Trasferta nello stadio BOT, caliamo un undici di ripiego, dove il discrimine dei titolari è il numero di presenze: facciamo giocare tutti, con un secondo posto assicurato e uno scudetto cucito sulla maglia di Venticello. In porta Steinarsson; difesa a quattro con Calabuig, Yum, Yang e Vedder; centrocampo che vede Ferrari vertice basso, dietro a Rosado e Reis; tridente Alex, Scharner e Shah.
L’organizzazione del gioco, nelle prime battute, è così proficua che segniamo al primo tentativo: è il terzino tedesco Vedder a sbloccare con un tiro secco. La fame di raddoppio si accende subito, complice anche una pressoché totale assenza dei nostri avversari: al 30’ Shah si libera e, dopo una triangolazione, realizza il 2-0. Solo a questo punto tiriamo i remi in barca, avendo un margine plausibile: i tifosi risentono del poco spettacolo che viene offerto sul rettangolo verde. Al 36’ il BOT rimane in dieci, fattore che rallenta ulteriormente le scorribande. Siamo stanchi e preserviamo le energie, al punto che nella ripresa si fa notare il solo Rosado per un cartellino, mentre le azioni latitano vistosamente. Tra uno sbadiglio e l’altro ci si trascina al fischio finale: vittoria meritata ed esperienza guadagnata per i nostri ragazzini.
Classifica che ci vede a -4 dalla capolista Venticello; i pensieri della dirigenza sono tutti per la prossima annata, quando i Primavera scalpitanti verranno promossi e ci saranno scelte da fare nella rosa, che si farebbe eccessivamente numerosa.
Alla fine dell’anno approderà in prima squadra Ofori, D C di grandi speranze, mentre per la stagione che arriverà ci sono cinque sedicenni: il portierino Roberto Carlos, il D SD Maurer, l’M C Trezeguet e i due C C Brown e Haihui. A oggi, il portiere è certo della promozione, come anche il medianino, mentre c’è il ballottaggio tra i centrocampisti. Il terzino non pare fortunato, avendo già il ruolo coperto. Se le scelte rimanessero queste, partirebbero un portiere e un centrocampista, ma è tutto da vedere.
Nella cantera rimangono i 15enni Mahmoud, mediano con attuale abilità 10 tondo tondo, il centrocampista Becerra di valore 2300 e l’A CS Bolly.
Utopia - Sala stampa
Si vince per la gloria
La partita è ufficialmente di campionato, ma giochiamo per divertirci e per fare esperienza, visto l’esito, oramai scontato, del torneo russo: Venticello ci ammazza ogni volta e noi lì a inseguire. Oggi arriva a casa nostra l’ennesimo BOT e lo accogliamo con un undici misto tra titolari e ragazzi della panchina: Rustu in porta; terzini Vedder e Yang, centrali di difesa Brito e Fedorchenko; Ferrari angolo basso del triangolo di centrocampo, mentre davanti ci sono Rosado e Reis; tridente offensivo con Spoor, Strouhal e Smiljanic.
Partiamo arrembanti e siamo visibilmente temuti, al punto che, al primo affondo, un nostro uomo viene affondato in area da un difensore e l'arbitro concede il calcio di rigore. Siamo all’11’ e Spoor insacca senza tanti fronzoli. Non siamo sazi dello striminzito 1-0, certi di dover arrotondare per andare sicuri e non cadere in eventuali riscosse, così il resto della prima frazione trascorre all’insegna degli abbordaggi all’arma bianca, che trovano esito al 43’, così da andare negli spogliatoi belli placidi: è ancora Spoor a realizzare il secondo rigore della giornata, ancora palese, ancora sintomo della paura che incutiamo. Come è ovvio che sia, la ripresa vede ritmi molto blandi, con un sussulto al minuto 80 grazie a Smiljanic. All’84’ Spoor deve lasciare il posto a Feilhaber, che entra come attaccante esterno, ruolo non suo; questo non gli impedisce, all’86’, di entrare nel tabellino dei marcatori grazie a un tiro a effetto. Cala il sipario sul match, un bel 3-0 che fa morale ma niente altro. E così sarà fino all’ultima partita.
Ieri sono giunte anche le convocazioni in nazionale, con i consueti sorrisi visto il numero di giocatori coinvolto: Steinarsson e Rustu, ossia l’intero parco portieri, ci sono; tra i difensori ricevono la chiamata Yum, Fedorchenko, Brito e Kjellgren; in mezzo al campo Nestor, Ndiaye, Kane e Rosado; là davanti grande festa per Alex, Spoor, Smiljanic, Shah, Scharner e Gabrielsen.
Partiamo arrembanti e siamo visibilmente temuti, al punto che, al primo affondo, un nostro uomo viene affondato in area da un difensore e l'arbitro concede il calcio di rigore. Siamo all’11’ e Spoor insacca senza tanti fronzoli. Non siamo sazi dello striminzito 1-0, certi di dover arrotondare per andare sicuri e non cadere in eventuali riscosse, così il resto della prima frazione trascorre all’insegna degli abbordaggi all’arma bianca, che trovano esito al 43’, così da andare negli spogliatoi belli placidi: è ancora Spoor a realizzare il secondo rigore della giornata, ancora palese, ancora sintomo della paura che incutiamo. Come è ovvio che sia, la ripresa vede ritmi molto blandi, con un sussulto al minuto 80 grazie a Smiljanic. All’84’ Spoor deve lasciare il posto a Feilhaber, che entra come attaccante esterno, ruolo non suo; questo non gli impedisce, all’86’, di entrare nel tabellino dei marcatori grazie a un tiro a effetto. Cala il sipario sul match, un bel 3-0 che fa morale ma niente altro. E così sarà fino all’ultima partita.
