americano, appena affacciatosi la calcio che conta. La qualità c’è, vediamo dove arriverà. Voto 6.
Attaccanti
Shah (10 partite, 4 gol, media 7.15): il camerunese ha pagato pegno per le squalifiche, non potendo essere impiegato quanto avremmo voluto. La sua presenza vacilla. Voto 7.
Scharner (12 partite, 8 gol, media 8.42): bomber del team, non gli si può rimproverare nulla. Silenzioso nel suo essere norvegese, non sbaglia un colpo. Voto 9.
Smiljanic (13 partite, 7 gol, media 8.08): il serbo cresce che è un piacere, anno dopo anno. Partito come panchinaro, a strappato il posto da titolare più che volentieri. Voto 8.
Gabrielsen (14 partite, 4 gol, media 8.32): snobbato dal ct dellaNorvegia, il nostro ariete è una sicurezza assoluta quando c’è da sfondare la difesa avversaria. Voto 8.
Spoor (13 partite, 3 gol, media 8.31) ha calciato il rigore che ci ha consegnato la UFFA, segno indelebile della sua responsabilità e della sua classe. Voto 9.
Strouhal (4 partite, 1 gol, media 5.75): il duttile attaccante debutta in prima squadra e si mette in mostra per le sue doti. Chissà dove potrà arrivare. Voto 7.
Alex (11 partite, 4 gol, media 8.14): il portoghese si conferma in tutte le sue doti, come accade da tante annate a questa parte. Ci si stupirebbe di un insuccesso, nel suo caso. Voto 8.
Utopia - Sala stampa
Anno nuovo, vita nuova
Dopo la grande festa per salutare come si deve il ritiro di capitan Roberts, accogliamo al suo posto l’A C Feilhaber. La sua presenza in prima squadra potrebbe far vacillare la permanenza di Shah, ma abbiamo più di un fronte quest’anno da affrontare. Intanto ecco la scheda dell’americano.

Arrivano anche le prime convocazioni dell’anno nuovo: Rustu e Steinarsson confermati tra i pali delle loro nazionali; Yum, Fedorchenko, Kjellgren e Brito (richiamato dopo qualche stagione) sono i nostri difensori migliori; in mezzo al campo Nestor, Rosado, Kane e Ndiaye non escono dalle grazie dei loro ct; il reparto offensivo offre ai rispettivi stati Smiljanic, Scharner, Alex, Shah e Spoor.
Veniamo alla nostra rosa per la stagione che sta per cominciare.
Portieri
Rustu ha i galloni da titolare e non glieli toglie nessuno. Dopo l’inizio da infortunato della scorsa annata, al suo ritorno si è fatto valere, mostrando la sua classe. Sicurezza.
Steinarsson la scorsa stagione ha messo in mostra le sue doti, chiamato forzatamente a difendere la porta in partite forse troppo importanti, ma non ha sfigurato. Promessa.
Difensori
L’assenza di capitan Roberts avrà ripercussioni?
La coppia di centrali titolare sarà composta da Fedorchenko, in esponenziale crescita, e da Villalba, certezza confermata. Sulle fasce Yum e Kjellgren, entrambi nazionali.
Il parco riserve vede Brito e Calabuig un gradino sopra Yang, forte della sua duttilità. Caballero è l’ultimo in ordine di preferenze e dovrà dimostrare cosa vale, anche perché nelle giovanili scalpitano ragazzini promettenti.
Mediani
Nestor è la roccia della zona difficile del campo e riesce sempre a dire la sua. Partito in sordina nella sua carriera, diventa sempre più fondamentale ogni stagione che passa. Come il vino.
Garcia, a proposito di vino, è la riserva di lusso e attende una finale per calcare un palcoscenico degno di lui.
Lyberopoulos sa di aver modo di giocare, viste le numerose competizioni, e faremo in modo di farlo crescere come si deve. I numeri ci sono già tutti.
Centrocampisti
Kane, silenzioso, è il faro della squadra e infonde sicurezza non solo al suo reparto, ma al team intero. Le chiavi della zona centrale del campo sono tutte sue.
Ndiaye aveva ereditato il posto da titolare di Rowley e, con lui in campo, abbiamo vinto la UFFA, cosa che con il suo predecessore non ci era riuscita. Scommessa vinta.
Rosado è giovane e sta crescendo in maniera positiva. Manca solo di esperienza, non di qualità, e le continue convocazioni nella nazionale spagnola dicono di cosa sia capace.
Beasley, dopo le due presenze dello scorso anno, ha una stagione intera per mettere in luce quello di cui è capace. Sa di essere l’ultima scelta, tutto dipende da lui.
