Utopia - Sala stampa

Pre match conferences and official club declarations - Conferenze prepartita e dichiarazioni ufficiali dei club
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Paccio
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Al secondo posto

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L’avversario di campionato di oggi è il fanalino di coda, Slaters Allstar. Privi di Fedorchenko, squalificato, recuperiamo l’infortunato Feilhaber e Ndiaye, che il mister mette subito in campo, vista la possibilità di turnover. In porta si rivede Steinarsson; difesa con Calabuig e Vedder larghi, mentre al centro Brito fa compagnia alla sorpresa Ofori; trittico di centrocampo con Ferrari alle spalle di Becerra e Ndiaye; tridente offensivo Feilhaber – Strouhal – Scharner.
Partenza subito con un cambio: Calabuig esce al 2’ e lascia il posto a Yum, giusto per scombinare gli equilibri appena trovati. Effettivamente la sostituzione non crea problemi, visto che restiamo padroni del gioco, al punto che al 26’, dopo un dominio incontrastato, Ferrari si inventa goleador con un tiro cross. Subito dopo Slaters rimangono in dieci e siamo lestissimi ad approfittare della superiorità, visto che Strouhal al 30’ insacca con un colpo da maestro. Un terzo di match e c’è già un margine di due reti e di un uomo: non possiamo chiedere di meglio e arriviamo all’intervallo senza correre il benché minimo rischio in difesa, dove Ofori giganteggia. La ripresa si apre con un altro cambio, quando Becerra esce per lasciar entrare Kane al 52’. Giochiamo tranquilli, senza correre rischi e senza lasciare spazi. Ciononostante, al 76’ Ferrari raddoppia il suo score con un gran gol da manuale del calcio, dopo che Slaters ha ricevuto il secondo rosso. 3-0 e in undici contro nove, tiriamo i remi in barca per preservare energie e quant’altro serva. Facciamo nostro il match, tre punti pesanti visto che Peloponneso impatta in un pareggio con un BOT, mentre Venticello non perde un colpo e si erge a solitaria capolista. La situazione in Olanda attualmente vede Venticello a 19, Utopia a 16 e Peloponneso a 15.
Il prossimo impegno ci vede sfidare la capolista, nonché bestia nera, Venticello: sarà la volta buona?
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Paccio
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Gioie e dolori tra UFFA e campionato

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Sfida al vertice che potrebbe decretare sconvolgimenti nella classifica e nel prosieguo del campionato olandese. Ospitiamo Venticello che, manco a dirlo, è la nostra perenne bestia nera. In queste ultime stagioni ci siamo sempre ritrovati nello stesso campionato e pure nei gironi delle coppe, giusto per non farci mancare niente.
Privi di Fedorchenko squalificato al centro della difesa, schieriamo Rustu tra i pali; difesa con Yum e Kjellgren larghi, con Brito sostituto dell’ucraino e Villalba suo partner; centrocampo a tre con Nestor dietro a Kane e Rosado; tridente Smiljanic, Gabrielsen e Alex.
I primi minuti sono di studio reciproco, con discese offensive da ambo i lati e un giallo per i nostri ospiti. Come al solito, è Venticello a capire come vadano le cose sul pianeta del calcio e al 14’ andiamo sotto. Accusiamo il colpo e non ci facciamo mancare niente: al 25’ esce Yum, il terzino più forte che abbiamo, per lasciare il posto a Vedder, ragazzo di belle speranze, ma tutt’altra caratura. Questi potrebbero essere gli ingredienti di un’altra disfatta contro gli uomini di Lupoviola, ma al 33’, su una ripartenza, Gabrielsen ciabatta il tiro e insacca, quasi senza volerlo. Frastornati dall’inaspettato pareggio, i nostri ospiti faticano a organizzarsi e capitan Kane ne approfitta. Siamo al 43’ la bomba del cinese ribalta tutto, giusto per farci tornare negli spogliatoi belli tranquilli sul 2-1. La ripresa non riprende come ci saremmo attesi: Venticello non è una furia, ma guadagna un giallo e noi perdiamo anche Alex. Al suo posto entra Spoor: non perdiamo qualità. Finalmente la capolista inizia a insistere nella nostra metà campo, ma reggiamo il colpo senza vacillare eccessivamente. Siamo anzi lesti, a tempo scaduto, a piazzare la terza rete con Smiljanic: al 92’ la mette dentro a effetto e fissa il definitivo 3-1.
Incredibile e inaspettata vittoria contro Venticello che, però, cade in piedi: riusciamo ad agganciarli per via di punti, ma rimangono comunque in vetta al campionato. Dietro, a un solo punto, ci alita sul collo Peloponneso. Questa stagione prosegue a colpi serrati: ogni minimo passo falso potrebbe essere decisivo.