Ieri sono giunte anche le convocazioni in nazionale, con i consueti sorrisi visto il numero di giocatori coinvolto: Steinarsson e Rustu, ossia l’intero parco portieri, ci sono; tra i difensori ricevono la chiamata Yum, Fedorchenko, Brito e Kjellgren; in mezzo al campo Nestor, Ndiaye, Kane e Rosado; là davanti grande festa per Alex, Spoor, Smiljanic, Shah, Scharner e Gabrielsen.
Poker e prospettive
Penultima di campionato, viaggetto a casa di un BOT e voglia di fare gol: non ci sono altre aspirazioni, quest’anno. Scendiamo in campo con Steinarsson in porta; difesa classica a quattro con Calabuig, Vilallba, Kjellgren e Vedder; centrocampo con Ferrari in mediana, a supporto di Reis e Rosado; tridente Alex, Shah e Smiljanic.
L’arbitro fischia l’inizio, ci lanciamo all’attacco, guadagniamo un calcio d’angolo e, sugli sviluppi dello stesso, il giovane terzino Vedder indovina l’angolo sul palo corto e la sblocca: al 2’ siamo in vantaggio. Al secondo affondo, ecco il raddoppio: un altro giovane, stavolta Ferrari, trova il palo lontano al 12’. Dopo questa sbornia di giallonero, i padroni di casa trovano un calcio di rigore al 15’: fato vuole che non venga realizzato, così si rimane sul 2-0. Lo sbandamento viene presto superato, ma al 22’ perdiamo Vedder: al suo posto il tuttofare difensivo Yang. La difesa deve trovare equilibrio con il nuovo assetto e traballa, ma agguantiamo l’intervallo senza cedere il colpo. A inizio ripresa Alex torna a far capire chi comanda sul rettangolo verde: al 50’ con un rasoterra trova il 3-0. Inizia qui il nostro, purtroppo sterile, monologo: sgroppate di Ferrari e Villalba, ma la stanchezza ci taglia le gambe. Rimane comunque un’evidente trend a nostro favore, che si concretizza all’81’ con Smiljanic: coroniamo il match con un 4-0 rotondo rotondo.
Stagione agli sgoccioli e iniziamo a pensare alla prossima annata: salirà un D C, Ofori, e un portiere molto promettente, per cui pare che Steinarsson e Calabuig saranno in lista partenti. Anche il giovane C C Reis non ha convinto e nella Primavera scalpitano dei pari ruolo che, attualmente, sono già migliori di lui.
Chi vivrà, vedrà.
L’arbitro fischia l’inizio, ci lanciamo all’attacco, guadagniamo un calcio d’angolo e, sugli sviluppi dello stesso, il giovane terzino Vedder indovina l’angolo sul palo corto e la sblocca: al 2’ siamo in vantaggio. Al secondo affondo, ecco il raddoppio: un altro giovane, stavolta Ferrari, trova il palo lontano al 12’. Dopo questa sbornia di giallonero, i padroni di casa trovano un calcio di rigore al 15’: fato vuole che non venga realizzato, così si rimane sul 2-0. Lo sbandamento viene presto superato, ma al 22’ perdiamo Vedder: al suo posto il tuttofare difensivo Yang. La difesa deve trovare equilibrio con il nuovo assetto e traballa, ma agguantiamo l’intervallo senza cedere il colpo. A inizio ripresa Alex torna a far capire chi comanda sul rettangolo verde: al 50’ con un rasoterra trova il 3-0. Inizia qui il nostro, purtroppo sterile, monologo: sgroppate di Ferrari e Villalba, ma la stanchezza ci taglia le gambe. Rimane comunque un’evidente trend a nostro favore, che si concretizza all’81’ con Smiljanic: coroniamo il match con un 4-0 rotondo rotondo.
Stagione agli sgoccioli e iniziamo a pensare alla prossima annata: salirà un D C, Ofori, e un portiere molto promettente, per cui pare che Steinarsson e Calabuig saranno in lista partenti. Anche il giovane C C Reis non ha convinto e nella Primavera scalpitano dei pari ruolo che, attualmente, sono già migliori di lui.
Chi vivrà, vedrà.
Alla prossima
Ultima di campionato di questa malevola annata. Secondo posto in cassaforte, spazio a chi ha meno presenze con un BOT: ne nasce un undici misto tra ragazzini e veterani (in una rosa in cui il più vecchio ha 26 anni). Mister Kiplagat piazza Rustu in porta; difesa a quattro con Vedder e Yum sulle fasce, mentre al centro ci sono Brito e Fedorchenko; trio di centrocampo con Ferrari, Reis e Rosado; davanti si spartiscono il fronte offensivo Scharner, Gabrielsen e Spoor.
