UFFA, qui ci si gioca la qualificazione. Sfidiamo Bollub e i nostri undici sono: Markovic, Harris, Fedorchenko, Villalba, Kjellgren; Jair; Rowley, Kane; Brorup, Gabrielsen, Alex.
Mister Kiplagat sprona carica i suoi fin dallo spogliatoio e, all’uscita sul campo, Gabrielsen ci mette un giro di lancette dell’orologio per sbloccare il risultato. Galvanizzati dal vantaggio, attacchiamo pesantemente, ma non arriva il raddoppio. Bollub fa da bersaglio, senza riuscire ad arginarci, ma il tabellino rimane fermo e vediamo entrare Streller per Kane al 41’.
Il copione non cambia nella ripresa: pressione costante, ma sterile. Ci vuole il guizzo di un terzino, Harris, per far gonfiare la rete al 61’. A seguito di una bella notizia, altro cambio forzato: Piola per Rowley e abbiamo quindi un centrocampo tutto nuovo. Passa una manciata di minuti e Gabrielsen realizza un calcio di rigore, dando finalmente corpo ad un vantaggio di gioco palpabile. All’80’ anche Jair timbra il cartellino e chiudiamo sul 4-0. Passiamo il turno, con orgoglio, puntando la finale senza ritrosie.
Tutti sufficienti nelle pagelle e piovono i 9: tutta la difesa e tutto il tridente offensivo.
Ai quarti di finale affronteremo la Juventus, capolista del girone 2 con 6 vittorie e una sola sconfitta. Attualmente seconda in campionato, vanta tre scudetti in prima divisione e uno in seconda, ma non ne vince da due stagioni. 35esima nella Hall of Fame, non ci verrà regalato niente.
Adesso la concentrazione va al prossimo match di campionato, con la trasferta da Orange Devils fanalini di coda. Spazio alle seconde linee.
Utopia - Sala stampa
Colmare la distanza dalla vetta
Trasferta da Orange Devils, in coda alla classifica. Kiplagat fa rifiatare i top, nonostante l’intera rosa a disposizione, e scendono in campo i ragazzini. Tra i pali Rustu; difesa con Harris, Calabuig, Brito e Yum; Streller sulla mediana; centrocampo nelle mani di Ndiaye e Piola; tridente con Shah, Smiljanic e il debutto in massima serie di Lacatus.
L’arbitro fischia l’inizio, ma la partita non sembra essere cominciata: trascorrono i minuti e non accade assolutamente niente. La prima scossa è un cambio: al 34’, tra gli sbadigli dei tifosi, esce Calabuig ed entra capitan Roberts, che pensava di restarsene in panca a riposarsi. Arriviamo alla fine del primo tempo con la noia che incombe e qualche supporter rumoreggia di fastidio dagli spalti. La ripresa parte con il botto: altro cambio al 52’ con Brito che esce e Kjellgren, terzino sinistro puro, va a fare il centrale di difesa. Qualche scricchiolio nel nostro equilibrio tattico, ma ci si deve adattare. Passano due minuti e Smiljanic, su rimpallo, ci porta avanti, gettando il cuore oltre l’ostacolo e la tecnica nel gabinetto. Ndiaye prova ad aggiungere del pepe nel match e se la prende con l’arbitro, che puntualmente lo ammonisce. Al 70’ Shah si sveglia dal torpore che lo aveva colto nell’ora precedente e sfodera un colpo da maestro per il nostro raddoppio. Ci sentiamo al sicuro, non fosse che Ndiaye si fa cacciare per doppia ammonizione al 74’. L’ultimo quarto d’ora trascorre con una leggera tensione: Harris deve uscire e, per la categoria “gente che gioca in ruoli non suoi”, ecco che il nostro A D Brorup va a fare il terzino (sorvoliamo sul fatto che faccia una prestazione migliore del titolare). Per fortuna non succede niente altro e ci portiamo a casa i tre punti, pronosticati ma non scontati.
Sul fronte pagelle il peggiore è Ndiaye, grazie al suo rosso, mentre i top sono Roberts e Smiljanic. Lacatus paga l’emozione dell’esordio, ma avrà tempo per rifarsi.
Sugli altri campi il risultato a sorpresa: Real Leonessa asfalta la capolista Venticello 5-0 e la classifica si ricompatta, complice anche l’ennesima vittoria del BOT dal nome lungo: ora Venticello è a quota 22, Utopia a 20, Real Leonessa a 18 e il long BOT a 17.
Ci sarà da guerreggiare, anche perché al prossimo turno ce la vedremo, orfani di Ndiaye squalificato, con il long BOT, mentre le altre due pretendenti al titolo sfideranno team abbordabilissimi. Dobbiamo pensare a vincere.
Chiudiamo con l’accoglienza che possiamo fare per Alejandro Rosado, 16enne spagnolo C DC dal valore di 2300. Ndiaye e Piola iniziano a tremare, vista la concorrenza delle giovanili. Ecco la sua scheda.