Match di UFFA, l’ultimo del girone che decreta il passaggio del turno. Ce la vediamo con Leoncelli, team senza velleità di qualificazione, per cui l’undici titolare è un misto di titolari e riserve: in porta Steinarsson; difesa per tre quarti titolare con Yum, Villalba e Kjellgren, mentre Brito la completa da seconda linea; Nestor dietro a Ndiaye e Rosado; tridente Shah, Alex e Scharner.
La prima azione degna di nota è il cambio di Rosado che lascia il posto a Kane all’11’, il quale si prende subito il giallo un minuto dopo. Inizia qui un break di Leoncelli che ci fa paura, ma dal 30’ riprendiamo le misure e iniziamo a spadroneggiare in lungo e in largo, sebbene si arrivi a fine primo tempo senza colpo ferire. La ripresa inizia con i gialloneri con il piede sull’acceleratore, visto che l’unico risultato utile è la vittoria, pena l’esclusione dalla competizione. La foga costa il giallo (e la squalifica) a Nestor, ma le continue scorribande dalle parti dell’area avversaria non trovano l’esito sperato. I nostri avversari sono fondamentalmente spariti dal campo di gioco, ma non troviamo la via del gol. Arriva però un giallo per Ndiaye, che a sua volta salterà il prossimo incontro di UFFA. Il cronometro si avvia agli sgoccioli della partita e le notizie dagli altri campi non sono per niente favorevoli ai nostri giocatori: pressiamo, costruiamo, tiriamo, ma la rete nemica non si gonfia, concedendoci la gioia del gol e la qualificazione ai quarti di finale. Dopo la vittoria del trofeo, due stagioni fa, impattiamo sempre nella fase a gironi.
E anche stavolta arriva il mesto fischio finale che fissa lo 0-0 inutile che ci esclude dal prosieguo della competizione. Una vittoria ci avrebbe fatti andare tranquillamente. Vincendo oggi non avremmo rubato niente a nessuno, invece ci ritroviamo nuovamente a fare da spettatori.
Ciao UFFA, è stato bello. Sarà per la prossima volta.
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Paccio
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Capolisti in compagnia e beata gioventù

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Trasferta di campionato contro la Pescarolese, che naviga nei bassifondi. Piazziamo un undici non totalmente di riserve, poiché il campionato è del tutto aperto. Tra i pali Steinarsson; difesa con Calabuig, Vedder, Ofori e Villalba; centrocampo con Ferrari dietro a Becerra e Ndiaye; tridente offensivo con Shah a guidare Smiljanic e Alex.
I padroni di casa non paiono minimamente in grado di rendersi pericolosi, fin dai primi minuti, quindi le sorti del match sono totalmente nella nostra capacità di insaccarla. Purtroppo nella prima mezzora annaspiamo nella stanchezza, perdendo anche Becerra che lascia il posto a Kane. La sostituzione sortisce subito effetto: al 28’ Smiljanic la sblocca con un gesto acrobatico, siglando l’1-0. Corriamo poco, complice il campo fangoso che non esalta le nostre abilità tecniche, e arriviamo all’intervallo con una sola lunghezza di disavanzo. La ripresa, difficile da pronosticare, vede una scarsità di idee e di gioco, al punto che scatta quasi la noia. Tutto sembra pianificato per giungere allo scadere senza modifiche all’esito, quando Shah al 91’ sfrutta un calcio d’angolo per raddoppiare. Vittoria scontata, ma il modo in cui è arrivata ci da dà pensare, vista la difficoltà di andare a rete. Comunque, contano i tre punti: nel big match Venticello ha battuto Peloponneso sonoramente, così ora la classifica ci vede in vetta con i ragazzi di Lupoviola, mentre Peloponneso è quattro passi indietro.

Approda in prima squadra quello che potrebbe essere il prossimo portiere titolare convocato dal Brasile: a discapito del nome, Roberto Carlos difende i pali. Ecco la sua scheda. Questa promozione costa il posto a Stenarsson, messo all’asta.

