Utopia - Sala stampa

Pre match conferences and official club declarations - Conferenze prepartita e dichiarazioni ufficiali dei club
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Paccio
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Ci congediamo (quasi) dalla UFFA

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Delicato impegno di UFFA, dove sfidiamo la capolista Rinascita che controlla tutti dall’alto. Il centrocampista centrale Kane è fuori per squalifica, ma recuperiamo dall’infortunio sia Villalba che Spoor, che tornano subito titolari. C’è una piccola sorpresa sulla mediana, dove Ferrari fa le scarpe a Nestor. Ma ecco il nostro undici al completo: Rustu a difesa della porta; difesa a quattro titolare, ossia Yum, Kjellgren, Brito e Villalba; Ferrari dietro a Rosado e Ndiaye; tridente offensivo con l’inamovibile Gabrielsen al centro, circondato da Scharner e Spoor.
Al cinema i tifosi avranno certamente visto dei film horror più o meno riusciti, con effetti speciali, delitti e una suspense di tutto rispetto, ma non attendevano quello che i loro occhi hanno colto all’inizio di questa partita. Un fendente dopo l’altro, colpi al cuore e morale che sprofonda nelle viscere della terra. Al 1’ un angolo inesistente per la Rinascita viene tramutato in gol, così ci ritroviamo subito sotto. Al 3’ arriva il raddoppio avversario e un altro giro di lancette porta a un cambio obbligato: Gabrielsen lascia il posto a Feilhaber. Per coronare l’inizio umiliante, al 5’ un rimpallo favorevole piazza lo 0-3. I nostri uomini nemmeno si sono accorti di cosa sia successo e si ritrovano già sconfitti, con altri 85’ da giocare sul rettangolo verde e una qualificazione sempre più difficile. A questo punto saremmo potuti cadere nello sconforto e infilare un’imbarcata di reti, ma ci si accende un po’ di orgoglio, anche perché la Rinascita allenta assai il ritmo, visto l’ampio vantaggio. Senza badare troppo a un altro cambio al 12’, quando uno Yum in flessione lascia il posto a un crescente Vedder, riprendiamo del vigore e iniziamo a giocare a calcio come sappiamo fare, coronando lo sforzo profuso nell’1-3 di Kjellgren al 36’: il nostro terzino sinistro diventa il capocannoniere del team, sintomo del fatto che, forse, questa stagione non gira esattamente nella giusta direzione.
Dopo averci lasciato questo spiraglio di speranza, la Rinascita riprende il pallino in mano, tirando le redini alle nostre iniziative e bloccando ogni velleità di rimonta, arginando le scorribande e contrattaccando, così da farci restare con il baricentro basso. A nostra volta riusciamo a non cedere ulteriori spazi, fino al 93’, quando Scharner accorcia le distanze ulteriormente per il definitivo 2-3.
Letto così, il risultato potrebbe far pensare a una partita combattuta sul filo dell’equilibrio, quando invece siamo sempre rimasti in sofferenza: sconfitta meritata, ma con un incipit del genere quale esito si sarebbe potuto avere?
Ci ritroviamo così con una nuova classifica con sei punti ancora in palio: la Rinascita è già qualificata e potrebbe schierare le seconde linee nelle ultime due partite; Beginners a 10 vede il passaggio del turno a portata di mano: la coppia Naples – Deportivo è a 7, Cappelle a 5, Utopia e Fregene a 4 e AS Fontana chiude a 3. Fatali sono stati i primi quattro pareggi consecutivi, che ci sono costati cari e, praticamente, ci estromettono dalla competizione, anche se la matematica ancora non ci condanna.
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Paccio
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Lotta serrata in WL

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World League con la rosa al gran completo, contro Beginners e con tre punti in saccoccia e la speranza di raccattarne altri, visto che siamo ancora in corsa in questa competizione. Mister Kiplagat schiera Roberto Carlos in porta (riposo per Rustu); difesa con Kjellgren e Vedder (Yum necessita di staccare la spina) in fascia e la coppia Brito – Villalba in mezzo; Ferrari (Nestor siede in panchina) è alle spalle di Kane e Rosado; tridente Gabrielsen, Smiljanic e Spoor.