L’arbitro fischia l’inizio, ma la partita non sembra essere cominciata: trascorrono i minuti e non accade assolutamente niente. La prima scossa è un cambio: al 34’, tra gli sbadigli dei tifosi, esce Calabuig ed entra capitan Roberts, che pensava di restarsene in panca a riposarsi. Arriviamo alla fine del primo tempo con la noia che incombe e qualche supporter rumoreggia di fastidio dagli spalti. La ripresa parte con il botto: altro cambio al 52’ con Brito che esce e Kjellgren, terzino sinistro puro, va a fare il centrale di difesa. Qualche scricchiolio nel nostro equilibrio tattico, ma ci si deve adattare. Passano due minuti e Smiljanic, su rimpallo, ci porta avanti, gettando il cuore oltre l’ostacolo e la tecnica nel gabinetto. Ndiaye prova ad aggiungere del pepe nel match e se la prende con l’arbitro, che puntualmente lo ammonisce. Al 70’ Shah si sveglia dal torpore che lo aveva colto nell’ora precedente e sfodera un colpo da maestro per il nostro raddoppio. Ci sentiamo al sicuro, non fosse che Ndiaye si fa cacciare per doppia ammonizione al 74’. L’ultimo quarto d’ora trascorre con una leggera tensione: Harris deve uscire e, per la categoria “gente che gioca in ruoli non suoi”, ecco che il nostro A D Brorup va a fare il terzino (sorvoliamo sul fatto che faccia una prestazione migliore del titolare). Per fortuna non succede niente altro e ci portiamo a casa i tre punti, pronosticati ma non scontati.
Sul fronte pagelle il peggiore è Ndiaye, grazie al suo rosso, mentre i top sono Roberts e Smiljanic. Lacatus paga l’emozione dell’esordio, ma avrà tempo per rifarsi.
Sugli altri campi il risultato a sorpresa: Real Leonessa asfalta la capolista Venticello 5-0 e la classifica si ricompatta, complice anche l’ennesima vittoria del BOT dal nome lungo: ora Venticello è a quota 22, Utopia a 20, Real Leonessa a 18 e il long BOT a 17.
Ci sarà da guerreggiare, anche perché al prossimo turno ce la vedremo, orfani di Ndiaye squalificato, con il long BOT, mentre le altre due pretendenti al titolo sfideranno team abbordabilissimi. Dobbiamo pensare a vincere.
Chiudiamo con l’accoglienza che possiamo fare per Alejandro Rosado, 16enne spagnolo C DC dal valore di 2300. Ndiaye e Piola iniziano a tremare, vista la concorrenza delle giovanili. Ecco la sua scheda.