Attaccanti
Folta schiera di giocatori, dove l’abilità non manca.
Alex, Spoor, Gabrielsen, Scharner e Smiljanic sono il top del reparto e, nelle partite che contano, sono loro a giocarsi i tre posti da titolare.
Rimangono Shah, prima riserva come A C e già in nazionale, più i ragazzini Strouhal e Feilhaber. Se questi ultimi dovessero attirare le attenzione di mister Kiplagat, Shah finirebbe nella lista dei partenti. In caso di esclusione prematura dai palcoscenici internazionali, la società lo potrebbe cedere per dare spazio ai giovani.

Arrivano anche le prime convocazioni dell’anno nuovo: Rustu e Steinarsson confermati tra i pali delle loro nazionali; Yum, Fedorchenko, Kjellgren e Brito (richiamato dopo qualche stagione) sono i nostri difensori migliori; in mezzo al campo Nestor, Rosado, Kane e Ndiaye non escono dalle grazie dei loro ct; il reparto offensivo offre ai rispettivi stati Smiljanic, Scharner, Alex, Shah e Spoor.
Veniamo alla nostra rosa per la stagione che sta per cominciare.
Portieri
Rustu ha i galloni da titolare e non glieli toglie nessuno. Dopo l’inizio da infortunato della scorsa annata, al suo ritorno si è fatto valere, mostrando la sua classe. Sicurezza.
Steinarsson la scorsa stagione ha messo in mostra le sue doti, chiamato forzatamente a difendere la porta in partite forse troppo importanti, ma non ha sfigurato. Promessa.
Difensori
L’assenza di capitan Roberts avrà ripercussioni?
La coppia di centrali titolare sarà composta da Fedorchenko, in esponenziale crescita, e da Villalba, certezza confermata. Sulle fasce Yum e Kjellgren, entrambi nazionali.
Il parco riserve vede Brito e Calabuig un gradino sopra Yang, forte della sua duttilità. Caballero è l’ultimo in ordine di preferenze e dovrà dimostrare cosa vale, anche perché nelle giovanili scalpitano ragazzini promettenti.
Mediani
Nestor è la roccia della zona difficile del campo e riesce sempre a dire la sua. Partito in sordina nella sua carriera, diventa sempre più fondamentale ogni stagione che passa. Come il vino.
Garcia, a proposito di vino, è la riserva di lusso e attende una finale per calcare un palcoscenico degno di lui.
Lyberopoulos sa di aver modo di giocare, viste le numerose competizioni, e faremo in modo di farlo crescere come si deve. I numeri ci sono già tutti.
Centrocampisti
Kane, silenzioso, è il faro della squadra e infonde sicurezza non solo al suo reparto, ma al team intero. Le chiavi della zona centrale del campo sono tutte sue.
Ndiaye aveva ereditato il posto da titolare di Rowley e, con lui in campo, abbiamo vinto la UFFA, cosa che con il suo predecessore non ci era riuscita. Scommessa vinta.
Rosado è giovane e sta crescendo in maniera positiva. Manca solo di esperienza, non di qualità, e le continue convocazioni nella nazionale spagnola dicono di cosa sia capace.
Beasley, dopo le due presenze dello scorso anno, ha una stagione intera per mettere in luce quello di cui è capace. Sa di essere l’ultima scelta, tutto dipende da lui.
Attaccanti
Folta schiera di giocatori, dove l’abilità non manca.
Alex, Spoor, Gabrielsen, Scharner e Smiljanic sono il top del reparto e, nelle partite che contano, sono loro a giocarsi i tre posti da titolare.
Rimangono Shah, prima riserva come A C e già in nazionale, più i ragazzini Strouhal e Feilhaber. Se questi ultimi dovessero attirare le attenzione di mister Kiplagat, Shah finirebbe nella lista dei partenti. In caso di esclusione prematura dai palcoscenici internazionali, la società lo potrebbe cedere per dare spazio ai giovani.
I nostri fronti di battaglia stagionali
Tre i fronti dove giocheremo quest’anno: campionato russo, UFFA e World League. Andiamo a scoprire chi saranno i nostri avversari.
Iniziamo dal campionato russo, sebbene ci sia ben poco da descrivere, vista la latitanza di coach:
- Palermo Olimpia ha una misera rosa con 18 uomini in rosa e un mister latitante;
- un’allegra combriccola con 5 BOT di varia natura, pronti a seminare zizzania e suscitare imprecazioni.