Fischio di inizio e i primi 10’ scorrono senza niente da raccontare; da lì in poi, però, si assiste a quello vorremmo fosse il trend classico per noi, ossia un bel dominio sul campo. Inframezzate dal giallo a Kane al 17’, le azioni a nostro favore si sprecano, anzi, vengono sprecate, poiché non inquadriamo la porta nemmeno con il mirino. Avversari pressoché inesistenti, ma non gonfiamo la rete.
La ripresa pare una fotocopia della prima frazione: fino al 62’ c’è il piattume più assolto, ma poi cambia l’esito nella maniera che più ci aggrada. Al 63’ Gabrielesen in acrobazia la sblocca, imitato al 72’ da Spoor con n tiro a effetto. Forti del 2-0, possiamo passare al mood “tranquillità” e gestire la partita, senza correre rischi. Ci pensa Smiljanic a dare una scossa, facendosi cacciare al minuto 83, ed effettivamente i minuti trascorsi in inferiorità ci fanno sudare freddo, ma al fischio finale il tabellone segnala ancora 2-0 e ci portiamo a casa i tre punti.
Con sei punti ancora da assegnare e quattro posti liberi per la qualificazione, la classifica di WL dice Decaro e CSKA in testa a 12. Dietro di loro c’è una bolgia infernale: Torres a 8, Beginners e Inter a 7, Leonessa e Utopia a 6. Questi team si contendono i due posti rimanenti, visto che l’accoppiata di testa è pressoché certa della semifinale. Chiude la Sampdoria a 0, segno evidente che gli obiettivi sono altri, quest’anno.
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Venticello mon amour e prospettive

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Sfida al vertice in campionato: sfidiamo gli acerrimi nemici di Venticello, primi della classe che ci sopravanzano di due lunghezze. Rosa al gran completo e scelte di Kiplagat con qualche sorpresa: in porta prima novità, con la fiducia a Roberto Carlos e Rustu ancora in panchina; difesa con Kjellgren sulla fascia sinistra, coppia rodata al centro con Brito e Villalba e, infine, il giovane Vedder sulla destra che estromette, nuovamente, Yum; Nestor alle spalle di Ndiaye e Rosado; tridente collaudato Gabrielsen, Spoor e Scharner.
Fischio d’inizio e subito l’arbitro deve mettere mano al taccuino per segnare il primo cambio: al 1’ esce Roberto Carlos ed entra Rustu. Il nostro centrocampo fatica a fare filtro, penalizzato sul piano tecnico dal cattivo tempo. Venticello fa quello che sa fare, ossia giocare bene, e ci mette in difficoltà più volte senza riuscire a sfondare. Arriva anche un giallo per Gabrielsen sul finire del primo tempo, poi andiamo in spogliatoio con un bel pareggio, visto il calibro dell’avversario.
A inizio ripresa partiamo forte, ma a passare in vantaggio al 62’ non siamo certamente noi: una maligna punizione vede la palla oltrepassare la barriera e insaccarsi alle spalle di Rustu, sconsolato. Sotto gli occhi dei nostri tifosi arriva lesta la reazione: mettiamo la palla al centro del campo, riprendiamo l’azione e Scharner al 63’ pareggia (diventando così il nostro bomber stagionale), complice anche il portiere di Venticello. Forti del recuperato risultato, voliamo sulle ali dell’entusiasmo, ma il ribaltone non arriva e ci ritroviamo, anzi, a contenere la capolista. Poi dal 78’ il match si spegne e si passa alla pura melina: non ci si fa più male e il pareggio accontenta entrambi.
Questa X ai piani alti compatta la classifica, viste le vittorie degli Stallions (a valanga contro un BOT) e di AC Picchia (a fatica con un altro BOT, ma prosegue la rimonta): Venticello permane in vetta a 16, Utopia a 14, Stallions a 13 e AC Picchia a 9.
