Utopia - Sala stampa

Pre match conferences and official club declarations - Conferenze prepartita e dichiarazioni ufficiali dei club
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Paccio
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Primi punti stagionali: gran debutto di Ofori

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Debutto casalingo in campionato (e stagionale) contro la Pescarolese, ultima in classifica. I numerosi gialli collezionati contro Venticello costano ben tre squalifiche (Rosado, Villalba e Kane), ma la scarsa caratura dei nostri avversari non ci fa tremare. Assisteremo al debutto assoluto di Ofori al centro della difesa, con un undici che si presenta così, agli ordini di mister Kiplagat: Steinarsson tra i pali; difesa a quattro con Vedder e Yang esterni, mentre al centro abbiamo Brito e Ofori; Ferrari in cabina di regia, dietro a Nestor e Ndiaye; tridente giovane con Feilhaber a guidare Strouhal e Smiljanic.
Fischio d’inizio, passaggio della palla alla difesa che avanza, lancio lungo e Feilhaber con un gesto acrobatico delizia i tifosi gialloneri: 1-0 e deve ancora trascorrere il primo minuto di gioco. Restiamo in trance agonistica e al 17’ la Pescarolese ci regala un angolo: l’esordiente Ofori stacca di testa e raddoppia, bagnando il debutto con la prima rete in carriera. I nostri ospiti tentano di arginarci, ma siamo un fiume in piena: al 23’ perdiamo Smiljanic, entra Shah, ma la musica non cambia. Non soffriamo alcun contrattacco, sebbene la vena realizzativa si affievolisca leggermente. Dopo l’intervallo restiamo in attesa della reazione della Pescarolese, che però non arriva: Ofori spadroneggia, dando un’ottima impressione al suo primo match da titolare, e Brito si becca il giallo al 77’. Si arriva tranquillamente alla fine, ma allo scadere Feilhaber sgancia un tiro al fulmicotone e fissa il definitivo 3-0.
Bello trovare la vittoria dopo un inizio di stagione condito da due sconfitte: tre punti dal sapore particolare perché Peloponneso – Venticello finisce in pareggio e questa pare disegnare un campionato non scontato, come avevamo previsto.

Ieri ci sono state anche le convocazioni in nazionale, sempre ricche per la nostra rosa: Rustu e Steinarsson confermati in Turchia e Islanda; la difesa vede ancora Vedder volare in Germania, come anche Brito, Yum, Villalba, Fedorchenko e Kjellgren; in mezzo al campo Nestor, Rosado, Kane e Ndiaye non perdono un colpo; là davanti folta schiera di gialloneri, ossia Spoor, Alex, Shah, Gabrielsen, Scharner e Smiljanic.

Infine ecco un altro giovane, un MC C dal cognome importante: Amaro.

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La Primavera si carica di boccioli pronti a fare fiori e frutti.
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Riscossa in UFFA: steso il Deportes Thiene

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Seconda di UFFA, urge già la vittoria per non fermarsi subito, ma affrontiamo il Deportes Thiene, mica patatine. Squalificati Garcia e Smiljanic, gli undici scelti da Kiplagat sono: Rustu a difesa della porta; poker difensivo con Yum e Kjellgren laterali, mentre al centro sempre loro, la premiata ditta Villalba – Fedorchenko; triangolo di centrocampo con Nestor basso, dietro a Kane e Rosado; tridente offensivo Gabrielsen, Scharner e Spoor.
I primi 10’ vedono i padroni di casa fare il bello e il cattivo tempo, al punto che iniziamo a sudare freddo per quella che potrebbe essere una disfatta. Poi il calcio regala il meglio di sé: al nostro primo affondo Scharner rimpalla di giustezza e ci ritroviamo inaspettatamente avanti. Questo resta un lampo nella carica del Deportes: al 25’ agguanta il meritato pareggio e, di lì in poi, è un monologo assoluto che ci vede spettatori all’assalto avversario. Non si capisce bene come, ma la difesa regge a ogni colpo sferrato: non si segnala una sola azione a nostro favore dal gol in poi, ma all’intervallo è ancora 1-1. Non è dato a sapersi cosa dica mister Kiplagat ai gialloneri, ma dal gioco espresso fin dalle prime battute della ripresa sembra sia scesa in campo un’altra squadra.
Dopo il primo quarto d’ora di controllo, organizziamo una riscossa incredibile: al 68’ Fedorchenko la insacca di testa, contenendo quindi le velleità di recupero avversarie. Sul finire del match caliamo il poker, dopo aver respinto gli assalti: all’81’ Gabrielsen sfonda la rete e, all’89’, Kane delizia gli occhi del suo pubblico per il definitivo 4-1. Vittoria dilagante, ma il nostro merito è di aver retto il colpo nei primi 45’: poi ci siamo messi a giocare come sappiamo fare, capitalizzando ogni azione concessa dal Deportes.
Nel girone rimangono a punteggio pieno il Real Aranova e il Real Montenegro, nostro prossimo avversario. Nessun gioco è ancora fatto.