E infine lui, la nostra bestia nera, il team con cui vantiamo più precedenti nella storia, colui che ci ha privati della UFFA anni fa, ma verso cui adesso nutriamo meno rancore, vista la recente vittoria: Venticello di Lupo Viola!
A conti fatti il titolo ce lo giochiamo con loro, vista la scarsità di concorrenza. Questo campionato così povero di schieranti ci permetterà di fare un bel turnover, per poter dare il meglio sui palcoscenici internazionali.
La UFFA ci ha piazzati in un girone con pochi manager attivi:
- due BOT dal nome lungo e il club10_7, destinati a fare da fanalini di coda del girone;
- Torres di sua eminenza Aliberto, sfoggiante 8 scudetti e una Super League;
- Vesco City di Blackjack, che vanta uno scudetto e tanti piazzamenti;
- Tritolo Viva con una rosa al limite e un coach assente da mesi;
- Avengers di Aldu che, da neopromossa, ha ottenuto la sua qualificazione alla UFFA.
A tavolino la Torres e noi sembriamo i favoriti per il passaggio del turno, ma è tutto da vedere.
Infine la World League, dove non molla nessuno. Qui non vale nemmeno la pena descrivere le contendenti, delle quali bastano i nomi: San Isidro, Inter is back, Decaro, Ifixtchentchen, Gunners, RiverFregene e AC Vostra. Il top del top.
Iniziamo dal campionato russo, sebbene ci sia ben poco da descrivere, vista la latitanza di coach:
- Palermo Olimpia ha una misera rosa con 18 uomini in rosa e un mister latitante;
- un’allegra combriccola con 5 BOT di varia natura, pronti a seminare zizzania e suscitare imprecazioni.
E infine lui, la nostra bestia nera, il team con cui vantiamo più precedenti nella storia, colui che ci ha privati della UFFA anni fa, ma verso cui adesso nutriamo meno rancore, vista la recente vittoria: Venticello di Lupo Viola!
A conti fatti il titolo ce lo giochiamo con loro, vista la scarsità di concorrenza. Questo campionato così povero di schieranti ci permetterà di fare un bel turnover, per poter dare il meglio sui palcoscenici internazionali.
La UFFA ci ha piazzati in un girone con pochi manager attivi:
- due BOT dal nome lungo e il club10_7, destinati a fare da fanalini di coda del girone;
- Torres di sua eminenza Aliberto, sfoggiante 8 scudetti e una Super League;
- Vesco City di Blackjack, che vanta uno scudetto e tanti piazzamenti;
- Tritolo Viva con una rosa al limite e un coach assente da mesi;
- Avengers di Aldu che, da neopromossa, ha ottenuto la sua qualificazione alla UFFA.
A tavolino la Torres e noi sembriamo i favoriti per il passaggio del turno, ma è tutto da vedere.
Infine la World League, dove non molla nessuno. Qui non vale nemmeno la pena descrivere le contendenti, delle quali bastano i nomi: San Isidro, Inter is back, Decaro, Ifixtchentchen, Gunners, RiverFregene e AC Vostra. Il top del top.
Giovanili per il futuro
Quest’anno giocheremo molte partite, senza contare eventuali passaggi di gironi: ciò ci permette di raccogliere abbastanza py da promuovere ben 4 giocatori, evento che creerà movimenti di mercato in uscita, non appena la densità di match scemerà.
Nella Primavera ci sono attualmente solo 5 giocatori, ma i nostri osservatori ci stanno tenendo in caldo delle promesse.
Franck Ofori Okyere (DC C con abilità 7,50 e valore 2150) e Mecnun Oktay (D S con abilità 7,55 e valore 2100) sono i due 17enni che saliranno in prima squadra nel corso della stagione. Ieri è arrivato anche Vedder, D DS loro coetaneo, con abilità 7,91 e valore 2100.

Queste promozioni porteranno necessariamente a delle scelte di cessioni in difesa, dove i più fragili sono Caballero (D SD) e Yang (D CSD).
Roberto Carlos (a dispetto del nome è un P C da abilità 8,86 e valore 2300) e Maurer (D SD da abilità 7,00 e valore 2200) hanno 16 anni e un’altra stagione, oltre a questa, per dire la loro. Diciamo già che Roberto Carlos ci suscita delle aspettative importanti, mentre Maurer ha un ruolo in cui siamo abbastanza a posto e un’abilità che non promette benissimo. Sarà il tempo a dirci come ci muoveremo.
Nella Primavera ci sono attualmente solo 5 giocatori, ma i nostri osservatori ci stanno tenendo in caldo delle promesse.