Al prossimo turno, l’ultimo del girone di andata, i primi quattro della classe sfidano ciascuno un BOT, per finire in leggerezza.

Approda tra i “pro” l’M C Ding Niang, abilità 10,18, 17enne senegalese di grinta concentrata in quasi un metro e settanta di altezza. Dobbiamo iniziare a pensare al futuro e ai ritirandi che ci saranno: se in porta (il più vecchio è Rustu con 24 anni) e in difesa (i veterani sono Calabuig e Villalba con 26 anni) non ci sono ancora da fare grandi pianificazioni, sulla mediana Nestor ha 28 anni e a centrocampo Kane ne ha 27. Il reparto “critico” è l’attacco: Scharner (A D), Alex (A SD) e Spoor (A SD), oltre a a essere i più costosi della rosa, hanno tutti e tre 29 anni, seguiti da Gabrielsen (A CD) a 28. Da qui a qualche anno avremo una totale rivoluzione lì davanti, con esiti del tutto incerti: Shah (A CD) non ha fatto male quando è stato chiamato in causa, per tacere di Smiljanic (A D) già nel giro dei titolari. Feilhaber (A C) desta più preoccupazioni per la sua qualità, mentre Strouhal (A CSD) sta crescendo davvero bene. Nella Primavera abbiamo un paio di 16enni: Magnusson (A SDC) e Brodie (A S) che devono essere messi alla prova, ma sfiorano abilità 10, mentre il 15enne Olisadebe (A S) è ancora acerbo.
A loro si aggiunge, proprio oggi, il 15enne Valyaev (A SD) con abilità vicina al 10, ma sempre in pecca di esperienza, come ogni Primavera.
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UFFA all'ultimo respiro

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Match del lumicino di UFFA: con sei punti ancora in palio, siamo a sei punti dalla seconda posizione in classifica. Poche speranze davvero, per non dire nulle, ma se su cinque partite abbiamo collezionato quattro pareggi e una sconfitta, qualche responsabilità la abbiamo.
Detto ciò, il nostro undici non sarà sperimentale, visto che la matematica non ci condanna: senza Kane, squalificato, scendono in campo Roberto Carlos in porta; difesa con Vedder (oramai nel giro dei titolari), Yum, Brito e Villalba; Ferrari dietro a Rosado e Ndiaye; tridente con Gabrielsen circondato da Alex e Shah (a sorpresa titolare, ma il mister deve metterlo alla prova su banchi complicati, per vederne la prospettiva. È lui la riserva naturale di Gabrielsen).
Si parte al rallentatore, con una lunga fase di studio: per 10’ non si vede niente, ma poi partono i fuochi d’artificio. Arginiamo un’azione del Deportivo e, sulla ripartenza, la scommessa del mister viene subito ripagata: Shah si inventa il tiro a effetto che inganna il portiere avversario e ci porta in vantaggio. I nostri avversari tentano subito di reagire, ma i loro sforzi non vengono coronati; anzi, alla mezzora azione corale che passa dai piedi di Ndiaye e si tramuta nella rete dell’ariete Gabrielsen, il quale infinocchia il portiere del Deportivo, colpevole stavolta. Forti del doppio vantaggio, rallentiamo, ma anche il Deportivo abbassa il ritmo e non sforna grossi pericoli. Arriviamo così all’intervallo e la ripresa parte ancora più lenta: si deve aspettare fino al 60’ per segnalare qualcosa di valevole di nota, con i nostri avversari che si svegliano un po’ tardi e premono forte in questo finale di match, ma senza arrivare alla rete. Si conclude con la prima vittoria nel girone alla penultima giornata, che lascia ancora aperta qualche misera speranza.
La classifica adesso vede la Rinascita già qualificata, poi Beginners a 10, Cappelle a 8 e ben quattro team (Naples, Utopia, Deportivo e Fregene) a quota 7, con un solo posto libero per i quarti e tre punti a disposizione. Chiude AS Fontana, fuori dai giochi.