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Nelle giovanili nuovo arrivo: un altro D DS, Berends, 16enne di valore 2400 e abilità 7,05. Da tenere d’occhio.

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Caduta inaspettata e, quindi, maledetta!

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Ancora campionato con l’arrivo del BOT dal nome lungo. Schieriamo un undici sperimentale, visto che l’avversario non dovrebbe essere così impossibile da battere.
In porta debutta Roberto Carlos; difesa con Vedder e Villalba terzini, mentre l’accoppiata centrale vede Calabuig e Fedorchenko; Ferrari è dietro a Becerra e Ndiaye a cenrocampo: tridente offensivo Feilhaber, Spoor e Scharner.
Per l’ennesima volta il campo pesante ostacola il nostro gioco, ma siamo comunque padroni assoluti del gioco: segnaliamo un giallo per Becerra al 7’, un possesso palla di tutto rispetto e il vantaggio di Scharner al 25’ sugli sviluppi in mischia di un angolo. Tutto secondo copione, per restare in vetta alla classifica, prendendoci i punti che ci spettano, visto quello che stiamo costruendo. Incredibilmente al 28’, al primo affondo, il BOT piazza il pareggio, come il migliore dei cecchini. Subito dopo cambio: Becerra esce ed entra Rosado, un innesto che sulla carta aumenta la qualità del nostro undici. Al 42’ secondo affondo del BOT ed ecco il ribaltamento del risultato: 100% di realizzazione dei nostri avversari, che si portano sull’1-2.Andiamo negli spogliatoi frastornati per l’assurdità di quello che è accaduto sul rettangolo verde. Ci rimane un tempo intero per rimetterci in carreggiata e, possibilmente, vincere, l’unico risultato che ci meriteremmo. Iniziamo dalla difesa, con Villalba che, da terzino, arriva spesso alla fase offensiva, visti gli errori avversari. Piove copiosamente e questo non ci aiuta, ma il BOT è come non fosse in campo. Ciononostante non troviamo la porta: Fedorchenko prima e Ferrari poi ci provano, ma il match è maledetto. Usciamo sconfitti, senza colpe, al punto che il grafico segnala, come momenti di difficoltà solamente i due istanti delle reti subite, mentre tutto il resto è a nostro favore. Perdiamo non solo la partita, ma anche la vetta, poiché Venticello vince; dietro Peloponneso ci sta addosso, a un solo punto di distacco. C’è solo da dimenticare questa prestazione e ripartire a giocare come sappiamo.

Soddisfazione dalle convocazioni in nazionale, dove il portierino appena promosso Roberto Carlos è già volato in Brasile.
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Tenersi la piazza d'onore

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Campionato con doppia preoccupazione: restare in scia della capolista Venticello e non farci sorpassare da Peloponneso terzo. Andiamo in trasferta da Newstars e giochiamo con Roberto Carlos in porta; difesa arrembante con il solo Villalba del novero dei titolari, circondato da riserve come Calabuig, Ofori e Vedder; centrocampo con Ferrari al vertice basso, dietro a Becerra e capitan Kane; attacco con le ali pesanti Scharner e Alex, mentre al centro il ragazzino Strouhal.
Match con partenza diesel, ma al primo vero affondo andiamo in vantaggio con il terzino Vedder: siamo al 20’ e il suo tiro – cross beffa il portiere. Avversari inesistenti, se non per qualche giallo, ma tutto gira per i nostri piedi e Strouhal, seppur ciabattando, raddoppia al 38’, permettendoci di andare negli spogliatoi in tutta tranquillità. Poco prima dell’intervallo entra Rosado per Becerra e, a inizio ripresa, lo spagnolo si fa notare in fase di impostazione. A finalizzare ci pensa Alex al 60’, stavolta sfruttando un rimpallo. Siamo 3-0 con tre reti fortuite, ma valgono comunque. Quando la dea bendata si mette dalla tua parte, non ci sono santi o madonne a poterti remare contro. Per la restante mezzora si fa pura accademia, giusto per non umiliare nessuno e non correre rischi.
Agguantiamo la vittoria che lascia la classifica come era 90’ fa: il trio di testa vince, quindi Venticello è al top, noi dietro di 3 lunghezze e Peloponneso a uno da noi.
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Pirotecnico risultato