Con gli ultimi movimenti nelle giovanili, cambiano le strategie di promozione: il primo promosso di quest’anno sarà il C C Becerra che, da 16enne, vince la concorrenza con i due 17enni della Primavera, grazie al valore di 2300. Poi sarà il turno di Maurer, D DS, che lancia all’asta Yang e Calabuig. Per finire, il portierino Roberto Carlos, che a oggi sfiora abilità 10 e ruberà la scena a Steinarsson.
Il prossimo anno sarà la volta dell’MC C Amaro, del M C Mahmoud e del D SD Wood: all’asta finirà il nazionale senegalese Ndiaye, visto che il centrocampo sarà affollato.
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Affondare la capolista

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Oggi sfidiamo un BOT, ma non c’è da prenderla sottogamba: si tratta della capolista del torneo! Mister Kiplagat opta, comunque, per un turnover, in vista del match importante di UFFA con la capolista del girone: in porta titolare Steinarsson; difesa con Calabuig e Vedder terzini, mentre l’inedita coppia centrale è formata da Brito e Ofori; centrocampo con Ferrari dietro a Rosado e Ndiaye; tridente offensivo con Feilhaber a guidare Strouhal e Smiljanic.
Qualche spettatore si sta ancora attardando a prendere posto allo stadio quando, al 4’, Strouhal buca la difesa del BOT con un gesto acrobatico e ci porta in vantaggio. Iniziamo fin da subito a mostrare chi comanda, anche se abbiamo davanti la prima della classe. Forti del gol, ci assestiamo e controlliamo l’ovvia reazione avversaria, senza perdere la testa. Ci pensa Smiljanic a creare problemi: al 21’ si fa cacciare fuori, complicando quello che sarebbe potuto essere un tranquillo pomeriggio (due giornate di squalifica per il serbo). Detto, fatto: al 29’ veniamo ripresi, come nel più scontato dei copioni. Neanche un minuto e ancora Strouhal riporta la situazione a nostro favore, sempre in acrobazia: che gusto ci sarebbe a segnare alla Pippo Inzaghi? Da lì in poi, ci assestiamo nella nostra metà campo, arginando ogni affondo, con Rosado a illuminare il nostro centrocampo, mentre il resto del team è ripiegato in difesa. Bisogna dire che il BOT ce la mette tutta per romperci le uova nel paniere ma la baracca regge fino al triplice fischio finale: tre punti d’oro e classifica che si sposta. Il duo Venticello – Peloponneso vince contro i rispettivi BOT, raggranellando 7 punti. Noi lì dietro, a 6, per la lotta a tre che caratterizzerà questa stagione.