L’ultima giornata sarà infuocata: la capolista potrebbe schierare le riserve, forte del passaggio del turno già in saccoccia, contro Beginners, il che equivarrebbe alla qualificazione di questi ultimi. Ciò non avvenisse, Cappelle se la vede con Fregene, Naples con il Deportivo e noi contro Fontana. Insomma, tutti vorranno vincere con un ampio margine di gol, per far valere anche la differenza reti. Saranno novanta minuti intensi.

Le convocazioni in nazionali ci sono sempre, ma ne abbiamo parlato poco. Ecco un aggiornamento.
Il comparto portieri al gran completo vola a casa propria: Roberto Carlos sulle orme di Taffarel e Rustu in Turchia.
In difesa spazio ai nostri giovanissimi: se Yum (Corea del Sud), Kjellgren (Svezia) e Calabuig (Belgio) sono confermati, Vedder (Germania) e Ofori (Belgio anche lui) entrano nel novero dei rappresentanti dei loro paesi. Vilallba e Brito, a fasi alterne, vengono chiamati, mentre Wood deve lavorare per guadagnare la nazionale inglese.
Sulla mediana Nestor è sempre nei favori del ct messicano, mentre Ferrari non ha ancora vestito la maglia azzurra. Niang, neopromosso senegalese, ha già una convocazione senza aver debuttato con la maglia giallonera.
A centrocampo il trio titolare rimane pilastro anche nella propria rappresentativa: Rosado (Spagna), Kane (Cina) e Ndiaye (Senegal) non tradiscono, come anche il tedesco Hacker, anche lui un Primavera, ma già chiamato.
Tra gli attaccanti rimangono fuori dalla chiamata Gabrielsen (Norvegia) e Strouhal (Repubblica Ceca), ma non sono fuori dal giro: recentemente le chiamate erano arrivate anche a loro. Smiljanic (Serbia), Scharner (Norvegia), Feilhaber (USA), Alex (Portogallo), Shah (Camerun) e Spoor (Austria) sono, come al solito, nei loro paesi.
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World League all'ultimo respiro

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Come la UFFA di ieri, anche la World League richiede grande dedizione: sfidiamo l’Inter, che ci precede di un punto e occupa l’ultima posizione utile per approdare alla semifinale. Inutile dire che la vittoria sarebbe necessaria. Siamo senza Smiljanic, squalificato, ma per il resto il mister ha ampia scelta: in porta Roberto Carlos; difesa con Vedder, Brito, Villalba e Kjellgren; Nestor dietro a Ndiaye e Rosado; tridente quasi fotocopia di quello di UFFA, con Shah e Gabrielsen confermati e Spoor per Alex.
Partenza razzo dei nostri che dal fischio di inizio al 15’ inanellano due occasioni da rete e sbloccano pure il risultato con Shah, deciso a ripagare al meglio la fiducia accordatagli. Una volta davanti, come è giusto che sia, l’Inter reagisce e si fa vedere spesso e volentieri (per loro) dalle nostre parti, visto che iniziamo pure a dare segnali di stanchezza. Ndiaye si immola e prende un cartellino giallo per arginare la scorribande avversarie, così arriviamo all’intervallo ancora sull’1-0.
La ripresa ci vede rimettere la testa in area nemica, ma si tratta di un fuoco di paglia: dal 50’ l’Inter prende il sopravvento e noi cerchiamo solo di non affondare e di difendere il risultato. I minuti passano e reggiamo gli affondi, ma si sente che il pareggio è nell’aria e, giustamente, non tarda ad arrivare. Al 67’ giunge l’1-1, ma l’Inter chiede di più e cerca la vittoria. Fortunatamente rimaniamo sul pareggio e ci portiamo a casa un punto, che ci permette di rimanere in piena corsa per la qualificazione.