Convocazioni con sorpresa
Succulente convocazioni in nazionale, con tanti cambiamenti nel bene e nel male: Beltran perde il posto in Paraguay, ma al contempo il piccolo Rustu viene convocato dalla Turchia per la prima volta. La linea difensiva vede sempre capitan Roberts e Fedorchenko pedine fondamentali per Inghilterra e Ucraina, mentre l’Argentina torna a fare a meno di Villalba. Il Messico punta sempre su Nestor, finalmente esploso dopo tanta pazienza nei suoi confronti. Kane e Rowley, il nostro centrocampo titolare, non perde una sola presenza con i colori della loro terra natia. Sul fronte attaccanti i movimenti inaspettati: se Spoor, Scharner, Alex e Brorup non sono sorprese, ecco che Gabrielsen riesce a tornare nella sua Norvegia. Dulcis in fundo, il Camerun che chiama a sé, per la prima volta, Shah. Il nostro A CD, che vive all’ombra di un’istituzione come Gabrielsen, si ritaglia lo spazio nella nazionale africana. Ecco qui i motivi di orgoglio dei nostri scout.
Sul fronte degli allenamenti, spicca il +19 di Ndiaye, deciso a farsi spazio. Lo segue Gabrielsen a +18 e, in terza posizione, Rustu a +17 (il che gli è valso la nazionale).
Uno sguardo alla Primavera: l’ultimo posto stagionale per la promozione andrà a Sung-Hyun Yang, D SDC di valore 1900. La sua versatilità tornerà utile, sempre che gli scout non peschino dal cilindro un fenomeno.
Rimangono poi il 16enne C DC Rosado (valore 2300) e i tre 15enni Lyberopoulos (MC C di valore 2150), Kong (alter ego di Rosado, C DC ma meno quotato, con un valore di 1800) e Strouhal (A SDC da valore 2150). La prossima annata dovrebbe essere l’ultima di Roberts, il nostro capitano difensore centrale, e quindi non promuoveremo Rosado (essendo l’unico 16enne, siamo certi che salirà per il ritirando), ma certamente Strouhal e Lyberopoulos, in quest’ordine.
Avanti con il progetto Utopia!
Sul fronte degli allenamenti, spicca il +19 di Ndiaye, deciso a farsi spazio. Lo segue Gabrielsen a +18 e, in terza posizione, Rustu a +17 (il che gli è valso la nazionale).
Uno sguardo alla Primavera: l’ultimo posto stagionale per la promozione andrà a Sung-Hyun Yang, D SDC di valore 1900. La sua versatilità tornerà utile, sempre che gli scout non peschino dal cilindro un fenomeno.
Rimangono poi il 16enne C DC Rosado (valore 2300) e i tre 15enni Lyberopoulos (MC C di valore 2150), Kong (alter ego di Rosado, C DC ma meno quotato, con un valore di 1800) e Strouhal (A SDC da valore 2150). La prossima annata dovrebbe essere l’ultima di Roberts, il nostro capitano difensore centrale, e quindi non promuoveremo Rosado (essendo l’unico 16enne, siamo certi che salirà per il ritirando), ma certamente Strouhal e Lyberopoulos, in quest’ordine.
Avanti con il progetto Utopia!
La BOT dal nome lungo
Malebolge Arena pronta ad ospitare la BOT dal nome lungo, quarta forza del campionato. Onde evitare sorprese, schieriamo quasi tutti i top (unico assente forzato Ndiaye, squalificato): Beltran in porta; linea difensiva con Yum, Brito, Harris e Fedorchenko; Nestor come frangiflutti; Rowley e Kane a centrocampo; tridente con Spoor, Gabrielsen e Brorup.
Scendiamo in campo decisi e al 5’ Spoor insacca di testa da calcio d’angolo, giusto per far capire che aria tira dalle nostre parti. Neanche cinque minuti e Nestor spiazza il portiere su tiro-cross, raddoppiando e mettendo in saccoccia le sorti del match. Il mediano messicano impera in mezzo al campo, dirigendo e facendo gioco, conducendo i nostri undici all’intervallo in tranquillità. Nella ripresa andiamo tranquilli, senza strafare, sebbene il nostro dominio sia evidente. Arriviamo a capitalizzare sul finire dello scontro: all’84’ Brorup piazza il tiro ad effetto e all’88’ ancora Spoor cala il poker. Vittoria netta, ma non scontata, con un avversario ostico.
Tutti sufficienti con voti dal 7,5 al 9, segno di una prestazione degna di nota.
La classifica muta nei numeri ma non nei distacchi, almeno alle prime tre posizioni, dove vinciamo tutti: Venticello 25, Utopia 23 e Real Leonessa 21.
Adesso la concentrazione passa alla UFFA: quarti di finale contro la Juventus. Sarà battaglia vera.
Gli scout hanno scovato, e noi lo abbiamo fatto firmare, Wilson Feilhaber: 15enne statunitense dal ruolo A C. Valore 2000 e skill evidentemente da migliorare, vediamo dove arriverà.

Scendiamo in campo decisi e al 5’ Spoor insacca di testa da calcio d’angolo, giusto per far capire che aria tira dalle nostre parti. Neanche cinque minuti e Nestor spiazza il portiere su tiro-cross, raddoppiando e mettendo in saccoccia le sorti del match. Il mediano messicano impera in mezzo al campo, dirigendo e facendo gioco, conducendo i nostri undici all’intervallo in tranquillità. Nella ripresa andiamo tranquilli, senza strafare, sebbene il nostro dominio sia evidente. Arriviamo a capitalizzare sul finire dello scontro: all’84’ Brorup piazza il tiro ad effetto e all’88’ ancora Spoor cala il poker. Vittoria netta, ma non scontata, con un avversario ostico.
Tutti sufficienti con voti dal 7,5 al 9, segno di una prestazione degna di nota.
La classifica muta nei numeri ma non nei distacchi, almeno alle prime tre posizioni, dove vinciamo tutti: Venticello 25, Utopia 23 e Real Leonessa 21.
Adesso la concentrazione passa alla UFFA: quarti di finale contro la Juventus. Sarà battaglia vera.
Gli scout hanno scovato, e noi lo abbiamo fatto firmare, Wilson Feilhaber: 15enne statunitense dal ruolo A C. Valore 2000 e skill evidentemente da migliorare, vediamo dove arriverà.