Franck Ofori Okyere (DC C con abilità 7,50 e valore 2150) e Mecnun Oktay (D S con abilità 7,55 e valore 2100) sono i due 17enni che saliranno in prima squadra nel corso della stagione. Ieri è arrivato anche Vedder, D DS loro coetaneo, con abilità 7,91 e valore 2100.

Queste promozioni porteranno necessariamente a delle scelte di cessioni in difesa, dove i più fragili sono Caballero (D SD) e Yang (D CSD).
Roberto Carlos (a dispetto del nome è un P C da abilità 8,86 e valore 2300) e Maurer (D SD da abilità 7,00 e valore 2200) hanno 16 anni e un’altra stagione, oltre a questa, per dire la loro. Diciamo già che Roberto Carlos ci suscita delle aspettative importanti, mentre Maurer ha un ruolo in cui siamo abbastanza a posto e un’abilità che non promette benissimo. Sarà il tempo a dirci come ci muoveremo.
Chi mal comincia è a metà dell'opera
Si comincia nella steppa siberiana, nel campionato russo. Nel nostro girone abbiamo una sola schierante e, ovviamente, la sfidiamo alla prima giornata: è Venticello, team capace di batterci fondamentalmente sempre. Oggi proveremo a cambiare il trend, schierando il nostro undici agli ordini di mister Kiplagat: Rustu in porta; difesa con Yum e Kjellgren sulle fasce e la nuova accoppiata titolare centrale Villalba – Fedorchenko (vedremo se il ritiro di capitan Roberts si farà sentire); Nestor sulla mediana, mentre a centrocampo Kane e Ndiaye saranno pronti a costruire; tridente con Smiljanic, Spoor e Gabrielsen.
La prima mezzora, tipicamente, è dedicata allo studio reciproco, visto che è anche la prima partita ufficiale della stagione e c’è da capire come girano le cose. Da segnalare un giallo per Nestor al 7’, ma il tutto si ravviva dopo un terzo di match giocato: doppio vantaggio di Venticello, padrone di casa, complice un errore di Rustu, ma pronta risposta di Smiljanic al 28’ che dimezza il gap. Tentiamo di sfruttare la voglia di rimonta, ma non andiamo a buon fine e, sul finire della prima frazione, ecco l’1-3. Pesante risultato con ancora 45’ da giocare: peggiori inizio non poteva esserci. Ripartiamo determinati a non perdere, almeno, la faccia, e guadagniamo un giallo per Ndiaye al 54’ e un rosso diretto per Nestor al 60’: sotto di due gol e un uomo possiamo solamente incrociare le dita e sperare di non imbarcare troppe reti. Ci chiudiamo a riccio, ma non basta: al 75’ giallo anche per Kjellgren e altro gol subito. L’orgoglio gorgoglia e Gabrielsen, al minuto 83, va in rete. Venticello, deciso a farci le scarpe per l’ennesima volta, chiude in bellezza (si fa per dire) al 90’ con il definitivo 5-2.
Delusi e frastornati, quasi quanto i nostri tifosi: arrivavamo dalla finale UFFA vinta ai rigori e ci ritroviamo asfaltati dall’unico rivale del campionato, la bestia nero Venticello, giusto per delineare già le gerarchie stagionali qui in Russia. Rustu, Yum e Ndiaye si assumono la responsabilità per la loro misera prestazione, ma si tratta di far girare bene le cose fin da subito, dall’esordio in UFFA contro Vesco City, dove sarà assente Kane per la squalifica, rimediata dopo il doppio giallo in finale.
C’è già da lavorare.
Le belle notizie giungono dalle nuove leve: le giovanili si arricchiscono di due ragazzi di prospettiva.
Zhao Haihui, da non confondersi con la marca di cellulari, C C da valore 2000.

Edgar Trezeguet, M C da valore 2200.

La prima mezzora, tipicamente, è dedicata allo studio reciproco, visto che è anche la prima partita ufficiale della stagione e c’è da capire come girano le cose. Da segnalare un giallo per Nestor al 7’, ma il tutto si ravviva dopo un terzo di match giocato: doppio vantaggio di Venticello, padrone di casa, complice un errore di Rustu, ma pronta risposta di Smiljanic al 28’ che dimezza il gap. Tentiamo di sfruttare la voglia di rimonta, ma non andiamo a buon fine e, sul finire della prima frazione, ecco l’1-3. Pesante risultato con ancora 45’ da giocare: peggiori inizio non poteva esserci. Ripartiamo determinati a non perdere, almeno, la faccia, e guadagniamo un giallo per Ndiaye al 54’ e un rosso diretto per Nestor al 60’: sotto di due gol e un uomo possiamo solamente incrociare le dita e sperare di non imbarcare troppe reti. Ci chiudiamo a riccio, ma non basta: al 75’ giallo anche per Kjellgren e altro gol subito. L’orgoglio gorgoglia e Gabrielsen, al minuto 83, va in rete. Venticello, deciso a farci le scarpe per l’ennesima volta, chiude in bellezza (si fa per dire) al 90’ con il definitivo 5-2.