Ora si pensa alla UFFA: altro match d’alto livello con la capolista, anche lì, che non è un BOT.
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Paccio
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Vittoria inaspettata nei modi

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Real Montenegro, eccoci! Rosa al completo, imbarazzo della scelta per il mister: la scelta ricade sui soliti, con i classici ballottaggi a centrocampo, dove però Rosado pare aver ricevuto definitivamente i galloni da titolare, e sulle ali offensive, sempre imprevedibili. Stavolta abbiamo Rustu in porta; difesa titolare confermata con Yum, Fedorchenko, Villalba e Kjellgren; centrocampo con Nestor dietro a Kane e Rosado; tridente con il sempre presente Gabrielsen, mentre le ali elette sono Alex e Scharner.
I primi scambi sul rettangolo sul rettangolo verde sono tutti di colore giallonero, con il Real costretto a subire. Al 19’ perdiamo Rustu in porta, prontamente sostituito da Steinarsson. Il cambio del portiere non sconvolge gli equilibri della nostra difesa, tanto meno quelli offensivi: al 25’ il nostro capitano Kane delizia gli spettatori con una girata dal limite e ci porta avanti, facendoci cullare sogni di rivalsa in questo girone. A centrocampo splende anche Rosado, il giovane nazionale spagnolo promosso a titolare proprio questa stagione. Si giunge all’intervallo con uno striminzito vantaggio, che a inizio ripresa si allarga: stavolta è Alex, con un micidiale rasoterra, a raddoppiare. Il portoghese ha appena accettato l’offerta di rinnovo e corona così la sua dimostrazione di fedeltà al team che l’ha scoperto, cresciuto e portato ai vertici del calcio. Il Real resta a guardare: non ci sembra nemmeno di stare affrontando la capolista, del tutto incapace di creare pericoli. Questo, ovviamente, ci fa piacere, e al 61’ Gabrielsen chiude la partita, sempre con un rasoterra. Siamo 3-0, tiriamo il fiato e spegniamo la sacra fiamma del gol. Entra Spoor al posto di Alex, che si prende il meritato applauso dei tifosi, al 69’, ma da lì in poi non c’è davvero altro da segnalare.
Con questa vittoria la classifica di UFFA vede il Real Aranova a punteggio pieno con 9 punti; a seguire il trio Utopia, Real Montenegro e Deportes; a 3 Albi, Leoncelli e il BOT; chiude Juventude, nostra prossima avversaria.

Prossimo impegno ufficiale è in campionato, contro il fanalino di coda Newstars, che affronteremo privi di Smiljanic, squalificato.
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Scarsa mira, ma si vince

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Domenica è stato il giorno delle convocazioni e non sono mancate le sorprese, gradite o meno. In porta Rustu ha perso il posto nella Turchia, mentre Steinarsson permane nell’Islanda; tra i difensori confermati Fedorchenko, Kjellgren, Yum, mentre Villalba nell’Argentina e il giovane Vedder nella Germania sembrano essere riusciti a entrare nelle grazie dei loro coach, al pari di Brito nel Cile; in mezzo al campo tutto come al solito, con Nestor, Ndiaye, Kane e Rosado chiamati a casa; in attacco Smiljanic convince ancora il ct serbo, dopo qualche passaggio a vuoto, e anche Gabrielsen vola in Norvegia assieme a Scharner. Come al solito Spoor, Alex e Shah ci sono.

Campionato che ci mette di fronte la Newstars, mesto fanalino di coda abbandonato a se stesso. Kiplagat sceglie di schierare le riserve, con l’unico limite dello squalificato Smiljanic. l’undici che scende in campo è composto da Steinarsson tra i pali; difesa a quattro con Calabuig e Vedder in fascia, mentre al centro ci sono Ofori e Brito; centrocampo con Ferrari dietro a Ndiaye e Rosado; tridente Shah – Feilhaber – Strouhal.
L’unico risultato consentito è la vittoria e al 5’ le cose volgono dal verso giusto: azione che parte dalla difesa con Brito, passa tra i piedi di Rosado e Ndiaye e si concretizza nel rigore guadagnato. Dal dischetto Shah tira una cannonata e ci porta sull’1-0, ma il nostro marcatore deve uscire al 9’. Entra Gabrielsen, che sulla carta dovrebbe portare maggiore qualità. Fino alla fine della prima frazione facciamo un lungo monologo, che non arriva mai al raddoppio: tanto gioco, tante occasioni, ma la concretezza non si vede. In compenso volano un paio di gialli, uno dei quali pesanti: se quello per Ferrari non crea problemi, quello per Gabrielsen gli costerà la squalifica. Nella ripresa torniamo a giocare con il freno a mano tirato, al punto che la prima azione la si vede al 59’: ancora rigore per noi, ma stavolta Gabrielsen sbaglia. Forse il dischetto porta sfortuna, oggi, visto che anche il norvegese deve lasciare il campo dopo essere stato il tiratore scelto, al pari di Shah nella prima frazione. Entra Alex e la propensione offensiva aumenta, ma al 73’ Ndiaye se la prende un po’ troppo con l’arbitro e viene espulso, per cui ci ritroviamo a dover arretrare il raggio d’azione per non rischiare. Newstars non ci fa, comunque, paura e agguantiamo tre punti che ci tengono incollati alla coppia di testa Peloponneso – Venticello, entrambe vincenti.
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Rotondo successo in UFFA