Nella prima mezzora vince il nervosismo: l’arbitro ha il suo be, daffare per sedare gli animi, inaspettatamente caldi. A farne le spese sono Yum e Rosado, che si vedono sventolare il giallo sotto il naso. Al 33’ Brito deve lasciare il campo ed entra Calabuig al centro della difesa. Il nuovo assetto giova al nostro team: al 35’ Spoor trova il tiro a effetto decisivo e sblocca l’equilibrio del match, seguito al 41’ dal subentrato Calabuig che sfrutta un calcio d’angolo. Con il sorriso sulle labbra e la pace nella testa, grazie al doppio vantaggio, andiamo negli spogliatoi e ne usciamo rinfrancati nello spirito, visto che nei secondi 45’ possiamo andare tranquilli. In effetti ci limitiamo a controllare gli eventi e le sfuriate avversarie, che non sono solamente calcistiche, ma anche comportamentali: il BOT resta in dieci al 76’. Ciononostante sembriamo contenti del 2-0, ma allo scoccare del 90’ assistiamo a una vampata di gran gioco che porta a una rete fotocopia di Spoor e al definitivo 4-0 di Ferrari, che segna quasi per sbaglio con un tiro cross.
Terminiamo la stagione con questo rotondo poker, lanciandoci verso il futuro, cercando un’annata più proficua di questa.
In questi sgoccioli approda in prima squadra il D C Ofori. Ecco la sua scheda.

Nella prima mezzora vince il nervosismo: l’arbitro ha il suo be, daffare per sedare gli animi, inaspettatamente caldi. A farne le spese sono Yum e Rosado, che si vedono sventolare il giallo sotto il naso. Al 33’ Brito deve lasciare il campo ed entra Calabuig al centro della difesa. Il nuovo assetto giova al nostro team: al 35’ Spoor trova il tiro a effetto decisivo e sblocca l’equilibrio del match, seguito al 41’ dal subentrato Calabuig che sfrutta un calcio d’angolo. Con il sorriso sulle labbra e la pace nella testa, grazie al doppio vantaggio, andiamo negli spogliatoi e ne usciamo rinfrancati nello spirito, visto che nei secondi 45’ possiamo andare tranquilli. In effetti ci limitiamo a controllare gli eventi e le sfuriate avversarie, che non sono solamente calcistiche, ma anche comportamentali: il BOT resta in dieci al 76’. Ciononostante sembriamo contenti del 2-0, ma allo scoccare del 90’ assistiamo a una vampata di gran gioco che porta a una rete fotocopia di Spoor e al definitivo 4-0 di Ferrari, che segna quasi per sbaglio con un tiro cross.
Terminiamo la stagione con questo rotondo poker, lanciandoci verso il futuro, cercando un’annata più proficua di questa.
In questi sgoccioli approda in prima squadra il D C Ofori. Ecco la sua scheda.

Com'è andata questa stagione?
Terminata la stagione, si fanno i bilanci. Siamo in passivo, c’è poco da girarci attorno: abbiamo giocato su tre fronti, non abbiamo fatto strada in nessuno di essi.
In campionato, stavolta in Russia, ci siamo ritrovati in due soli schieranti: noi e Venticello. Alla prima giornata subito il big match, da cui siamo usciti con le ossa rotte. Lo scudetto è diventato immediatamente un miraggio, concretizzatosi nella gara di ritorno, che ci ha visti nuovamente sconfitti. La seconda piazza ci qualifica in UFFA, ma era il risultato minimo da agguantare.
In UFFA siamo arrivati da detentori del titolo e siamo usciti nella fase a gironi; tacciamo della World League, estromessi dopo i primi tre match, dove abbiamo raccolto un solo punto.
L’ossatura della rosa era la stessa della scorsa annata, ma non è bastato. Ecco i nostri uomini e le relative valutazioni.
In porta Rustu (15 presenze, 21 reti subite, voto 5.83) ha reso meno del previsto. Essendo il titolare, ci si attendeva decisamente di meglio. Il vice Steinarsson (15 presenze, 5 reti subite, voto 6.40) si sta facendo spazio prepotentemente, sebbene sia destinato a finire sul mercato, alla promozione del giovane Roberto Carlos.
La difesa ha dato soddisfazioni nell’era post Roberts: Fedorchenko (16 presenze, 1 gol, voto 7.28) ha detto la sua, ergendosi a muro difensivo, al pari di Villalba (15 presenze, voto 7.40). Restando tra i titolari, Yum (15 presenze, voto 6.90) non ha brillato come sempre, pur senza deludere, mentre Kjellgren (15 presenze, voto 7.27) mostra sempre la sua solidità. Passando alle riserve, Calabuig (17 presenze, 2 gol, voto 6.88) ha sfoggiato una bella crescita e finirà sul mercato, mentre Brito (16 presenze, voto 7.00) rimarrà come prima riserva nei difensori centrali. Yang (16 presenze, 2 gol, voto 6.53), difensore ovunque, ha sorpreso in positivo con le sue prestazioni, come anche il giovanissimo Vedder (16 presenze, 3 gol, voto 6.34) che, nell’anno del debutto, ha dato il suo apporto anche in fase offensiva. Ofori, nepromosso, non ha ancora calcato il rettangolo verde, ma crediamo in lui, al punto da fare spazio in rosa con la messa all’asta di Calabuig.