Delusi e frastornati, quasi quanto i nostri tifosi: arrivavamo dalla finale UFFA vinta ai rigori e ci ritroviamo asfaltati dall’unico rivale del campionato, la bestia nero Venticello, giusto per delineare già le gerarchie stagionali qui in Russia. Rustu, Yum e Ndiaye si assumono la responsabilità per la loro misera prestazione, ma si tratta di far girare bene le cose fin da subito, dall’esordio in UFFA contro Vesco City, dove sarà assente Kane per la squalifica, rimediata dopo il doppio giallo in finale.
C’è già da lavorare.
Le belle notizie giungono dalle nuove leve: le giovanili si arricchiscono di due ragazzi di prospettiva.
Zhao Haihui, da non confondersi con la marca di cellulari, C C da valore 2000.

Edgar Trezeguet, M C da valore 2200.

Si continua a cadere
Domenica è sinonimo di nazionali. Il nostro parco portieri, composto da Rustu e Steinarsson, riceve la chiamata. Il telefono squilla anche per molti difensori: Fedorchenko, Kjellgre, Yum e Brito sono desiderati a casa loro. Tra mediani e centrocampisti Nestor, Kane, Ndiaye e Rosado approdano a difendere i propri colori. Gli attaccanti, come sempre, la fanno da padroni: Smiljanic, Scharner, Alex, Shah e Spoor difenderanno calcisticamente la propria bandiera. Amara esclusione per Gabrielsen, ma debutto negli USA per il neopromosso Feilhaber.
Esordio anche in UFFA, della quale siamo detentori, e trasferta sul campo del Vesco City. Dopo la caduta rovinosa in campionato, puntiamo a rifarci, dovendo fare i conti con l’assenza del solo Kane, squalificato dopo la doppia ammonizione della finale. Il nostro undici sarà composto da Rustu in porta; difesa con Yum e Kjellgren in fascia e coppia centrale inedita Fedorchenko-Brito, facendo rifiatare Villalba; Nestor in mediana e centrocampo con il solito Ndiaye e il debutto stagionale del nazionale spagnolo Rosado, da far crescere bene, visto che a livello di abilità è il miglior C C in rosa; classico tridente offensivo con l’ariete Gabrielsen anche oggi, mentre sulle fasce turnover di qualità che vede giocare Alex e Scharner.
Fin dalle prime battute Vesco City mostra i muscoli e, quando al 17’ un pallonetto ci trafigge, dopo un errore di Ndiaye, non ci stupiamo troppo, dal momento che ancora non avevamo prodotto un pericolo. Questa scossa è produttiva per noi gialloneri, visto che al primo affondo al 28’ riportiamo tutto in pari con Scharner, che triangola bene con Alex. Presi dalla foga, pressiamo e al 38’ il loro portiere sfodera una parata che vale un gol. Ad inizio ripresa, però, è nuovamente vesco City ad andare in rete, su punizione: l’1-2 ci punisce. Da lì in poi è tutto un continuo ribaltamento di fronte, con un paio di gialli per Kjellgren e Alex, ma alla fine non riusciamo a strappare il pareggio. Visti i voti e il grafico delle azioni, un punto a testa non sarebbe stato un furto, ma il calcio è questo e noi lo apprezziamo sempre e comunque.
Due partite e due ko, in questo inizio di stagione: domani abbiamo la World League e contiamo di fare almeno bella figura.
Esordio anche in UFFA, della quale siamo detentori, e trasferta sul campo del Vesco City. Dopo la caduta rovinosa in campionato, puntiamo a rifarci, dovendo fare i conti con l’assenza del solo Kane, squalificato dopo la doppia ammonizione della finale. Il nostro undici sarà composto da Rustu in porta; difesa con Yum e Kjellgren in fascia e coppia centrale inedita Fedorchenko-Brito, facendo rifiatare Villalba; Nestor in mediana e centrocampo con il solito Ndiaye e il debutto stagionale del nazionale spagnolo Rosado, da far crescere bene, visto che a livello di abilità è il miglior C C in rosa; classico tridente offensivo con l’ariete Gabrielsen anche oggi, mentre sulle fasce turnover di qualità che vede giocare Alex e Scharner.