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Ospitiamo Fanaticos tra le mura amiche e con la vittoria come unico obiettivo. L’undici di Kiplagat vede Roberto Carlos a difendere la porta, aiutato dalla difesa di Vedder, Kjellgre, Ofori e Calabuig; a centrocampo Ferrari, Ndiaye e Becerra; tridente Smiljanic – Feilhaber – Strouhal.
Con il senno di poi, vediamo un grafico umiliante per Fanaticos: l’unico momento a loro favore è stato quando abbiamo restituito il pallone dopo una palla a due. A fine match non è bastata una sola mano per indicare le reti fatte, segno che abbiamo esagerato. Ma veniamo alla cronaca.
L’inizio della partita è stato lento, con un andamento che non avrebbe lasciato presagire alla goleada: c’era dominio giallonero, ma il gol è arrivato solamente al 23’ con Becerra e il suo fortunato tiro carambolato. Dopo questa finalizzazione, la prima frazione non regala altre esultanze. Negli spogliatoi il mister deve aver detto qualcosa ai nostri, visto com’è andata la ripresa. Subito sembrava una mesta fotocopia dei primi 45’, con il gol che giunge solamente al 57’, stavolta dai piedi di Ndiaye dopo un’azione da manuale. Qui sono crollati gli argini della difesa dei nostri ospiti: al 71’ Strouhal triplica con un colpo di testa all’incrocio e al 73’ Smiljanic ciabatta il tiro, ma insacca lo stesso. Forti del 4-0, ci mettiamo tranquilli, ma non abbiamo fatto i conti con la furia agonistica del giovane Cosimo Ferrari: il nostro mediano di riserva entra in trance agonistica e fa quello che non ti aspetteresti da un suo pari ruolo. All’80’ tiro secco e preciso che si infila alle spalle del malcapitato portiere; all’86’ stacco di testa su calcio d’angolo e al 92’ bomba dai 25 metri. Con una tripletta in 12’ sigla il record personale e del team, arrotondando l’esito a un mirabolante 7-0.
Vittoria che fa molto morale, ma la classifica non cambia di una virgola: Venticello lassù ci guarda inseguirli, mentre noi dobbiamo stare attenti a Peloponneso dietro di noi. Non c’è ancora niente di scritto, visto che alla penultima andremo a trovare Peloponneso. Se non altro, la qualificazione in UFFA dovrebbe essere certa.
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La seconda piazza è nostra

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Penultima di campionato sul campo di chi ci insegue da vicino, ossia Peloponneso. La distanza è minima e il sorpasso possibile. Mister Kiplagat deve schierare i migliori e il suo undici vede Rustu in porta; difesa a quattr con Yum e Kjellgren terzini, mentre al centro ci sono Fedorchenko e Villalba; centrocampo con vertice basso Nestor, dietro a Rosado e Kane; tridente con Gabrielsen, appena tornato dall’infortunio, Alex e Scharner.
La tensione è alta e al 10’ Rosado finisce sul taccuino dell’arbitro, dopo un periodo di nostri attacchi. Tutto fila poi tranquillo, fino al guizzo del 27’: contrasto in area, Peloponneso accende le proteste e il direttore di gara indica il dischetto: è rigore! Sul dischetto va Ballestreros, ma con un’immonda ciabattata sbaglia tutto quanto. Il calcio è implacabile e arriva quasi immediata la nostra reazione: al 34’ Fedorchenko, direttamente dalla difesa, sale e si inventa un tiro – cross che si insacca e frega il portiere. Un minuto dopo Nestor si becca il giallo per fallo tattico, impedendo una ripartenza avversaria. La prima frazione termina con i gialloneri in avanti e ci avviamo agli spogliatoi, dove il coach istruisce i suoi a mantenere e difendere il risultato, oltremodo positivo. Nella ripresa ci limitiamo a contenere la reazione di Peloponneso, che è meno veemente del previsto e non ci crea problemi. Arriviamo al fischio finale con i tre punti in tasca e il secondo posto sicuro, che ci vale l’ennesima piazza d’onore in classifica.
Scudetto praticamente cucito sulla maglia di Venticello, mentre noi guardiamo per l’ennesima volta i festeggiamenti di qualcun altro. Sarà per la prossima volta.
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Eccoci alla fine