Con quattro posti disponibili e tre punti in palio, la classifica vede in vetta CSKA a 15, Decaro a 12 e Torres a 11, già qualificate; poi Inter a 8, Beginners, Leonessa e Utopia a 7 e infine, fuori dai giochi, la Sampdoria a 1.
All’ultimo turno assisteremo a Utopia – Leonessa e Beginners – Inter (match di fuoco, con lotta all’ultimo sangue), Decaro – CSKA (scontro inutile in vetta che, almeno, non inficerà gli altri esiti) e Sampdoria – Torres (altra partita senza senso, con i liguri out e i sardi in).
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Shah si mette in mostra

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Sfida di campionato sulla carta semplice, contro il BOT Pussy, senza il solo Calabuig infortunato. Ampio, ampissimo turnover: visti i molteplici impegni, il fiato è corto. In porta Rustu; difesa sperimentale con Wood terzino destro, Vedder sinistro e centrali Ofori – Villalba; debutta Niang in mediana, dietro ad Hacker e Kane; tridente Shah, Feilhaber e Strouhal.
Ci piace notare che, in questo undici di ripiego, i nazionali siano comunque gli otto undicesimi dei titolari.
Partenza tranquilla, pochi lampi iniziali, ma al 14’ Shah sblocca il match: il camerunese, sempre sotto pressione in quanto prima riserva della stella Gabrielsen, si fa trovare pronto e piazza una rete con un tiro al fulmicotone. Anche da esterno destro, altro ruolo in cui può giocare, sa essere decisivo. Teniamo il pallino del gioco e il raddoppio è nell’aria: a renderlo effettivo, stavolta, è Feilhaber. Lo statunitense ciabatta, ma la piazza alle spalle del portiere avversario e quello che conta è che la sfera varchi la linea di gesso. Al 26’ siamo così sul 2-0, in assoluta tranquillità, e Pussy alza leggermente la testa. Per evitare rimonte improbabili o disagi non voluti, caliamo la nostra supremazia: al 36’ Strouhal fissa il 3-0 (tutto il tridente va a segno)e al 42’ ancora Shah gonfia la rete, in modo da andare all’intervallo negli spogliatoi sul 4-0, un esito che non lascia scampo a nessuna rimonta possibile.
La ripresa riapre con l’uscita proprio di Shah, che lascia il posto a Scharner, e una foga che viene a scemare, poiché i nostri avversari appaiono rassegnati. Decisi, comunque, a non far passare 45’ nel nulla, a sprazzi ci lanciamo nel calcio spettacolo che sappiamo fare e un paio di reti ulteriori arrivano, giusto per arrotondare il risultato e arrivare a a un esito quasi tennistico: al 66’ Strouhal trova la doppietta personale e al 76’ Villalba, dalla difesa, timbra il cartellino. Onore al debutto di Niang, che esordisce con un bel nove in pagella.
Finisce con un temerario 6-0, ma ogni schierante, oggi, se la vedeva con un BOT, per cui la classifica rimane la medesima: Venticello 19, Utopia 17, Stallions 16 e AC Picchia, forte di quattro vittorie dopo un esordio da incubo, a 12.
Dopodomani c’è la prima di ritorno: l’unica partita decente degli schieranti è AC Picchia – Venticello, per il resto solamente BOT.
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La manita di Alex

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Lanxia si frappone sul nostro cammino in campionato: essendo un BOT, non abbiamo paura. Torna Calabuig dall’infortunio, per cui il coach sa cosa fare.
In porta Roberto Carlos; difesa con Calabuig e Yum in fascia e coppia centrale Ofori – Wood (se l’inglese appare assai acerbo, il belga si sta imponendo); sulla mediana Niang (seconda di fila da titolare e da esordiente) è dietro a Kane e Hacker (il ragazzino tedesco deve farsi le ossa per ambire al posto da titolare); tridente offensivo con Feilhaber in mezzo, circondato da Smiljanic e Strouhal.