Fin dalle prime battute Vesco City mostra i muscoli e, quando al 17’ un pallonetto ci trafigge, dopo un errore di Ndiaye, non ci stupiamo troppo, dal momento che ancora non avevamo prodotto un pericolo. Questa scossa è produttiva per noi gialloneri, visto che al primo affondo al 28’ riportiamo tutto in pari con Scharner, che triangola bene con Alex. Presi dalla foga, pressiamo e al 38’ il loro portiere sfodera una parata che vale un gol. Ad inizio ripresa, però, è nuovamente vesco City ad andare in rete, su punizione: l’1-2 ci punisce. Da lì in poi è tutto un continuo ribaltamento di fronte, con un paio di gialli per Kjellgren e Alex, ma alla fine non riusciamo a strappare il pareggio. Visti i voti e il grafico delle azioni, un punto a testa non sarebbe stato un furto, ma il calcio è questo e noi lo apprezziamo sempre e comunque.
Due partite e due ko, in questo inizio di stagione: domani abbiamo la World League e contiamo di fare almeno bella figura.
Aria di crisi
Eccoci qui, dopo due sconfitte di fila in questo inizio di stagione da incubo, per esordire il World League contro il San Isidro, in una sorta di remake della finale di UFFA di non troppo tempo fa. Torna Kane dalla squalifica e schieriamo il miglior undici che abbiamo, agli ordini di mister Kiplagat: Rustu; difesa a quattro, partendo da destra, con Yum, Fedorchenko, Villalba e Kjellgren; Nestor in mediana; Kane e Rosado a centrocampo, con la fiducia data al giovane nazionale spagnolo, top abilità nel ruolo; tridente Scharner, Gabrielsen e Spoor.
San Isidro preme sull’acceleratore, visto com’è andata la tattica attendista della finale di UFFA: la pressione paga benissimo e al 7’ siamo già sotto. Al 15’ Spoor ha sui piedi l’occasione del pareggio, direttamente dagli undici metri, ma stavolta il dischetto non regala emozioni, bensì imprecazioni: il tiro finisce a lato. Come il calcio insegna da sempre, arriva il ribaltone: esce Scharner ed entra Borivoj, facendoci perdere un signor A D, e poi arriva il raddoppio. Sul finire del primo tempo anche Nestor deve lasciare il campo per Lyberopoulos. Ad inizio ripresa anche Gabrielsen molla, facendo spazio a Shah. Ci ritroviamo così con tre panchinari in campo e in forte svantaggio, preamboli di una caduta rovinosa. Al 69’ San Isidro si prende quello che si merita, forte anche dell’astio residuo dall’ultimo scontro: 0-3. Il resto è sussistenza pura, cercando di non prenderne altri, visto che Yum si fa cacciare al 77’.
Quanta mestizia: da una coppa alzata a tre debacle di fila in tre competizioni diverse. Mai inizio di stagione fu così infausto.
È crisi?
San Isidro preme sull’acceleratore, visto com’è andata la tattica attendista della finale di UFFA: la pressione paga benissimo e al 7’ siamo già sotto. Al 15’ Spoor ha sui piedi l’occasione del pareggio, direttamente dagli undici metri, ma stavolta il dischetto non regala emozioni, bensì imprecazioni: il tiro finisce a lato. Come il calcio insegna da sempre, arriva il ribaltone: esce Scharner ed entra Borivoj, facendoci perdere un signor A D, e poi arriva il raddoppio. Sul finire del primo tempo anche Nestor deve lasciare il campo per Lyberopoulos. Ad inizio ripresa anche Gabrielsen molla, facendo spazio a Shah. Ci ritroviamo così con tre panchinari in campo e in forte svantaggio, preamboli di una caduta rovinosa. Al 69’ San Isidro si prende quello che si merita, forte anche dell’astio residuo dall’ultimo scontro: 0-3. Il resto è sussistenza pura, cercando di non prenderne altri, visto che Yum si fa cacciare al 77’.
Quanta mestizia: da una coppa alzata a tre debacle di fila in tre competizioni diverse. Mai inizio di stagione fu così infausto.
È crisi?