Semifinale fu
Quarti di finale di UFFA, sfidiamo la Juventus con l’intera rosa a disposizione. Mister Kiplagat schiera Markovic in porta; difesa a quattro con Yum e Villalba sulle fasce e coppia centrale Roberts-Fedorchenko; Nestor sulla mediana; centrocampo con Kane e Rowley; trio d’attacco con Gabrielsen, Scharner e Alex.
Inconvenienti tecnici fanno slittare in avanti l’orario di inizio, aumentano la tensione già palpabile sugli spalti. Finalmente arriva il fischio di inizio e partiamo all’arrembaggio, ben arginati dai padroni di casa. Attorno al 20’, poi, doppio cambio che rivoluziona la nostra difesa: fuori Villalba e capitan Roberts, dentro Harris e Brito. Questo potrebbe sconquassare qualsiasi team, ma i nostri ritrovano subito l’equilibrio, al punto che al 44’ è il nostro Gabrielsen a spezzare lo 0-0. Andiamo all’intervallo in vantaggio, decisi a mantenerlo fino alla fine. La ripresa è decisamente più scoppiettante: tentativi a rete su entrambi i fronti, ma sono le difese ad avere la meglio. Al 68’ il nostro bomber deve lasciare il terreno di gioco, adoperando l’ultimo cambio a disposizione: Shah prende il suo posto per affrontare gli ultimi 20’. Il fortino regge fino alla fine e ci regaliamo qualche scorribanda, ma il triplice suono che sentiamo al 90’ ci fa sognare in grande: semifinale di UFFA, traguardo raggiunto. Feste sugli spalti, il trofeo è là all’orizzonte.
Le pagelle sottolineano le difficoltà di Yum sulla sua fascia, esaltando al contrario Alex e Gabrielsen.
Adesso ci attene la semifinale, contro il team che più volte abbiamo sfidato nella nostra storia: Venticello si frappone tra noi e l’ultima partita della competizione. La mente vola alla finale di UFFA persa ai rigori contro di loro, ma questa sarà tutta un’altra storia. In questa stagione non li abbiamo mai battuti, ma ogni match è a sé. Vamos Utopia!
Inconvenienti tecnici fanno slittare in avanti l’orario di inizio, aumentano la tensione già palpabile sugli spalti. Finalmente arriva il fischio di inizio e partiamo all’arrembaggio, ben arginati dai padroni di casa. Attorno al 20’, poi, doppio cambio che rivoluziona la nostra difesa: fuori Villalba e capitan Roberts, dentro Harris e Brito. Questo potrebbe sconquassare qualsiasi team, ma i nostri ritrovano subito l’equilibrio, al punto che al 44’ è il nostro Gabrielsen a spezzare lo 0-0. Andiamo all’intervallo in vantaggio, decisi a mantenerlo fino alla fine. La ripresa è decisamente più scoppiettante: tentativi a rete su entrambi i fronti, ma sono le difese ad avere la meglio. Al 68’ il nostro bomber deve lasciare il terreno di gioco, adoperando l’ultimo cambio a disposizione: Shah prende il suo posto per affrontare gli ultimi 20’. Il fortino regge fino alla fine e ci regaliamo qualche scorribanda, ma il triplice suono che sentiamo al 90’ ci fa sognare in grande: semifinale di UFFA, traguardo raggiunto. Feste sugli spalti, il trofeo è là all’orizzonte.
Le pagelle sottolineano le difficoltà di Yum sulla sua fascia, esaltando al contrario Alex e Gabrielsen.
Adesso ci attene la semifinale, contro il team che più volte abbiamo sfidato nella nostra storia: Venticello si frappone tra noi e l’ultima partita della competizione. La mente vola alla finale di UFFA persa ai rigori contro di loro, ma questa sarà tutta un’altra storia. In questa stagione non li abbiamo mai battuti, ma ogni match è a sé. Vamos Utopia!
Vittoria e ciabattate
Trasferta da un BOT, come le altre due schieranti del campionato croato. Mister Kiplagat sceglie di far rifiatare i top, in vista della semifinale di UFFA. Giocano Rustu in porta; in difesa, da sinistra a destra, Kjellgren, Brito, Fedorchenko e Harris; Streller in cabina di regia; Piola e Ndiaye a centrocampo; tridente con Shah, Smiljanic e Lacatus.
Inizia il match e il gesto più visto in tribuna è quello di portare la mano davanti alla bocca: solo sbadigli, quando invece i tifosi si sarebbero aspettati fuochi d’artificio. A ravvivare la noia il cambio Fedorchenko-Brito, che sulla breve distanza non cambia le sorti del gioco.
Negli spogliatoi il coach deve aver redarguito i nostri undici gialloneri: la ripresa è tutta un’altra musica, sebbene la partenza sia sulla falsariga dei primi 45’. Le prime schermaglie sono sterili, ma il nostro dominio si fa sempre più palpabile. Il tutto si blocca al 70’: da calcio d’angolo Shah stacca a insacca, scatenando la gioia sugli spalti. Il nostro facile entusiasmo viene frenato da Piola, che si fa cacciare (guadagnandosi sue giornate di squalifica) al 73’, rendendo tributo a Montero.