L’arbitro ha ancora il fischietto in bocca, dopo aver dato il via alla partita, che si ritrova a dover soffiare ancora: al 1’ Ofori la sblocca, in scioltezza e velocità, spianandoci la strada fin da subito. I nostri tifosi già si preparano alla goleada e il primo quarto d’ora pare essere di quella risma, non fosse che non segniamo, pur tenendo la palla come se non ci fosse un domani. Al 17’ perdiamo Strouhal ed entra Alex, per quella che sarà la svolta della partita. Il raddoppio tarda ad arrivare e Ofori, al 25’, vede di dare un tocco di pepe: espulsione diretta per il nostro difensore centrale. Il tempo di sistemarci in campo che al 27’ ci viene concesso un penalty: Alex va sul dischetto e non sbaglia. Forti del 2-0, arriva un’altra tegola: esce Roberto Carlos ed entra Rustu, cambio seguito da un giallo per il Primavera Niang. Al 37’ ancora Alex si concede la doppietta con un tiro senza pretese, imitato da Smiljanic al 43’. Andiamo negli spogliatoi sul 4-0, tranquilli, pronti ad affrontare una ripresa con un uomo in meno, ma con un margine di tutto rispetto.
Riprendiamo senza strafare e al 53’ altro rigore per noi: Alex non perde l’occasione di piazzare la tripletta e molla una bomba. Visto che l’andazzo dei giochi appare scontato, al 61’ Niang guadagna il secondo giallo e la successiva espulsione, così da lasciarci in nove. Altro cambio al 71’, con Ndiaye che entra per Kane, quando oramai tutto appare definito e ci si avvia placidamente alla fine. Quando oramai si attende solo che l’arbitro ponga fine alle sofferenze dei nostri avversari, Alex regala la magia: all’84’ cala il poker con un rasoterra e all’88’ si inventa la manita, poco dopo il giallo per Hacker. Finisce 7-0, ma a fare scalpore è Alex, che si ricorderà il match per tutta la vita.
Negli altri match, l’unico degno di nota era AC Picchia – Venticello, vinto dagli ospiti di misura, mentre gli Stallion asfaltano il BOT Thalex.
La classifica è immutata ai piani alti (Venticello 22, Utopia 20, Stallions 19), mentre AC Picchia perde terreno, fermandosi a 12. Il prossimo turno siamo noi a vedercela con AC Picchia, mentre gli altri due team schieranti sfideranno BOT.
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Chi si qualificherà?

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UFFA, ultima giornata, solo una vittoria ci può far sperare nel passaggio del turno, se la congiunzione astrale dei risultati degli altri cambi ci sorriderà.
Al minuto 0 la situazione è la seguente: due posti in palio per la qualificazione, il primo dei quali è già occupato da La Rinascita. Per la seconda piazza ci sono in ballo ben sei compagini, con percentuali di possibilità positive molto diverse.
Al netto delle parole, i numeri dicono La Rinascita 16 (già sicuramente prima), Beginners 10 (differenza reti +2), Cappelle 8 (-4), a quota 7 Naples (+1),Utopia (+1), Deportivo (-4) e Fregene (-5), mentre fuori dai giochi c’è Fontana.
Le partite sono tutte intense: scontro al vertice Rinascita – Beginners, poi Utopia – Fontana (sulla carta nostra vittoria facile) e gli scontri, quasi finali, Cappelle – Fregene e Naples – Deportivo.
Pronti, via e accade di tutto in un solo match: dopo 35’, tra gli innumerevoli 0-0, Naples – Deportivo è già 4-1, ma il pareggio tra le due di testa rende vani questi tre punti, sebbene il Naples arrotondi non di poco la propria differenza reti. La classifica sarebbe Rinascita 17, Beginners 11 (+2) e Naples 10 (+4).
Al 37’ La Rinascita passa in vantaggio e ciò cambia i giochi: la classifica cambia in favore del Naples. Abbiamo Rinascita 19 e la coppia Naples – Beginners a 10, ma con i partenopei con una migliore differenza reti, che li qualifica. Cappelle pareggia ancoa, ma un gol permetterebbe loro di passare direttamente in seconda piazza, compito reso però arduo dal rosso subito al 39’.