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Chiusura di campionato contro un BOT: perse le velleità di scudetto, a meno di incredibili stravolgimenti, e sicuri della seconda piazza, giochiamo a ranghi misti, senza forzare troppo. Il mister schiera Roberto Carlos in porta; difesa a quattro con Calabuig, Kjellgren, Vedder e Ofori; centrocampo con Ferrari dietro a Becerra e Ndiaye; tridente con Gabrielsen al centro, circondato da Spoor e Strouhal.
Dal fischio di inizio alla prima azione passano 11', quando Vedder compie un'incursione palla al piede, e solamente al 25' arriva il secondo affondo: su calcio d'angolo Gabrielsen la sblocca di testa, portandoci sull'1-0. Forti del vantaggio, iniziamo a macinare gioco e il frutto delle nostre fatiche trova concretizzazione ancora nei piedi della nostra punta centrale: al 41' è il portiere avversario a fargli un regalo, ma la rete vale uguale e siamo sul 2-0. Purtroppo al 43' perdiamo Ofori per infortunio ed entra Villalba, ma non ne risentiamo per nulla, visto che al 45' Strouhal rimpalla di fortuna e chiude la prima frazione sul 3-0.
A inizio ripresa il tandem Strouhal – Gabrielsen costruisce una sontuosa azione che lascia sui piedi del norvegese il pallone: micidiale rasoterra e 4-0. Si gioca sul velluto, calcio champagne e nessun rischio: abbiamo di fronte un team abbandonato a se stesso, senza alcuna velleità di rimonta e spacciato da ogni punto di vista. Ha gioco facile Strouhal a realizzare la doppietta personale al 75' con un tiro a effetto e pure Spoor entra nel tabellino dei marcatori a tempo scaduto, dopo un inutile giallo guadagnato da Kjellgren.
Sembra un match di tennis, vedendo il risultato di 6-0: al contempo Venticello pareggia contro un altro BOT e ci ritroviamo a chiudere il campionato a -1 dalla capolista. Lieve sapore di amaro in bocca, ma non ci sono molte alternative. Arriverà il giorno in cui festeggeremo un nuovo scudetto.

A fine anno arriva l'ultima promozione dalle giovanili: il suo nome è Maurer, D DS con abilità 9.50, direttamente dalla Svizzera. Eccolo.

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Le pagelle di fine anno

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Terminata questa stagione davvero amara di soddisfazioni, con un secondo posto in campionato a una sola lunghezza dalla capolista e l’esclusione ai gironi di UFFA, ecco il pagellone della nostra rosa.

Portieri (partite giocate, reti subite, voto)
Rustu (10, -11, 6.05): quest’anno il turco è apparso in fase calante, non regalando la sicurezza cui ci aveva abituato. Sufficienza appena risicata, avrà modo di rifarsi.
Roberto Carlos (7, -8, 5.93): al debutto in massima serie, non ci si aspettava niente, ma volevamo solamente vedere quali fossero le sue potenzialità. Ci sono.

Difensori (partite giocate, reti, voto)
Fedorchenko (12, 2, 7.38): il difensore centrale ha fatto il suo sporco lavoro, senza passi falsi, ma ha risentito della non brillantezza del team intero. Sappiamo di poter contare su di lui.
Ofori (13, 1, 7.15): altro giovane al debutto assoluto, ha impressionato per le sue prestazioni in mezzo alla difesa. Se resta su questa scia, arriveranno grandi soddisfazioni.
Calabuig (13, 0, 6.50): era sul piede di partenza, già all’asta, ma è rimasto e non si è fatto trovare impreparato all’occorrenza.
Brito (13, 1, 7.62): il cileno vuole il posto da titolare e ha fatto di tutto per guadagnarselo. Siamo davvero al ballottaggio con la coppia fissa.
Villalba (13, 0, 7.69): miglior difensore dell’anno, da centrale o da terzino sinistro non ha mai perso un colpo.
Yum (12, 1, 7.58): il nostro terzino ambidestro è della categoria “dove lo metti, sta”, giocando sempre sopra le righe. Nulla da eccepire.
Vedder (13, 1, 6.15): altro terzino ambidestro, che si deve ancora fare le ossa. Lo abbiamo messo alla prova, ha dato il massimo. Lo teniamo d’occhio.
Kjellgren (13, 0, 7.58): il terzino sinistro ha il posto fisso sulla sua fascia, senza ombra di dubbio. Trovasse anche la fase offensiva, sarebbe perfetto.

Mediani (partite giocate, reti, voto)
Nestor (11, 1, 7.95): il faro davanti alla difesa si rivela sempre una certezza in una zona del campo assai delicata per il nostro modulo. Meno pericoloso davanti, più sicuro dietro.
Ferrari (11, 5, 7.41): il ragazzino italiano quest’anno ha trovato la via del gol oltre ogni più rosea previsione e non possiamo che elogiarlo, visto che anche in fase difensiva ha detto la sua.
Garcia (3, 2, 5.83): genio e sregolatezza, con una media reti da bomber e un voto da scarpone. Lo amiamo esattamente per questo.