Ci rimbocchiamo subito le maniche, onde non dare spazio alla reazione BOT, ed esplode la bomba Smiljanic: zero classe ma al 76’ realizza il gol con un tiro senza pretese e al 78’ con un tiraccio mezzo ciabattato. Si bada alla sostanza in casa Utopia, non alla forma. Questo micidiale uno-due ci lancia sul 3-0, esito che spegne ogni minima voglia di combattere nei padroni di casa. Finiamo con questa larga vittoria, felici e contenti.
Le pagelle puniscono, come già aveva fatto l’arbitro, Piola (malaugurata stagione per l’italiano); sulle vette bomber Smiljanic e un rinato Ndiaye.
In classifica aumentano i punti ma non i divari: Venticello 28, Utopia 26 e Real Leonessa 24.
Con calma inizia la preparazione al prossimo impegno, ossia il turno di campionato in cui ospiteremo un BOT, orfani di Piola.
Inizia il match e il gesto più visto in tribuna è quello di portare la mano davanti alla bocca: solo sbadigli, quando invece i tifosi si sarebbero aspettati fuochi d’artificio. A ravvivare la noia il cambio Fedorchenko-Brito, che sulla breve distanza non cambia le sorti del gioco.
Negli spogliatoi il coach deve aver redarguito i nostri undici gialloneri: la ripresa è tutta un’altra musica, sebbene la partenza sia sulla falsariga dei primi 45’. Le prime schermaglie sono sterili, ma il nostro dominio si fa sempre più palpabile. Il tutto si blocca al 70’: da calcio d’angolo Shah stacca a insacca, scatenando la gioia sugli spalti. Il nostro facile entusiasmo viene frenato da Piola, che si fa cacciare (guadagnandosi sue giornate di squalifica) al 73’, rendendo tributo a Montero.