Inizia la ripresa e il Naples arrotonda ancora la propria differenza reti, portandola a +6, a discpaito di Beginners, fermi a +1.
Questi ultimi, finalmente, riescono a organizzarsi come si deve e agguantano il pareggio al 62’, guadagnando quel punticino che li erge al secondo posto, arrivando addirittura al 78’ a ribaltare il risultato e portarsi avanti, delineando una classifica con La Rinascita a 16, Beginners a 13 e Naples a 11. Così rimangono le cose, nonostante la rete di Cappelle al 94’ che permette il sorpasso per il terzo posto, del tutto inutile, alle spese di Naples. Si qualificano così La Rinascita e Beginners, dopo un girone davvero combattuto.
E noi?
Contro Fontana, fanalino di coda del girone, non abbiamo giocatori indisponibili: il mister ha l’imbarazzo della scelta. Roberto Carlos difende i pali; difesa con Yum e Vedder terzini (Kjellgren a riposo) e coppia centrale di difesa con i soliti Villalba e Brito; Ferrari dietro a Ndiaye e Rosado a centrocampo; tridente con Gabrielsen al centro, circondato da Spoor e da uno Shah che guadagna minutaggio nei match che contano.
Dobbiamo solamente vincere e partiamo dandolo a vedere: nei primi 10’ attacchiamo forte, ma non sfondiamo. Dopo la sfuriata iniziale, perdiamo un pezzo di difesa: Yum cade male e si distorce il polso, lasciando entra Calabuig e registrando una settimana di stop per riprendersi. Fontana approfitta del nuovo assetto e si fa vedere dalle parti della nostra area, ma senza colpo ferire. Al 28’ Ndiaye becca il giallo, segnale evidente di un nervosismo che sale, e arriviamo all’intervallo fermi sullo 0-0. Dagli altri campi arrivano risultati che ci fanno imprecare: stessimo vincendo con ampio margine, saremmo secondi, ma così non è. Riprendiamo malamente a giocare: solo al 75’ si segnala la nostra prima azione degna di nota, quando oramai la rimonta di Beginners rende del tutto inutile ogni nostro risultato, vittoria compresa. Caliamo il ritmo, avviandoci al mesto pareggio a reti bianche con cui chiudiamo l’avventura in UFFA.
Da una parte ci consola una esclusione che sarebbe arrivata anche in caso di vittoria, ma siamo frustrati per aver perso un solo match su sette, contro la capolista, collezionando poi troppi pareggi, ben sei. Sarà per la prossima volta.
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Congedo dalla WL

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Come ieri in UFFA, anche oggi in World League c’è della bagarre per la qualificazione: CSKA, Decaro e Torres sono già alla semifinale, ma per la quarta piazza se la vedono Inter (8 punti) e il trittico Beginners, Real Leonessa e Utopia (7 punti). Chiude, senza velleità, la Sampdoria a 1 punto.
Le sfide incrociate sono due: Utopia – Real Leonessa e Beginners – Inter, mentre gli altri due scontri lasceranno il tempo che trovano, ossia Decaro – CSKA e Sampdoria – Torres.
Siamo senza Smiljanic, che deve scontare l’ultimo turno di squalifica, e Yum, infortunato, per cui il nostro undici vede Roberto Carlos in porta; difesa con Vedder e Kjellgren larghi, mentre il centro è presidiato da Villalba e Brito; Nestor detta ordine alle spalle di Ndiaye e Rosado; tridente offensivo Scharner – Gabrielsen – Alex.