Tra mediani e centrocampisti abbiamo assistito a un cambio generazionale: Nestor (12 presenze, 2 gol, voto 7.25) si conferma faro della cabina di regia, mentre il Primavera Ferrari (7 presenze, 3 gol, voto 6.93) ha stupito per prestazioni e reti, al punto da cacciare all’asta Lyberopoulos (12 presenze, 3 gol, voto 6.83). Capitolo a sé per Garcia (1 presenza, voto 4.50): ha giocato 10’ tondi tondi, guadagnando un rosso diretto nell’unica partita da titolare.
A centrocampo capitan Kane (13 presenze, voto 7.58) è indiscusso leader, ben accompagnato da Ndiaye (12 presenze, 1 gol, voto 6.71). Scalpita il nazionale spagnolo Rosado (19 presenze, 1 gol, voto 6.84), di indiscussa qualità, che potrebbe passare nel novero dei titolari, proprio a spese del senegalese. Chiude il settore Reis (12 presenze, voto 5.33) che non ha reso quanto ci si attendeva. Nella Primavera scalpitano buoni giocatori, per cui la sua presenza nella prossima stagione non è garantita.
Il fronte offensivo, fonte di nazionali, ha visto in Smiljanic (12 presenze, 7 gol, voto 8.29) il top player: non male per il serbo. Anche gli esterni d’attacco Spoor (12 presenze, 7 gol, voto 8.04) e Alex (12 presenze, 7 gol, voto 8.17) hanno confermato la classe di cui già li sappiamo padroni. Gabrielsen (12 presenze, 5 gol, voto 7.71) non ha dato l’apporto sperato in termini di reti, ma nemmeno la sua prima riserva Shah (12 presenze, 3 reti, voto 7.21) ha fatto meglio. Scharner (12 presenze, 3 reti, voto 7.42) è stato messo in ombra da Smiljanic, pur senza sfigurare. A chiudere i due giovani: Strouhal (11 presenze, 3 reti, voto 6.77) si sta ritagliando spazi importanti, forte della sua duttilità, mentre l’ariete centrale Feilhaber (12 presenze, 4 reti, voto 6.46) ha grandi doti che ancora non ha messo in mostra.
In campionato, stavolta in Russia, ci siamo ritrovati in due soli schieranti: noi e Venticello. Alla prima giornata subito il big match, da cui siamo usciti con le ossa rotte. Lo scudetto è diventato immediatamente un miraggio, concretizzatosi nella gara di ritorno, che ci ha visti nuovamente sconfitti. La seconda piazza ci qualifica in UFFA, ma era il risultato minimo da agguantare.
In UFFA siamo arrivati da detentori del titolo e siamo usciti nella fase a gironi; tacciamo della World League, estromessi dopo i primi tre match, dove abbiamo raccolto un solo punto.
L’ossatura della rosa era la stessa della scorsa annata, ma non è bastato. Ecco i nostri uomini e le relative valutazioni.
In porta Rustu (15 presenze, 21 reti subite, voto 5.83) ha reso meno del previsto. Essendo il titolare, ci si attendeva decisamente di meglio. Il vice Steinarsson (15 presenze, 5 reti subite, voto 6.40) si sta facendo spazio prepotentemente, sebbene sia destinato a finire sul mercato, alla promozione del giovane Roberto Carlos.
La difesa ha dato soddisfazioni nell’era post Roberts: Fedorchenko (16 presenze, 1 gol, voto 7.28) ha detto la sua, ergendosi a muro difensivo, al pari di Villalba (15 presenze, voto 7.40). Restando tra i titolari, Yum (15 presenze, voto 6.90) non ha brillato come sempre, pur senza deludere, mentre Kjellgren (15 presenze, voto 7.27) mostra sempre la sua solidità. Passando alle riserve, Calabuig (17 presenze, 2 gol, voto 6.88) ha sfoggiato una bella crescita e finirà sul mercato, mentre Brito (16 presenze, voto 7.00) rimarrà come prima riserva nei difensori centrali. Yang (16 presenze, 2 gol, voto 6.53), difensore ovunque, ha sorpreso in positivo con le sue prestazioni, come anche il giovanissimo Vedder (16 presenze, 3 gol, voto 6.34) che, nell’anno del debutto, ha dato il suo apporto anche in fase offensiva. Ofori, nepromosso, non ha ancora calcato il rettangolo verde, ma crediamo in lui, al punto da fare spazio in rosa con la messa all’asta di Calabuig.
Tra mediani e centrocampisti abbiamo assistito a un cambio generazionale: Nestor (12 presenze, 2 gol, voto 7.25) si conferma faro della cabina di regia, mentre il Primavera Ferrari (7 presenze, 3 gol, voto 6.93) ha stupito per prestazioni e reti, al punto da cacciare all’asta Lyberopoulos (12 presenze, 3 gol, voto 6.83). Capitolo a sé per Garcia (1 presenza, voto 4.50): ha giocato 10’ tondi tondi, guadagnando un rosso diretto nell’unica partita da titolare.
A centrocampo capitan Kane (13 presenze, voto 7.58) è indiscusso leader, ben accompagnato da Ndiaye (12 presenze, 1 gol, voto 6.71). Scalpita il nazionale spagnolo Rosado (19 presenze, 1 gol, voto 6.84), di indiscussa qualità, che potrebbe passare nel novero dei titolari, proprio a spese del senegalese. Chiude il settore Reis (12 presenze, voto 5.33) che non ha reso quanto ci si attendeva. Nella Primavera scalpitano buoni giocatori, per cui la sua presenza nella prossima stagione non è garantita.