Ci rimbocchiamo subito le maniche, onde non dare spazio alla reazione BOT, ed esplode la bomba Smiljanic: zero classe ma al 76’ realizza il gol con un tiro senza pretese e al 78’ con un tiraccio mezzo ciabattato. Si bada alla sostanza in casa Utopia, non alla forma. Questo micidiale uno-due ci lancia sul 3-0, esito che spegne ogni minima voglia di combattere nei padroni di casa. Finiamo con questa larga vittoria, felici e contenti.
Le pagelle puniscono, come già aveva fatto l’arbitro, Piola (malaugurata stagione per l’italiano); sulle vette bomber Smiljanic e un rinato Ndiaye.
In classifica aumentano i punti ma non i divari: Venticello 28, Utopia 26 e Real Leonessa 24.
Con calma inizia la preparazione al prossimo impegno, ossia il turno di campionato in cui ospiteremo un BOT, orfani di Piola.
Vincono tutti lassù. Anche noi, per fortuna
Kiplagat oggi pare abbastanza tranquillo: il suo undici sfida, in casa, il fanalino di coda BOT, con l’unica assenza di Piola squalificato. Ci sono tutti gli ingredienti per sfoggiare una prestazione positiva per numero di gol e morale degli uomini. Ecco i titolari: in porta Rustu; difesa con Harris e Kjellgren laterali, mentre al centro Brito e Calabuig; Streller sulla mediana; a centrocampo Ndiaye e Jair; tridente con Smiljanic, Lacatus e Shah.
Si comincia con il nostro calcio d’inizio e, da lì in poi, la palla è sempre tra i nostri piedi. I poveri avversari possono solo limitare le nostre discese e per mezzora resistono come un fortino. Al 33’, però, si devono inchinare alla pressione: è Lacatus, alla sua prima rete tra i professionisti, a sbloccare a nostro favore le sorti del match. La reazione dei nostro ospiti è il loro primo tentativo di farci male, ma non porta a niente. Il loro furore agonistico si spegne pressoché subito e riprendiamo in mano la nostra sorte. Come sempre maciniamo azioni, ma non la cacciamo mai in rete, lasciando così i nostri tifosi in sospeso e l’ansia sempre in agguato. Ci pensa Smiljanic al minuto 82’ a siglare il raddoppio che pacifica le apprensioni, fissando il 2-0. Vinciamo e, guardando il tabellone, pare sia stata una passeggiata, ma così non è stato. Si fatica sempre, anche se è ben vero che avevamo in campo molti ragazzini.
Peggiore in campo Streller, migliori i nostri due marcatori Lacatus e Smiljanic, più il portierino delle meraviglie Rustu.
Classifica sempre con le stesse distanze in vetta: Venticello a +2 su Utopia, a sua volta a +2 su Real Leonessa.
La testa adesso va alla semifinale di UFFA contro la nostra capolista Venticello. Noi ci proviamo e ci crediamo.
Arrivano anche le convocazioni, oggi, non senza sorprese. In porta Beltran sembra uscito dal giro del Paraguay, mentre Rustu è confermato in Turchia (seconda presenza per lui); i nostri difensori Fedorchenko e Roberts, invece, non perdono un colpo, come anche Nestor che fila in Messico; a centrocampo Kane e Rowley sono confermati; l’attacco, come sempre, è il reparto più qualitativo e Alex, Shah (secondo gettone), Spoor, Brorup, Gabrielsen e Scharner vestiranno i propri colori.
Sul fronte incrementi, ecco il podio: 22 Gabrielsen, 20 Ndiaye e Nestor, 18 Rustu. Si vola alto, la rosa inizia ad essere numerosa e qualcuno dovrà essere ceduto. Anche gli allenamenti saranno un discrimine.
Si comincia con il nostro calcio d’inizio e, da lì in poi, la palla è sempre tra i nostri piedi. I poveri avversari possono solo limitare le nostre discese e per mezzora resistono come un fortino. Al 33’, però, si devono inchinare alla pressione: è Lacatus, alla sua prima rete tra i professionisti, a sbloccare a nostro favore le sorti del match. La reazione dei nostro ospiti è il loro primo tentativo di farci male, ma non porta a niente. Il loro furore agonistico si spegne pressoché subito e riprendiamo in mano la nostra sorte. Come sempre maciniamo azioni, ma non la cacciamo mai in rete, lasciando così i nostri tifosi in sospeso e l’ansia sempre in agguato. Ci pensa Smiljanic al minuto 82’ a siglare il raddoppio che pacifica le apprensioni, fissando il 2-0. Vinciamo e, guardando il tabellone, pare sia stata una passeggiata, ma così non è stato. Si fatica sempre, anche se è ben vero che avevamo in campo molti ragazzini.
Peggiore in campo Streller, migliori i nostri due marcatori Lacatus e Smiljanic, più il portierino delle meraviglie Rustu.
Classifica sempre con le stesse distanze in vetta: Venticello a +2 su Utopia, a sua volta a +2 su Real Leonessa.
La testa adesso va alla semifinale di UFFA contro la nostra capolista Venticello. Noi ci proviamo e ci crediamo.
Arrivano anche le convocazioni, oggi, non senza sorprese. In porta Beltran sembra uscito dal giro del Paraguay, mentre Rustu è confermato in Turchia (seconda presenza per lui); i nostri difensori Fedorchenko e Roberts, invece, non perdono un colpo, come anche Nestor che fila in Messico; a centrocampo Kane e Rowley sono confermati; l’attacco, come sempre, è il reparto più qualitativo e Alex, Shah (secondo gettone), Spoor, Brorup, Gabrielsen e Scharner vestiranno i propri colori.
Sul fronte incrementi, ecco il podio: 22 Gabrielsen, 20 Ndiaye e Nestor, 18 Rustu. Si vola alto, la rosa inizia ad essere numerosa e qualcuno dovrà essere ceduto. Anche gli allenamenti saranno un discrimine.
Semifinalisti (scusate se è poco)
Semifinale di UFFA, palcoscenico importante e sfidante di livello: Venticello (oramai in questa stagione è un nostro fidato avversario). Le scelte di mister Kiplagat sono molto ponderate: Markovic in porta; difesa con Yum, capitan Roberts, Fedorchenko e Villalba; Nestor sulla mediana; Kane e Rowley in mezzo a dirigere il traffico; tridente Scharner, Gabrielsen e Spoor. Ma ora parla il campo.
Pronti, via e Rowley si becca il giallo per fermare un attacco avversario. Se il buongiorno di vede dal mattino, siamo già alla frutta. Al 6’ Markovic deve già raccogliere il pallone dal fondo della rete, compiendo lo stesso gesto al 12’. Nemmeno il tempo di renderci conto di essere ad un passo dalla finale di UFFA che le nostri sorti sembrano già segnate. Non siamo però abituati a tirare i remi in barca, così cerchiamo una reazione che, se dal punto di vista del gioco qualcosa rende, sul tabellone non porta lo 0 a diventare 1. Stessa amara sinfonia nella ripresa: al 58’ giunge pure la terza rete per Venticello, il colpo di grazia. Salutiamo la competizione contro la nostra bestia nera, che affronteremo pure in campionato tra due giorni.
Pagelle impietose nell’individuare i punti deboli: la linea centrale del campo, in verticale, non ha retto, punendo le prestazioni di Markovic, Fedorchenko e Kane. D’altro canto Spoor piglia 9, senza segnare.
Cammino bello e difficile in questo palcoscenico, siamo arrivati fino al limite delle nostre forze agguantando questo traguardo. Per il secondo anno di fila passiamo la fase a gironi, segno che qualcosa di buono siamo capaci di fare. Onore a Venticello, che ci ha sempre fatto male da quella finale persa.
Intanto arriva in prima squadra Yang, prezioso D DSC. La prossima annata dovrebbe essere l’ultima di capitan Roberts, un difensore ci serviva decisamente.

Prossimo impegno, tanto per cambiare, sul campo di Venticello capoclasse: che sia la volta buona per noi?
Pronti, via e Rowley si becca il giallo per fermare un attacco avversario. Se il buongiorno di vede dal mattino, siamo già alla frutta. Al 6’ Markovic deve già raccogliere il pallone dal fondo della rete, compiendo lo stesso gesto al 12’. Nemmeno il tempo di renderci conto di essere ad un passo dalla finale di UFFA che le nostri sorti sembrano già segnate. Non siamo però abituati a tirare i remi in barca, così cerchiamo una reazione che, se dal punto di vista del gioco qualcosa rende, sul tabellone non porta lo 0 a diventare 1. Stessa amara sinfonia nella ripresa: al 58’ giunge pure la terza rete per Venticello, il colpo di grazia. Salutiamo la competizione contro la nostra bestia nera, che affronteremo pure in campionato tra due giorni.
Pagelle impietose nell’individuare i punti deboli: la linea centrale del campo, in verticale, non ha retto, punendo le prestazioni di Markovic, Fedorchenko e Kane. D’altro canto Spoor piglia 9, senza segnare.
Cammino bello e difficile in questo palcoscenico, siamo arrivati fino al limite delle nostre forze agguantando questo traguardo. Per il secondo anno di fila passiamo la fase a gironi, segno che qualcosa di buono siamo capaci di fare. Onore a Venticello, che ci ha sempre fatto male da quella finale persa.
Intanto arriva in prima squadra Yang, prezioso D DSC. La prossima annata dovrebbe essere l’ultima di capitan Roberts, un difensore ci serviva decisamente.