Agognati tre punti
Tifosi che brontolano e morale a terra: tre ko per iniziare la stagione non sono certamente un bel biglietto da visita. Oggi sfidiamo il Palermo, un BOT con un nome, alla ricerca della prima prestazione convincente. Viste le tante competizioni, le squalifiche di Ndiaye e Nestor e il desiderio di dare una scossa, il mister dà spazio alle seconde linee: Steinarsson in porta; difesa inedita con la coppia Brito – Calabuig in mezzo e Yang e Caballero in fascia; Lyberopoulos in mediana e Rosado – Beasley centrocampisti centrali; tridente Primavera con Strouhal e Shah a sostenere il nazionale USA Feilhaber.
Il tabellone indica che sono trascorsi 18’ e assistiamo alla prima azione del Palermo: prima di allora, solamente furia cieca dei gialloneri, che però non ha portato a nulla, se non al cambio di Yum per Yang. Al minuto successivo l’evento che fa pendere ogni favore verso di noi: rosso per un palermitano, dopo una rissa con Beasley, che se la cava con il giallo. Il match si fa nervoso e arriva un giallo per Rosado attorno alla mezzora, quando anche Steinarsson deve lasciare la difesa dei pali a Rustu. Dei nostri avversari nemmeno l’ombra, è totale dominio utopico, ma la rete non arriva. La ripresa si apre con il terzo cambio: esce Feilhaber ed entra Gabrielsen, che scuote gli animi. In seguito alla sua entrata la pressione offensiva aumenta, fino alla realizzazione all’86’, quando già stavamo imprecando per un ipotetico misero pareggio. Come spesso accade, sulle ali dell’entusiasmo al 94’ il mediano greco Lyberopoulos raddoppia, assicurandoci il primo sorriso stagionale.
Complice un 1-1 in rimonta contro un BOT di Venticello, bello quanto inaspettato, la classifica è compattissima e la caduta all’esordio pare non pesare neanche più. Ora c’è da trovare continuità il più possibile, anche nelle altre competizioni.
Il tabellone indica che sono trascorsi 18’ e assistiamo alla prima azione del Palermo: prima di allora, solamente furia cieca dei gialloneri, che però non ha portato a nulla, se non al cambio di Yum per Yang. Al minuto successivo l’evento che fa pendere ogni favore verso di noi: rosso per un palermitano, dopo una rissa con Beasley, che se la cava con il giallo. Il match si fa nervoso e arriva un giallo per Rosado attorno alla mezzora, quando anche Steinarsson deve lasciare la difesa dei pali a Rustu. Dei nostri avversari nemmeno l’ombra, è totale dominio utopico, ma la rete non arriva. La ripresa si apre con il terzo cambio: esce Feilhaber ed entra Gabrielsen, che scuote gli animi. In seguito alla sua entrata la pressione offensiva aumenta, fino alla realizzazione all’86’, quando già stavamo imprecando per un ipotetico misero pareggio. Come spesso accade, sulle ali dell’entusiasmo al 94’ il mediano greco Lyberopoulos raddoppia, assicurandoci il primo sorriso stagionale.
Complice un 1-1 in rimonta contro un BOT di Venticello, bello quanto inaspettato, la classifica è compattissima e la caduta all’esordio pare non pesare neanche più. Ora c’è da trovare continuità il più possibile, anche nelle altre competizioni.
Re: Utopia - Sala stampa
Dopo la riscossa in campionato, si cerca il bis in UFFA: l’avversario è un BOT, le premesse ci sono tutte. l’undici è un misto tra titolari e nuove leve: Rustu in porta; difesa con Yang, Villalba, Brito e Calabuig; Lyberopoulos in mediana; centrocampo con Rosado e Ndiaye; tridente Strouhal, Feilhaber e Smiljanic.
Si inizia con un giallo per i nostri avversari, che tentano di far capire con le cattive chi comanda, ma poi siamo noi a creare gioco, facendoci spesso beffe dei loro tentativi difensivi. Al 4’ Feiilhaber si mangia un gol e la difesa argina bene le scorribande nemiche, fino al 26’, ossia il minuto in cui Smiljanic triangola con Ndiaye e la caccia dentro. Il serbo cavalca una forma strepitosa e al 36’ raddoppia per sé e per il team, permettendoci di andare all’intervallo con molta tranquillità. La ripresa parte a rilento: noi siamo al sicuro e il BOT dovrebbe essere arrembante, quando invece si mostra arrendevole. Al 70’ lo scossone viene dato dall’insospettabile Yang: il difensore tuttofare si inventa un tiro cross che fissa il definitivo 3-0, esito del match.
Tornano i sorrisi in casa giallonera: il morae cresce dopo l’inizio da incubo. Adesso nel girone, cortissimo, Vesco City guida a 6 punti, seguito da Avengers e Torres con 4 e noi con 3. Tutti vicini,tutti combattivi. Al prossimo turno ce la vedremo con il fanalino di coda: speriamo di restare nella scia giusta di gioco e risultati.