Il fronte offensivo, fonte di nazionali, ha visto in Smiljanic (12 presenze, 7 gol, voto 8.29) il top player: non male per il serbo. Anche gli esterni d’attacco Spoor (12 presenze, 7 gol, voto 8.04) e Alex (12 presenze, 7 gol, voto 8.17) hanno confermato la classe di cui già li sappiamo padroni. Gabrielsen (12 presenze, 5 gol, voto 7.71) non ha dato l’apporto sperato in termini di reti, ma nemmeno la sua prima riserva Shah (12 presenze, 3 reti, voto 7.21) ha fatto meglio. Scharner (12 presenze, 3 reti, voto 7.42) è stato messo in ombra da Smiljanic, pur senza sfigurare. A chiudere i due giovani: Strouhal (11 presenze, 3 reti, voto 6.77) si sta ritagliando spazi importanti, forte della sua duttilità, mentre l’ariete centrale Feilhaber (12 presenze, 4 reti, voto 6.46) ha grandi doti che ancora non ha messo in mostra.
Le nostre forze della prossima annata
La prossima annata giocheremo in campionato e in UFFA. La nostra rosa sarà la seguente.
Portieri
Rustu avrà in mano il suo settore, con una grande voglia di riscatto. Steinarsson rimarrà arruolabile fino alla promozione di Roberto Carlos, al quale il turco dovrà fare da chioccia. Il nazionale islandese finirà poi sul mercato.
Difensori
Il quartetto titolare rimane, anche quest’anno, con Yum e Kjellgren terzini, mentre al centro la coppia sarà composta da Fedorchenko e Villalba. In panchina Brito sarà pronto a entrare in mezzo alla difesa, Yang a tappare ogni buco e Vedder a confermare quanto di buono ha fatto come terzino ambidestro. Il giovane Ofori debutterà come difensore centrale e quest’anno dovrà farsi le ossa e dire la sua, per poter essere confermato.
Mediani
Nestor è intoccabile nel suo ruolo, con Ferrari pronto a crescere e fargli le scarpe. In questo stagione l’italiano ha detto la sua con coraggio: deve guadagnare esperienza e abilità. Garcia rimane a fare da jolly.
Centrocampisti
Capitan Kane è certo della maglia da titolare, come accade da molte stagioni a questa parte. Ci sarà il grande salto per Rosado, nel novero dei titolari al posto di Ndiaye, riserva davvero di lusso. Reis andrà sul mercato quando arriverà un nuovo Primavera: il ragazzino non ha convinto ed è cresciuto poco.
Attaccanti
Non ci sono cessioni in programma, ma i giocatori davvero certi della permanenza sono Alex, Spoor, Gabrielsen e Smiljanic. Shah e Scharner, pur nella loro qualità, potrebbero partire per lasciare maggiore spazio ai giovani emergenti Strouhal e Feilhaber. Nella Primavera non ci sono ragazzini degni, per ora, quindi non ci sono ulteriori pressioni alla cessione.
Primavera
L’annata dei 17enni, da cui promuoveremo tre giocatori, vede cinque ragazzi, ora come ora: Roberto Carlos, portiere ad abilità 9.50, è certo dell’approdo in prima squadra, e a farne le spese sarà Steinarsson; come centrocampisti centrali abbiamo Brown (abilità 7.68) e Haihui (abilità 7.50), con il primo favorito; unico difensore è Maurer, terzino ambidestro di abilità 7.95, in un reparto affollato in prima squadra (una sua promozione implicherebbe una cessione); il mediano Trezeguet con abilità 8.64, oscurato nella sua crescita dall’altro Primavera Mahmoud.
Ci fosse da decidere adesso, Roberto Carlos, Brown e Maurer sarebbero gli eletti.
I 16enni vedono Bolly, A CS da abilità 8.73, la cui unica pecca è lo scarso valore, sotto i 2000; il centrocampista centrale Becerra (abilità 7.55 e valore 2300) che ha le carte in regola per esplodere; il mostruoso mediano Mahmoud, con una stratosferica abilità di 10.23, ma un ruolo dove la concorrenza non manca.
Portieri
Rustu avrà in mano il suo settore, con una grande voglia di riscatto. Steinarsson rimarrà arruolabile fino alla promozione di Roberto Carlos, al quale il turco dovrà fare da chioccia. Il nazionale islandese finirà poi sul mercato.
Difensori
Il quartetto titolare rimane, anche quest’anno, con Yum e Kjellgren terzini, mentre al centro la coppia sarà composta da Fedorchenko e Villalba. In panchina Brito sarà pronto a entrare in mezzo alla difesa, Yang a tappare ogni buco e Vedder a confermare quanto di buono ha fatto come terzino ambidestro. Il giovane Ofori debutterà come difensore centrale e quest’anno dovrà farsi le ossa e dire la sua, per poter essere confermato.
Mediani
Nestor è intoccabile nel suo ruolo, con Ferrari pronto a crescere e fargli le scarpe. In questo stagione l’italiano ha detto la sua con coraggio: deve guadagnare esperienza e abilità. Garcia rimane a fare da jolly.
Centrocampisti
Capitan Kane è certo della maglia da titolare, come accade da molte stagioni a questa parte. Ci sarà il grande salto per Rosado, nel novero dei titolari al posto di Ndiaye, riserva davvero di lusso. Reis andrà sul mercato quando arriverà un nuovo Primavera: il ragazzino non ha convinto ed è cresciuto poco.