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Turno di UFFA, avversario Juventude ultima in classifica. Non ci possiamo permettere alcun passo falso, per cui il mister non fa un turnover completo, ma mescola le carte. In porta Steinarsson; difesa mista con Calabuig e Brito delle riserve, mentre l’altra metà vede Yum e Fedorchenko; centrocampo titolare con Nestor, Kane e Ndiaye; tridente avventuroso con Smiljanic, Feilhaber e Strouhal.
Pur essendo gli ospiti, siamo noi a fare la parte del leone del match, vista la latitanza dei padroni di casa. Senza timore ci lanciamo all’assalto, pur trovando difficoltà nello sfociare in realizzazioni. Al 14’ la rete non s’è ancora gonfiata, mentre la pazienza dei tifosi inizia a languire. A cogliere il malumore arriva l’insospettabile Strouhal, oggi attaccante sinistro: piazza una doppietta tra il 18’ e il 20’, mostrando maestria in entrambi i casi. Prima un tiro a effetto e, poi, un colpo da maestro fissano il 2-0 che ci fa respirare con più tranquillità in questo girone di UFFA. Al 22’ Calabuig si prende il giallo, giusto per far capire che non ci andiamo leggeri. Di colpo i ritmi calano vertiginosamente, trascinando la partita fino all’intervallo senza ulteriori scossoni. La ripresa riaccende gli animi: terza segnatura per Nestor su tiro – cross, poi il cambio forzato di Fedorchenko che cede il posto in mezzo alla difesa a Villalba. Avanziamo a vampate, intervallate da lunghe pause di tranquillità, ma il risultato è oramai in saccoccia. Al 75’ altro giallo, stavolta per il bomber Strouhal: in risposta il nostro centrale offensivo Feilhaber torna al gol, dopo una pausa di qualche partita, su fortunato rimpallo. Un gol così vale come uno realizzato in rovesciata, ma per esserne sicuro sempre Feilhaber inventa la doppietta acrobatica al minuto 81: siamo 5-0 tra i frizzi e i lazzi dei tifosi assiepati sugli spalti. Al fischio finale il tabellone segnala i nostri cinque gol: meglio di così non poteva andare.

Approda in prima squadra Martin Becerra, C SC cileno di 16 anni. Ruolo delicato, vediamo se sarà all’altezza della scommessa che facciamo su di lui.

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Partita finisce quando arbitro fischia