Partita che si preannuncia tesa: Rosado vede già il giallo dopo soli 6’ e i nostri animi si infervorano quando, al 10’, andiamo sotto. Servirebbero una vittoria nostra e una sconfitta dell’Inter per passare: siamo messi male fin da subito. Al 13’, però, ristabiliamo l’equilibrio con Scharner, quasi fosse un secondo fischio di inizio, e le cose paiono volgere a meglio quando Real Leonessa resta in dieci al 14’. La logica vorrebbe che il nostro gioco diventasse spumeggiante, invece Scharner si cucca un giallo e al 40’, incredibilmente, il tabellone vede un miserabile 1-3: prendiamo due reti, una dopo l’altra, giusto per mostrare una inferiorità indecente. Al contempo l’Inter sta vincendo, così da togliere ogni speranza, a prescindere dal risultato.
La ripresa pare iniziare seguendo un filo plausibile: teniamo palla e lanciamo attacchi, arginando i contropiedi e avvicinandoci al Real al 72’ con Brito. Un minuto dopo i nostri avversari ristabiliscono le distanze, ma al 76’ Alex. Reduce dalla cinquina di campionato, accorcia nuovamente per il 3-4. Beginners, intanto, fa l’1-2 contro l’Inter, ma i nerazzurri sono sempre qualificati. L’ultimo quarto d’ora vede il nostro forcing non portare a niente, per cui al fischio finale assaporiamo sconfitta ed esclusione dalla World League, al pari dei nostri avversari vincitori. Perdere in superiorità numerica non fa piacere, ancor più con delle pagelle non così infami (insufficienti solo Roberto Carlos e Vedder).
Adesso ci rimane solo il campionato, dove siamo ancora in corse per lo scudetto. Non si finisce di lottare.
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Rimonta con il fiatone

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Seconda giornata del girone di ritorno di campionato, ospitiamo AC Picchia alla ricerca di punti per non perdere il treno della UFFA, mentre noi non vogliamo staccarci dalla capolista. Yum è infortunato, Niang e Ofori sono squalificati e mister Kiplagat sceglie Rustu in porta; difesa a quattro con Vedder, Brito, Villalba e Kjellgren; Ferrari dietro a Rosado e Kane; tridente Smiljanic – Spoor – Gabrielsen.
Al 3’ Brito si vede sventolare sotto il naso un cartellino giallo: il clima della partita è questo, animi accesi per la posta in palio importante. Risultiamo imballati, complice anche un tempo infame che penalizza la nostra tecnica: AC Picchia ne approfitta e capitalizza le sue occasioni, andando in vantaggio alla Malebolge Arena al 34’. L’intervallo arriva con il nostro svantaggio e ci avviamo a testa china verso gli spogliatoi, consapevoli che così non si possa andare da nessuna parte. Il mister scuote i gialloneri, ma dalle prime schermaglie della ripresa non si direbbe. Al 53’ perdiamo Smiljanic, a cui subentra Strouhal. Il tempo scorre, impietoso, e qualche tifoso appare sconsolato, ma un ingenuo fallo difensivo dei nostri ospiti ci dona un inaspettato rigore che Spoor realizza di potenza al 71’. La rete fa scattare qualcosa nella vena realizzativa dei nostri, che raddoppiano e ribaltano il risultato al 75’ con Kane: elastico e pallonetto per il 2-1 che era nell’aria. AC Picchia rimane a bocca aperta, incapace di organizzare una difesa e un contrattacco, così all’80’ ancora Spoor, ciabattando, firma la personale doppietta. Sulla cresta dell’onda, non fermiamo l’impeto agonistico e Gabrielsen, siamo all’82’, cala il poker con un tiro senza pretese. Segnaliamo il giallo a Strouhal, necessario per impedire una ripartenza, e poi tiriamo un grande sospiro di sollievo per il 4-1 finale, dopo che le cose si erano messe male. Grande spirito di reazione per una vittoria indispensabile per restare in corsa scudetto (gli altri schieranti vincono con le BOT): Venticello 25, Utopia 23, Stallion 22 e AC Picchia staccato a 12, dietro addirittura a un BOT.
Dopodomani sfida AC Picchia – Stallions, mentre noi andiamo da un BOT. Si punta al turnover e alla vittoria.
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