Attaccanti
Non ci sono cessioni in programma, ma i giocatori davvero certi della permanenza sono Alex, Spoor, Gabrielsen e Smiljanic. Shah e Scharner, pur nella loro qualità, potrebbero partire per lasciare maggiore spazio ai giovani emergenti Strouhal e Feilhaber. Nella Primavera non ci sono ragazzini degni, per ora, quindi non ci sono ulteriori pressioni alla cessione.
Primavera
L’annata dei 17enni, da cui promuoveremo tre giocatori, vede cinque ragazzi, ora come ora: Roberto Carlos, portiere ad abilità 9.50, è certo dell’approdo in prima squadra, e a farne le spese sarà Steinarsson; come centrocampisti centrali abbiamo Brown (abilità 7.68) e Haihui (abilità 7.50), con il primo favorito; unico difensore è Maurer, terzino ambidestro di abilità 7.95, in un reparto affollato in prima squadra (una sua promozione implicherebbe una cessione); il mediano Trezeguet con abilità 8.64, oscurato nella sua crescita dall’altro Primavera Mahmoud.
Ci fosse da decidere adesso, Roberto Carlos, Brown e Maurer sarebbero gli eletti.
I 16enni vedono Bolly, A CS da abilità 8.73, la cui unica pecca è lo scarso valore, sotto i 2000; il centrocampista centrale Becerra (abilità 7.55 e valore 2300) che ha le carte in regola per esplodere; il mostruoso mediano Mahmoud, con una stratosferica abilità di 10.23, ma un ruolo dove la concorrenza non manca.
Ciò che ci attende
Doppio fronte di battaglia in questa stagione: campionato e UFFA, dopo le magre consolazioni della scorsa annata. Andiamo a vedere chi sfideremo.
Nel campionato olandese condividiamo i tulipani con:
- Peloponneso: folta rosa, modulo preferito 4231 e palmares non ricco di trofei. Se non altro, schiera;
- Fanaticos ha 15 giocatori in rosa: a breve il reset;
- BOT dal nome lungo, che come sempre ci darà filo da torcere, al di là di facili pensieri di vittoria;
- Newstars non ha alcuna nuova stella, anzi, la rosa è quasi ai minimi legali;
- Pescarolese mostra 18 calciatori, ma nessun portiere. Scelta tattica discutibile;
- Slaters ha 16 giocatori, ma un portiere è presente.
Manca una squadra a completare la disputa per il primo posto in graduatoria: l’abbiamo tenuta per ultima perché ci lega un rapporto speciale, duraturo, intenso e fatto di sconfitte (per noi).
Ebbene sì, Venticello è ancora nostra compagna di viaggio, pronta a batterci alla prima giornata per cucirsi subito lo scudetto sul petto. A questo punto converrebbe fare un gemellaggio.
Tirando le fila, se Peloponneso dovesse schierare saremmo in tre utenti attivi e il pronostico del podio è quasi obbligato: Venticello mattatrice, Utopia a seguire e Peloponneso terzo incomodo.
Passando alla UFFA, la faccenda si fa intensa in quanto a qualità di team:
- Juventude ha una rosa numerosa, ma il coach non si vede da gennaio sulla panchina;
- Albi FC, team satellite di Danger, già affrontato e tenuto a bada;
- Real Aranova, team ostico con cui abbiamo collezionato una vittoria, un pareggio e una sconfitta;
- Real Montenegro, reduce da una stagione non felicissima, ma che può dire la sua;
- Deportes Thiene, favorito per il passaggio del turno, alta qualità in campo;
- BOT dal nome lungo, bestia nera e mina vagante del girone;
- Leoncelli, team che non conosciamo molto e, quindi, difficile da affrontare.
A parte il Deportes, per la seconda piazza sarà vera bagarre.
Nel campionato olandese condividiamo i tulipani con:
- Peloponneso: folta rosa, modulo preferito 4231 e palmares non ricco di trofei. Se non altro, schiera;
- Fanaticos ha 15 giocatori in rosa: a breve il reset;
- BOT dal nome lungo, che come sempre ci darà filo da torcere, al di là di facili pensieri di vittoria;
- Newstars non ha alcuna nuova stella, anzi, la rosa è quasi ai minimi legali;
- Pescarolese mostra 18 calciatori, ma nessun portiere. Scelta tattica discutibile;
- Slaters ha 16 giocatori, ma un portiere è presente.
Manca una squadra a completare la disputa per il primo posto in graduatoria: l’abbiamo tenuta per ultima perché ci lega un rapporto speciale, duraturo, intenso e fatto di sconfitte (per noi).
Ebbene sì, Venticello è ancora nostra compagna di viaggio, pronta a batterci alla prima giornata per cucirsi subito lo scudetto sul petto. A questo punto converrebbe fare un gemellaggio.
Tirando le fila, se Peloponneso dovesse schierare saremmo in tre utenti attivi e il pronostico del podio è quasi obbligato: Venticello mattatrice, Utopia a seguire e Peloponneso terzo incomodo.