Prossimo impegno, tanto per cambiare, sul campo di Venticello capoclasse: che sia la volta buona per noi?
Ad un passo dalla vetta (e conseguente capitombolo)
Penultima di campionato, scontro (ennesimo) con Venticello capolista, in trasferta pure. Ci giochiamo le ultime speranze di sorpassarlo in vetta, con l’opposto rischio di essere sopravanzati da Real Leonessa. Sappiamo di essere combattivi e di non dover arrenderci mai, ma questo avversario è davvero di quelli che ci fanno diventare matti. Il nostro undici è composto da Beltran; Roberts, Harris, Brito, Kjellgren; Jair; Kane, Rowley; Scharner, Gabrielsen, Alex. Unico out lo squalificato Piola.
Dire che la partenza sia in modalità diesel è un eufemismo: in 36’ qualche schermaglia, un giallo a testa e l’entrata di Rustu per Beltran. L’equilibrio è palpabile sul rettangolo verde, sebbene le statistiche finali in forma grafica siano impietose nei nostri confronti. Anche la ripresa comincia con una girandola di cambi, ma al primo vero sussulto i giochi si infrangono ed emerge la superiorità covata a lungo dai padroni di casa: al 77’ andiamo sotto, anche se il cronista, fino a quel momento, sottolineava la difficoltà fisica di Venticello. Arriva questa bella mazzata e non ci rialziamo più, complice anche un morale basso per via delle notizie che giungono da Real Leonessa (vittoria esagerata e sorpasso fatto). Termina 0-1 e vi mostriamo cosa significhi per noi Venticello, nel nostro trend di partite giocate.

Le pagelle ci castigano, con Rowley e Rustu nei bassifondi. Si salvano in quattro: capitan Roberts e il tridente offensivo.
Lo scudetto finisce cucito sul petto di Venticello, Real Leonessa a -4 e noi dietro di un solo punto. L’ultima giornata sarà un’amichevole, con la qualificazione alla UFFA in tasca e avversario un BOT.
Stanotte non dormiremo, sognando le maglie viola che corrono sul campo e ci sconfiggono così spesso. L’unica finale di UFFA che abbiamo giocato è andata persa ai rigori contro… Venticello.

Con la Primavera sistemata e i piani già rivolti al futuro, il mercato in uscita si accende: all’asta il portiere Markovic, il funambolico MC C Jair, l’ex C C della nazionale italiana Piola e il promettente A D Brorup, nazionale svedese.
Ci possiamo permettere un bilancio: siamo stati in corsa fin quasi alla fine in entrambe le competizioni e si sperava in qualche soddisfazione maggiore, ma le basi per fare bene ci sono ancora tutte.
Dire che la partenza sia in modalità diesel è un eufemismo: in 36’ qualche schermaglia, un giallo a testa e l’entrata di Rustu per Beltran. L’equilibrio è palpabile sul rettangolo verde, sebbene le statistiche finali in forma grafica siano impietose nei nostri confronti. Anche la ripresa comincia con una girandola di cambi, ma al primo vero sussulto i giochi si infrangono ed emerge la superiorità covata a lungo dai padroni di casa: al 77’ andiamo sotto, anche se il cronista, fino a quel momento, sottolineava la difficoltà fisica di Venticello. Arriva questa bella mazzata e non ci rialziamo più, complice anche un morale basso per via delle notizie che giungono da Real Leonessa (vittoria esagerata e sorpasso fatto). Termina 0-1 e vi mostriamo cosa significhi per noi Venticello, nel nostro trend di partite giocate.

Le pagelle ci castigano, con Rowley e Rustu nei bassifondi. Si salvano in quattro: capitan Roberts e il tridente offensivo.
Lo scudetto finisce cucito sul petto di Venticello, Real Leonessa a -4 e noi dietro di un solo punto. L’ultima giornata sarà un’amichevole, con la qualificazione alla UFFA in tasca e avversario un BOT.
Stanotte non dormiremo, sognando le maglie viola che corrono sul campo e ci sconfiggono così spesso. L’unica finale di UFFA che abbiamo giocato è andata persa ai rigori contro… Venticello.