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Si torna al campionato con una bella dose di squalificati: fortuna vuole che su nostro cammino ci sia Fanaticos, per cui le assenze di Smiljanic, Gabrielsen e Ndiaye non dovrebbero pesare. In campo abbiamo Rustu in porta; difesa inventata con Vedder, Ofori, Calabuig e Kjellgren; centrocampo inedito con Ferrari dietro a Rosado e all’esordiente assoluto Becerra; tridente Shah, Feilhaber e Strouhal.
Le prime battute della partita ci fanno comprendere che l’esito non sarà pere niente scontato: dobbiamo attendere 10’ prima di riuscire ad avanzare fino all’area avversaria, passando per i piedi di Kjellgren e Rosado. Trovata la fase offensiva, cominciamo a macinare gioco, ma non occasioni pericolose. Arriva anche un giallo per Vedder, che si dimostra terzino arcigno e roccioso. Assistiamo poi al cambio forzato di Brito, che entra per Calabuig, e arriviamo all’intervallo senza sussulti. La ripresa inizia, nel senso che in campo ci sono ventidue giocatori e l’arbitro fischia, ma di fase offensiva ne vediamo ben poco. Scorribande isolate e un giallo per Rosado, un Ofori sicuro al centro della difesa e poco altro. Mister Kiplagat si mangia le mani per uno 0-0 che sarebbe lesivo nella lotta scudetto, ancora del tutto aperta, quando al 93’ ci viene concesso un angolo inesistente. Parte la parabola dalla bandierina e Brito si inserisce di prepotenza, insaccando con un maestoso colpo di testa. Rete del vantaggio, del game, del set, della partita: 1-0 e tutti a casa, contenti per lo scampato passo falso. Il cileno vuole fare suoi i galloni da titolare al centro della difesa e ce la sta mettendo tutta.
Ovviamente sugli altri campi vincono anche Venticello e Peloponneso, per cui loro rimangono a braccetto in testa e noi a seguire. Il prossimo turno ospiteremo Peloponneso: qualche equilibrio potrebbe saltare.
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Il BOT ci blocca

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UFFA sul campo di un BOT. La vittoria è da trovare, ma non gettiamo in campo i titolari, visto che un minimo di turnover è comprensibile in una situazione del genere. In porta Rustu; difesa con Yum e Kjellgren laterali, mentre al centro Villalba e il ragazzino Ofori; a centrocampo il maggior ricambio generazionale, con Ferrari dietro a Ndiaye (unico nel giro dei titolati dei tre) e Becerra. Tridente Spoor, Smiljanic e Shah (due terzi di titolari).
Il cronista del match, trascinato da velleità da personal trainer, come prima affermazione se ne esce che i nostri attaccanti sono stanchi. Ci azzecca al punto che al 6’ Shah esce dal campo, lasciando entrare Feilhaber al centro del fronte avanzato. Ciononostante non si vedono grosse azioni da gol, con il gioco che si sviluppa nella fascia centrale del campo, sena giungere a sbocchi offensivi. Stancamente i minuti passano, in una partita che potrebbe permetterci di coltivare sogni di passaggio del turno, fino al 36’: calcio d’angolo inesistente, ma lo stacco di testa di Yum che gonfia la rete è tutto vero. 1-0 per noi, ma neanche si riesce a godere del vantaggio che Villalba deve uscire, lasciando il posto a Fedorchenko. Poco male, entrambi sono i titolari. La ripresa ci vede iniziare con la furia in corpo: creiamo un paio di affondi pericolosi, ma ci spegniamo mestamente. Davvero non accade niente, con i commentatori che si mettono a parlare del tempo atmosferico, fino a quando al 75’, a ciel sereno, veniamo raggiunti con un gran gol. Un pareggio inaspettato, immeritato forse, ma che ci blocca l’inventiva. Non riusciamo a costruire altro e Feilhaber si infortuna seriamente: entra Strouhal a gara praticamente conclusa e il fischio finale fissa la X.

Il girone vede il Real Aranova capolista a 15, fondamentalmente qualificato; Utopia a 10; trittico Albi, Deportes Thiene e Real Montenegro a 9.
Questi sono i pretendenti al passaggio del turno: il prossimo turno potrebbe decretare già qualcosa, visto che in programma ci sono Albi – Utopia e Deportes Thiene – Real Aranova. Sarà una battaglia.
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Rimonta di cuore