Passando alla UFFA, la faccenda si fa intensa in quanto a qualità di team:
- Juventude ha una rosa numerosa, ma il coach non si vede da gennaio sulla panchina;
- Albi FC, team satellite di Danger, già affrontato e tenuto a bada;
- Real Aranova, team ostico con cui abbiamo collezionato una vittoria, un pareggio e una sconfitta;
- Real Montenegro, reduce da una stagione non felicissima, ma che può dire la sua;
- Deportes Thiene, favorito per il passaggio del turno, alta qualità in campo;
- BOT dal nome lungo, bestia nera e mina vagante del girone;
- Leoncelli, team che non conosciamo molto e, quindi, difficile da affrontare.
A parte il Deportes, per la seconda piazza sarà vera bagarre.
Nuovi arrivi nelle giovanili
Domenica ci sono state le convocazioni in nazionale, con una piacevole sorpresa che teniamo alla fine. Entrambi i nostri portieri, Rustu e Steinarsson, sono stati chiamati a casa. In difesa Yum, Fedorchenko, Kjellgren Brito e, finalmente, Villalba paiono nel giro giusto. A metà del campo Nestor, Kane, Rosado e Ndiaye non perdono un match della loro terra natia. In attacco Alex, Scharner, Shah e Spoor sono confermati, mentre Gabrielsen e Smiljanic perdono colpi.
Grande felicità per Vedder, il nostro giovane terzino ambidestro, a cui arriva la telefonata dal coach tedesco: prima apparizione con la Germania per lui.
Sul fronte mercato è partita l’asta per Reis, C CS che non ci ha convinti la scorsa annata. In compenso rimpolpiamo le giovanili, orfane di 15enni, con due acquisti:
Nwa Enyeama, pertica nigeriana di oltre due metri, DC DS, che sfrutteremo per la difesa. Valore 1850, attuale abilità 8.00.

Coen De Jong, DM CS olandese, che con il compagno ci sistemerebbe la difesa. Valore 1950, abilità attuale 6.36, da migliorare assolutamente.

Grande felicità per Vedder, il nostro giovane terzino ambidestro, a cui arriva la telefonata dal coach tedesco: prima apparizione con la Germania per lui.
Sul fronte mercato è partita l’asta per Reis, C CS che non ci ha convinti la scorsa annata. In compenso rimpolpiamo le giovanili, orfane di 15enni, con due acquisti:
Nwa Enyeama, pertica nigeriana di oltre due metri, DC DS, che sfrutteremo per la difesa. Valore 1850, attuale abilità 8.00.

Coen De Jong, DM CS olandese, che con il compagno ci sistemerebbe la difesa. Valore 1950, abilità attuale 6.36, da migliorare assolutamente.

Venticello mon amour
Siamo ai nastri di partenza, che potrebbero essere anche quelli di arrivo, nel caso uscissimo sconfitti: Venticello è la concorrente per lo scudetto e, visti i precedenti, probabilmente ne usciremo (nuovamente) con le ossa rotte. Out il terzino titolare Yum, squalificato, per cui il mister schiera Rustu in porta; esterni difensivi Brito e Kjellgren, mentre al centro ci sono Villalba e Fedorchenko; vertice basso del triangolo di centrocampo Nestor, a supporto di capitan Kane e di Rosado, promosso nel novero dei titolari; tridente offensivo con Gabrielsen ariete centrale, attorno a cui scorrazzano Scharner e Alex.
La prima azione della stagione è il giallo per Rosado, giusto per far capire che non è il derby dell’amicizia. La reazione di Venticello non tarda ad arrivare: da padroni di casa, con lo scudetto sul petto, prendono in mano il match e cominciano a fare il loro gioco. La nostra magra reazione è un altro giallo, stavolta per Alex, mentre i giocatori di Lupoviola la sbloccano al 27’. Non riusciamo a controbattere e, sul finire della prima frazione, andiamo sotto di due gol. Mister Kiplagat sprona i suoi negli spogliatoi e si riprende con una furia assoluta: altri due gialli per Kane e Vilallba, ma si vede il barlume di una costruzione pericolosa in area avversaria. Al minuto 80 il primo cartellino per Venticello è un rosso: questa potrebbe essere la nota di inizio del ribaltone, ma siamo ancora noi a cadere a gambe all’aria. Giunge lo 0-3 dopo l’entrata di Steinarsson al posto di Rustu. All’89’, finalmente, anche il nostro fronte offensivo trova la via del gol con Gabrielsen, che si ritrova a essere il primo marcatore stagionale.
Finisce 1-3, consegnando fattivamente metà scudetto a Venticello, sebbene Peloponneso (l’altra schierante) abbia asfaltato 7-0 e si presenti come outsider.
A noi non resta che evitare di bissare l’inizio dello scorso anno, con tre ko consecutivi.
La prima azione della stagione è il giallo per Rosado, giusto per far capire che non è il derby dell’amicizia. La reazione di Venticello non tarda ad arrivare: da padroni di casa, con lo scudetto sul petto, prendono in mano il match e cominciano a fare il loro gioco. La nostra magra reazione è un altro giallo, stavolta per Alex, mentre i giocatori di Lupoviola la sbloccano al 27’. Non riusciamo a controbattere e, sul finire della prima frazione, andiamo sotto di due gol. Mister Kiplagat sprona i suoi negli spogliatoi e si riprende con una furia assoluta: altri due gialli per Kane e Vilallba, ma si vede il barlume di una costruzione pericolosa in area avversaria. Al minuto 80 il primo cartellino per Venticello è un rosso: questa potrebbe essere la nota di inizio del ribaltone, ma siamo ancora noi a cadere a gambe all’aria. Giunge lo 0-3 dopo l’entrata di Steinarsson al posto di Rustu. All’89’, finalmente, anche il nostro fronte offensivo trova la via del gol con Gabrielsen, che si ritrova a essere il primo marcatore stagionale.