Con la Primavera sistemata e i piani già rivolti al futuro, il mercato in uscita si accende: all’asta il portiere Markovic, il funambolico MC C Jair, l’ex C C della nazionale italiana Piola e il promettente A D Brorup, nazionale svedese.
Ci possiamo permettere un bilancio: siamo stati in corsa fin quasi alla fine in entrambe le competizioni e si sperava in qualche soddisfazione maggiore, ma le basi per fare bene ci sono ancora tutte.
Mestizia in chiusura
Ultimo appuntamento stagionale alla Malebolge Arena: i giochi sono fatti e, a meno di una rocambolesca sconfitta di Real Leonessa contro un BOT, avremo la terza piazza in campionato. Noi stessi sfidiamo un team abbandonato a se stesso, dando modo a mister Kiplagat di gettare nella mischia chi ha giocato meno (escluso l’infortunato Fedorchenko. Meno male che s’è spaccato adesso): in porta Rustu; in difesa debutta Yang in fascia, con al centro Brito e Calabuig e sull’altra sponda Harris; mediano di forza Streller; a centrocampo ultima apparizione del partente Jair e Ndiaye; tridente con Shah, Smiljanic e Lacatus.
Partiamo dal grafico finale, prima di fare il commento.

L’arbitro ha ancora il fischietto in bocca e noi stiamo già attaccando, lancia in resta (qui un’immagine di Lacatus che abborda la difesa avversaria).

Wulinch non mette la testa fuori dalla sua area: prima Jair, poi Harris creano scompiglio, ma al 42’ è il nostro portierino Rustu a salvare tutto quanto. Gli ospiti acquistano vigore e si fanno pericolosi, ma andiamo all’intervallo sullo 0-0. La ripresa inizia e siamo sempre padroni del gioco, ma il gol non arriva. Entra la stella Alex per Lacatus, ma la sinfonia, pur deliziosa, non arriva al dunque: pericolosi, offensivi, pressanti, ma la rete non si gonfia e chiudiamo il campionato con uno scialbo pareggio a reti bianche.
Abbiamo giocato davvero male: basti sapere che i sufficienti sono stati solamente quattro: Alex, Jair, Brito e, migliore di tutti, Rustu. Godiamo nel vedere questi exploit di giocatori del nostro vivaio.
Finiamo terzi in classifica, qualificati in UFFA, e questo è quanto.
Domani amichevole per fare punti young, avendo in ballo un signor 17enne D C di prestigio.
Sul fronte mercato partiranno (aste già iniziate e in chiusura stasera) Markovic (puntiamo su Beltran e il piccolo turco Rustu. Come disse un signor telecronista, i portieri turchi sono i migliori perché sono ottomani), Jair (Streller avrà più spazio e nella Primavera scalpita Lyberopoulos) e Brorup (ancora sulla cresta dell’onda, ma ha davanti un signor A D come Scharner e, dietro, Smiljanic sta crescendo a vista d’occhio, tacendo del Primavera Strouhal, A SDC. Il comporta offensivo diventerebbe troppo trafficato, da qui la scelta di cedere lui). Rimane in attesa di offerte il C C Piola, giovane promessa che ha già tre presenze nella nazionale italica.
Partiamo dal grafico finale, prima di fare il commento.

L’arbitro ha ancora il fischietto in bocca e noi stiamo già attaccando, lancia in resta (qui un’immagine di Lacatus che abborda la difesa avversaria).

Wulinch non mette la testa fuori dalla sua area: prima Jair, poi Harris creano scompiglio, ma al 42’ è il nostro portierino Rustu a salvare tutto quanto. Gli ospiti acquistano vigore e si fanno pericolosi, ma andiamo all’intervallo sullo 0-0. La ripresa inizia e siamo sempre padroni del gioco, ma il gol non arriva. Entra la stella Alex per Lacatus, ma la sinfonia, pur deliziosa, non arriva al dunque: pericolosi, offensivi, pressanti, ma la rete non si gonfia e chiudiamo il campionato con uno scialbo pareggio a reti bianche.
Abbiamo giocato davvero male: basti sapere che i sufficienti sono stati solamente quattro: Alex, Jair, Brito e, migliore di tutti, Rustu. Godiamo nel vedere questi exploit di giocatori del nostro vivaio.
Finiamo terzi in classifica, qualificati in UFFA, e questo è quanto.
Domani amichevole per fare punti young, avendo in ballo un signor 17enne D C di prestigio.
Sul fronte mercato partiranno (aste già iniziate e in chiusura stasera) Markovic (puntiamo su Beltran e il piccolo turco Rustu. Come disse un signor telecronista, i portieri turchi sono i migliori perché sono ottomani), Jair (Streller avrà più spazio e nella Primavera scalpita Lyberopoulos) e Brorup (ancora sulla cresta dell’onda, ma ha davanti un signor A D come Scharner e, dietro, Smiljanic sta crescendo a vista d’occhio, tacendo del Primavera Strouhal, A SDC. Il comporta offensivo diventerebbe troppo trafficato, da qui la scelta di cedere lui). Rimane in attesa di offerte il C C Piola, giovane promessa che ha già tre presenze nella nazionale italica.