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Malebolge Arena infuocata per la partita odierna: ospitiamo la capolista Peloponneso in uno scontro fondamentale in ottica scudetto. Privi di Ndiaye, squalificato, il mister schiera il classico 4123, rispondente ai nomi di Rustu in porta; difesa con Villalba e Fedorchenko al centro, mentre i terzini sono Kjellgren e Yum; Nestor vertice basso del centrocampo, dietro a capitan Kane e Rosado; tridente Gabrielsen, Scharner e Alex.
Dobbiamo tentare l’assalto assoluto a Peloponneso e mostriamo i muscoli fin da subito, con il giallo a Kjellgren al 9’. Il campo fangoso limita la tecnica dei nostri, ma sembriamo in grado di far quadrare il cerchio. Il sogno di un mach dominato si infrange al 17’: Fedorchenko sfregia il volto di un avversario con una gomitata e viene cacciato. Ci ritroviamo con una difesa a tre, senza un centrale, e i nostri ospiti sfruttano il momento di riassetto, passando in vantaggio al 18’. Cecchini implacabili, al primo affondo trovano la rete e siamo 0-1, con un uomo in meno. Piove poi sul bagnato, quando Alex deve lasciare il posto a Strouhal: sostituzione in cui perdiamo qualità. Peloponneso non affonda altri colpi e riusciamo ad arrivare all’intervallo con una sola rete che ci divide dai nostri avversari. La ripresa è rada di occasioni, ma sembriamo in palla: in particolare Scharner, sul fronte destro dell’attacco, fa scorribande. Ci si avvia alla fine della partita, ma tiriamo fuori l’orgoglio e proprio Scharner all’80’ piazza un tiro al fulmicotone che ci dona un preziosissimo 1-1, un punto fondamentale per restare nella lotta scudetto, in una partita che si era messo davvero male.
Questo pareggio delinea una nuova classifica: Venticello 16, Peloponneso 14, Utopia 13. Negli scontri incrociati, in questo girone di andata, siamo i peggiori, ma non è finita. Anzi.
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Un passo verso la qualificazione

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UFFA, penultima giornata del girone di qualificazione. Attualmente siamo secondi, sfidiamo Albi FC, terza forza, per cui o vinciamo o vinciamo. Non sarà facile, mister Kiplagat ha la rosa intera a disposizione, Feilhaber escluso (il giovane americano è comunque una riserva, nessun dramma). Sceglie Rustu tra i pali; difesa con Yum, Kjellgren, Fedorchenko e Brito preferito a Villalba; centrocampo con Nestor, Kane e Rosado; tridente con Gabrielsen, come sempre A C fisso, e sulle fasce Smiljanic e Spoor.
Il primo quarto d’ora ci vede rinchiusi nella nostra metà campo, impegnati a respingere gli assalti frontali di Albi, e siamo implacabili al primo affondo. Al 14’ Spoor, con un tiro a effetto, infrange l’equilibrio e ci porta in vantaggio, inaspettatamente. La legge del calcio, però, si fa sentire e ristabilisce la giustizia: al 17’ giunge rapido l’1-1, esito più che giusto, visto l’andazzo. Il brio del breve vantaggio ci galvanizza ancora, al punto che fino alla mezzora il gioco propende dalla nostra parte. Poi acceleriamo e la scelta paga: ancora Spoor al 38’ raddoppia con un gesto acrobatico e al 42’ Smiljanic sigla il 3-1. Frastornati dallo svantaggio così repentino, i giocatori di Albi accusano il colpo: dopo l’intervallo non basta un cambio di tattica, decisamente più offensiva, per farci paura. Lasciamo giocare i nostri avversari, ma non rischiamo mai per davvero. All’80’ arriva un rosso per Albi, che rimane anche in inferiorità numerica. Il gioco è fatto e ci portiamo a casa la partita, vedendo aumentare le chance di passaggio del turno. Forse un pareggio sarebbe stato più equo, visto il grafico di fine partita, ma un punto a testa non sarebbe servito a nessuno.
La classifica del girone, che permette il passaggio di due team, vede Real Aranova a 15, Utopia a 12 e la coppia Deportes Thiene e Real Montenegro a 12. Questi team si giocheranno la qualificazione nell’ultimo turno, che vede partite sulla carta abbordabili per tutti. Noi ce la vedremo con SS Leoncelli, con 6 punti all’attivo. Il mister non lesinerà sui titolari.
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