Finisce 1-3, consegnando fattivamente metà scudetto a Venticello, sebbene Peloponneso (l’altra schierante) abbia asfaltato 7-0 e si presenti come outsider.
A noi non resta che evitare di bissare l’inizio dello scorso anno, con tre ko consecutivi.
Amaramente UFFA
Esordio in trasferta anche in UFFA sul campo del Real Aranova. Orfani di Garcia e Smiljanic, squalificati, non abbiamo comunque problemi di formazione, con qualche cambio rispetto al match di campionato: in porta confermato Rustu; in difesa torna Yum, mentre Villalba, Fedorchenko e Villalba rimangono titolari; nel trio di centrocampo Ndiaye sostituisce Rosado, mentre capitan Kane e il mediano Nestor sono fissi; in attacco il marcatore Gabrielsen farà la seconda presenza, mentre le ali cambiano, visto che oggi ci sono Shah e Spoor.
A 4’ il primo sussulto è quello del giudice sportivo, che si deve segnare l’ennesimo giallo per la nostra squadra: è Ndiaye a finire sul taccuino dell’arbitro. Ne segue un monologo dei padroni di casa: al 5’ Rustu salva tutto, ma capitola al 9’. Veniamo scossi dalla rete subita, ma non concretizziamo, cosa che pare riuscire benissimo al Real Aranova: il minuto è il 27 quando giunge, tra capo e collo, lo 0-2. Abbacchiati come pochi non tiriamo, però, i remi in barca e sul finire della prima frazione Gabrielsen dimezza lo svantaggio. Nemmeno il tempo di festeggiare e cercare di cavalcare l’onda, che arriva l’1-3: non ci viene risparmiato un colpo e, dopo due reti fotocpia su calcio da fermo, arriva la bordata. Arriviamo negli spogliatoi con la consapevolezza della poca creatività in zona offensiva, ma desiderosi di non fare da vittime sacrificali. Nella ripresa scendiamo in campo con un cipiglio diverso, iniziando a macinare gioco, che trova meravigliosa realizzazione al 58’ con Spoor, sebbene di rimpallo. È il gol del 2-3, non tutto è perduto. Pochi minuti dopo il Real rimane anche in dieci e, nonostante un giallo per Fedorchenko, inizia a serpeggiare una certa fiducia di una rimonta. Questa aspettativa si sgretola subito: al 73’ una punizione maligna arrotonda il vantaggio avversario al 2-4. La furiosa reazione nella parte finale del match non sortisce alcun esito tangibile, così il match finisce e ci portiamo a casa la seconda sconfitta stagionale su due partite giocate, senza aver effettivamente demeritato, guardando le pagelle, ma rendiamo merito alla mole di gioco costruito dal Real.
Partiamo con il piede sbagliato in entrambe le competizioni, dobbiamo cambiare rotta.
L’unico sorriso ce lo strappa il nuovo arrivo nelle giovanili. Eccolo.

Il futuro si costruisce da subito.
A 4’ il primo sussulto è quello del giudice sportivo, che si deve segnare l’ennesimo giallo per la nostra squadra: è Ndiaye a finire sul taccuino dell’arbitro. Ne segue un monologo dei padroni di casa: al 5’ Rustu salva tutto, ma capitola al 9’. Veniamo scossi dalla rete subita, ma non concretizziamo, cosa che pare riuscire benissimo al Real Aranova: il minuto è il 27 quando giunge, tra capo e collo, lo 0-2. Abbacchiati come pochi non tiriamo, però, i remi in barca e sul finire della prima frazione Gabrielsen dimezza lo svantaggio. Nemmeno il tempo di festeggiare e cercare di cavalcare l’onda, che arriva l’1-3: non ci viene risparmiato un colpo e, dopo due reti fotocpia su calcio da fermo, arriva la bordata. Arriviamo negli spogliatoi con la consapevolezza della poca creatività in zona offensiva, ma desiderosi di non fare da vittime sacrificali. Nella ripresa scendiamo in campo con un cipiglio diverso, iniziando a macinare gioco, che trova meravigliosa realizzazione al 58’ con Spoor, sebbene di rimpallo. È il gol del 2-3, non tutto è perduto. Pochi minuti dopo il Real rimane anche in dieci e, nonostante un giallo per Fedorchenko, inizia a serpeggiare una certa fiducia di una rimonta. Questa aspettativa si sgretola subito: al 73’ una punizione maligna arrotonda il vantaggio avversario al 2-4. La furiosa reazione nella parte finale del match non sortisce alcun esito tangibile, così il match finisce e ci portiamo a casa la seconda sconfitta stagionale su due partite giocate, senza aver effettivamente demeritato, guardando le pagelle, ma rendiamo merito alla mole di gioco costruito dal Real.
Partiamo con il piede sbagliato in entrambe le competizioni, dobbiamo cambiare rotta.
L’unico sorriso ce lo strappa il nuovo arrivo nelle giovanili. Eccolo.

Il futuro si costruisce da subito.