Centrocampisti (partite giocate, reti, voto)
Rosado (14, 0, 7.50): lo spagnolo, quest’anno titolare, non si è spaventato per la responsabilità e ha sfoggiato prestazioni convincenti, seppur con zero gol.
Ndiaye (13, 1, 7.73): pareva aver perso il posto, ma a suon di belle partite ha fatto venire i dubbi al mister. È questo l’atteggiamento che ci piace.
Kane (14, 3, 7.89): il capitano non si discute, ma nel suo settore ha due concorrenti di tutto rispetto. Risponde a suon di gol e voti sul campo.
Becerra (11, 1, 5.05): sceso in campo spesso, il suo livello di maturità deve decisamente crescere. Si salva per la concorrenza nulla come quarto centrocampista, ma deve stare sul chi vive.

Attaccanti (partite giocate, reti, voto)
Feilhaber (10, 4, 6.35): lo statunitense ha giocato al di sotto delle sue possibilità. Ci si attendeva la sua esplosione, non è riuscito a fare l’exploit, ma non è una bocciatura. È uno stimolo.
Shah (9, 3, 7.17): sappiamo che il camerunese sa fare meglio di così, sebbene non sia mai stato insufficiente. Il problema è sapere che può andare oltre.
Scharner (10, 3, 7.95): sfiora il podio dei migliori voti, ma come ala destra non fa una piega. Il norvegese dal sicuro risultato, quando gioca.
Smiljanic (10, 4, 8.15): secondo miglior giocatore della rosa, sulla destra del fronte offensivo la concorrenza è tanta, ma il serbo si mette sempre in mostra.
Gabrielsen (10, 8, 8.30): il ct norvegese spesso lo snobba, Kare risponde come top player per via di voti. L’ariete centrale che tutti vorrebbero.
Spoor (10, 5, 8.00): medaglia di bronzo nella media – voti, Joeri svaria sulle fasce offensive e azzecca sempre una buona prestazione. Non è un caso.
Alex (10, 2, 7.70): quest’anno il portoghese ha segnato poco e non ha regalato le consuete emozioni là davanti, ma come fargliene una colpa? Non si può essere sempre perfetti.
Strouhal (10, 9, 7.85): il ceco, jolly offensivo, è il capocannoniere che non ci si aspettava. Forse abbiamo trovato il gioiello.
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I nostri uomini

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La rosa della prossima annata sarà questa.

Portieri
Rustu titolare fisso, a far da chioccia a Roberto Carlos, già ora migliore come abilità, ma che pecca ancora di esperienza. Presto, ci si immagina, si farà il cambio di gerarchia.

Difensori
I titolari paiono essere sempre Fedorchenko – Villalba in mezzo, con Yum e Kjellgren in fascia. Certo è che Brito scalpita, mentre Ofori sa di doversi fare le ossa. Calabuig attende solo un’occasione, mentre Vedder vuole ritagliarsi spazio. Infine il neo promosso Maurer, anche lui terzino ambidestro (ne abbiamo tre. Si arriverà a qualche cessione).

Mediani
Nestor inamovibile, Ferrari alle sue spalle per imparare, Garcia scheggia impazzita.

Centrocampo
Fino allo scorso anno Kane non avrebbe avuto nulla da temere, ma ora Rosado e Ndiaye si stanno elevando a giocatori di rango. Vedremo le scelte del mister. Becerra panchinaro sicuro.

Attacco
Il centrale del tridente è Gabrielsen, con Shah e Feilhaber a sostituirlo all’occorrenza. Come laterali ci sono Alex e Spoor sulla sinistra (pur potendo stare anche dall’altra parte), Smiljanic e Scharner a destra. Strouhal è il tuttofare, con il coach che fa un pensierino sul responsabilizzarlo.

Primavera
Ad oggi i papabili promuovibili sono Berends (D SD, ma nel suo ruolo c’è traffico), Mahmoud (M C impressionante da attuale abilità 10.68) e Amaro (MC C da sfruttare come centrocampista, visto Becerra). Rimane fermo il fatto che si spera sempre in nuove, succulente scoperte da parte degli scout.
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