Approda in prima squadra Adriaan Vedder, D DS tedesco di ottima prospettiva. Ecco la sua scheda

Domani World League, auguri a noi!
Si inizia con un giallo per i nostri avversari, che tentano di far capire con le cattive chi comanda, ma poi siamo noi a creare gioco, facendoci spesso beffe dei loro tentativi difensivi. Al 4’ Feiilhaber si mangia un gol e la difesa argina bene le scorribande nemiche, fino al 26’, ossia il minuto in cui Smiljanic triangola con Ndiaye e la caccia dentro. Il serbo cavalca una forma strepitosa e al 36’ raddoppia per sé e per il team, permettendoci di andare all’intervallo con molta tranquillità. La ripresa parte a rilento: noi siamo al sicuro e il BOT dovrebbe essere arrembante, quando invece si mostra arrendevole. Al 70’ lo scossone viene dato dall’insospettabile Yang: il difensore tuttofare si inventa un tiro cross che fissa il definitivo 3-0, esito del match.
Tornano i sorrisi in casa giallonera: il morae cresce dopo l’inizio da incubo. Adesso nel girone, cortissimo, Vesco City guida a 6 punti, seguito da Avengers e Torres con 4 e noi con 3. Tutti vicini,tutti combattivi. Al prossimo turno ce la vedremo con il fanalino di coda: speriamo di restare nella scia giusta di gioco e risultati.
Approda in prima squadra Adriaan Vedder, D DS tedesco di ottima prospettiva. Ecco la sua scheda

Domani World League, auguri a noi!
World League amara
World League: ce la vediamo con IFIXTCHENTCHEN, vittoriosi all’esordio, al contrario nostro. È passata una sola giornata, ma qui si corre veloci e c’è da restare al passo. Siamo privi di Yum squalificato, quindi la difesa non sarà quella delle prime linee. Per il resto c’è l’imbarazzo della scelta. In porta Rustu; difesa con Calabuig, Villalba, Fedorchenko e Kjellgren; Nestor, Kane e Ndiaye su mediana e centrocampo; tridente con Gabrielsen a guidare Scharner e Alex.
Fischio di inizio e la fase di studio dura davvero poco: IFIXTCHENTCHEN al 4’ la sblocca dagli undici metri e ci ritroviamo ad inseguire fin da subito. Al 7’ Scharner, però, riporta tutto in pari con un fortunato rimpallo, ritrovandoci così al pareggio. Ndiaye si becca un giallo nel tentativo di fermare la foga offensiva dei nostri avversari, ma il cartellino non basta e al 36’ un pallonetto infido sorpassa Rustu e dona il secondo vantaggio ai nostri sfidanti. Come da copione IFIXTCHENTCHEN si fa più attendista, ma le nostre discese offensive non trovano frutti: guadagniamo un giallo per Calabuig e rischiamo anche di soccombere definitivamente, resistendo al terzo gol. Non ci riesce di riprenderli un’altra volta e, al fischio finale, usciamo sconfitti. La World League è un terreno ostico per noi, ma ce la mettiamo sempre tutta. Se non altro non è arrivata l’asfaltatura, ma un match combattuto che sarebbe potuto finire diversamente. Onore ai nostri.
Il pensiero va già a domani, al campionato, dove un BOT ci farà compagnia.
Fischio di inizio e la fase di studio dura davvero poco: IFIXTCHENTCHEN al 4’ la sblocca dagli undici metri e ci ritroviamo ad inseguire fin da subito. Al 7’ Scharner, però, riporta tutto in pari con un fortunato rimpallo, ritrovandoci così al pareggio. Ndiaye si becca un giallo nel tentativo di fermare la foga offensiva dei nostri avversari, ma il cartellino non basta e al 36’ un pallonetto infido sorpassa Rustu e dona il secondo vantaggio ai nostri sfidanti. Come da copione IFIXTCHENTCHEN si fa più attendista, ma le nostre discese offensive non trovano frutti: guadagniamo un giallo per Calabuig e rischiamo anche di soccombere definitivamente, resistendo al terzo gol. Non ci riesce di riprenderli un’altra volta e, al fischio finale, usciamo sconfitti. La World League è un terreno ostico per noi, ma ce la mettiamo sempre tutta. Se non altro non è arrivata l’asfaltatura, ma un match combattuto che sarebbe potuto finire diversamente. Onore ai nostri.
Il pensiero va già a domani, al campionato, dove un BOT ci farà compagnia.