RANDEZ-VOUS

[vamaca78]

rendez-vous

L’aereo cargo stava volando troppo basso ed è stato un miracolo che il paracadute si sia aperto in tempo. Adesso sto planando troppo velocemente su una coordinata geografica persa nel Pacifico, a ovest delle Isole Marshall, dove teoricamente non dovrebbe esserci nulla. Il sole non è ancora sorto e non vedrei niente a prescindere. Ma ho imparato che Bugsy, l’allibratore da 200kg, quando lo paghi, fornisce informazioni corrette. Mi bastano un paio di minuti per atterrare rovinosamente su un bagnasciuga tagliente di conchiglie a metà strada tra Equatore e Tropico.

Non c’è luna e il buio è ancora totale ma è sufficiente il tempo di liberarmi dall’imbragatura per essere assalito da un caldo umido reso peggiore da una brezza tesa e bollente come l’alito di un dio lebbroso. Cosa ci faccio qui? Semplice, ho pagato una tangente pesante a Bugsy perché mi trovasse il muso giallo, in fretta. E se Bugsy dice che è qui, lui è qui. Che cazzo di posto!

Nella caduta non mi sono rotto nulla ma la spalla sinistra che ho sbattuto è al momento inservibile, per il resto solo escoriazioni, la mia fida Luger P08 modificata è saldamente al suo posto sotto l’ascella. Faccio qualche passo verso terra, cautamente nell’oscurità che inizia appena a lasciare spazio al primo bagliore dell’alba. In quella penombra mi accorgo di trovarmi su una piccola isola, poco più di uno scoglio, che non è segnata su nessuna mappa. Improvvisamente, come spento da un interruttore, il vento cessa e complice il mare piatto come l’olio, su tutto cala un silenzio tombale.

Mi accorgo che al centro dell’isolotto, a poche centinaia di metri da me, è posto un masso enorme alto forse una dozzina di metri sormontato dalla silhouette di una statua. Un Buddha? E’ ancora troppo buio per esserne certo. La tentazione è di muovermi velocemente per trovare chi cerco e andarmene al più presto ma l’esperienza mi ha insegnato ad essere cauto. Infatti, alla mia destra, un lampo di luce e un fischio come di ammirazione.

Bastardo! L’ho riconosciuto immediatamente! E’ quel gangster di Brizione, il capo della cupola dei Palazzinari. E’ così vanesio che ogni 5 minuti deve specchiarsi nella lama del suo coltello e congratularsi con se stesso per quanto è fascinoso. Come ha fatto a trovare questo buco di culo di posto? Ma certo, quel venduto di Bugsy ha venduto l’informazione anche a lui! Quindi avrà fatto lo stesso con tutti gli altri. Capisco al di là di ogni ragionevole dubbio di essere nella merda fino al collo.

Intanto sta albeggiando, l’isolotto polveroso si tinge di rosa mentre avanzo strisciando e bestemmiando tra me e me per il dolore alla spalla. Le cose iniziano a delinearsi. Cento metri più avanti vedo lo zaino di Simona, la donna invisibile. La signora riesce sempre a comparire nel posto giusto al momento giusto, come quando mi ha fottuto sul filo di lana quel DC nel vecchio Whisper. E’ un indipendente, non fa parte dei Palazzinari ma sarà dura anticiparla. La luce aumenta con il sorgere del sole e insieme al caldo afoso già insopportabile. E adesso posso vederli tutti ,a parte Simona ovviamente. Cazzo! C’è più gente su questo sasso merdoso che a Central Park il 1 Maggio. Vedo il buon Tony, con le sue colt e le cartuccere incrociate sul petto. E’ più silenzioso di un ombra e più micidiale di Billy the Kid. Siamo amici ma non oggi, oggi non c’è amicizia che tenga, sarà un tutti contro tutti, all’ultimo sangue. Ma se non dovessi essere io sarei felice che ce la facesse la vecchia Carogna.

Vedo il gigante Vamaca con il suo spazzolone rotante in una mano e l’ultimo esemplare di katana di Hattori Hanzo esistente nell’altra, sembra sceso direttamente dall’Olimpo. Mich con la sua banda di sicari in completo nero anche in mezzo al nulla, il Minotauro Cornucuore, il gigantesco The Wall con il suo mostruoso serpente assassino. Ghosee l’uomo Grifone, Marcoct con il suo M16 modificato, Rebek con la leggendaria collezione di coltelli da lancio. Roland con il suo piccolo esercito di Calaca assassini. C’è anche ThePatriot che controlla ogni essere vivente animale o vegetale che sia. Altro che informazione riservata! Qui ci siamo proprio tutti. Saremo un centinaio.

Il sole è ormai alto e il sudore fa aderire la mimetica alla pelle; con l’adrenalina in circolo e il battito accelerato circondiamo da ogni parte il masso centrale ora perfettamente visibile. Non era una statua quella in cima, è il santone Aliberto a torso nudo che osserva immobile nella posizione del Fiore di Loto il sole sorgere. Non muove un muscolo, non un battito di ciglia. Ai piedi della roccia eccolo! Imbavagliato e incatenato il motivo per cui siamo tutti qui in questa mattina rovente. Era davvero nascosto qui alla fine. Il motivo per cui oggi ci scanneremo all’ultimo sangue. Ghosee si è già trasformato nell’enorme Grifone dagli artigli infiniti, la bava rosso sangue che scorre tra le zanne.

Si sente il rumore degli otturatori, di cani che vengono alzati, di lame che vengono sguainate di animali che aizzati senza pietà a mordere e dilaniare. Tutti vorremmo lanciarci gli uni sugli altri, ormai la bramosia annulla la ragione, vogliamo combattere e distruggerci fino all’ultimo per prevalere e portare a casa il premio ma qualcosa ci trattiene, ci impedisce di muoverci. Qualcosa cui non possiamo opporre resistenza ci impedisce di farla finita subito. È il check del mercato staff non ancora terminato. Il vento si alza di nuovo, bollente, e porta con sé nuvole di sabbia rossa. La visibilità peggiora e al livello del terreno non ci vediamo più l’un l’altro.

Solo Aliberto, nella sua immobilità così in alto rimane perfettamente disegnato sullo sfondo azzurro del cielo tropicale come un imperatore su un trono fluttuante. Poi, tutto precipita in un solo secondo. Sento una tripla vibrazione dal mio Iphone, la sveglia che avevo programmato mi informa che in Italia sono scattate le 16.42 e contemporaneamente Aliberto alza le mani verso il sole e pronuncia la fatidica frase

“Orzunque! È ora!”

Siamo liberi! E mentre ci precipitiamo al macello di un definitivo scontro finale, un solo urlo prorompe da cento gole e riempie assordante la terra e il cielo IHARA!!!!!!!

un saluto dal vostro nuovo giornalista nictaux

[Brizione88]

A parte il "fascinoso" ci hai preso

[Aliberto]

Ma, ma, ma ... io a torso nudo? ma sei serio?

Bellissimo, ci sarà da divertirsi in Gazzetta

[Tonyacarogna]

Vedo il buon Tony, con le sue colt e le cartuccere incrociate sul petto. E’ più silenzioso di un ombra e più micidiale di Billy the Kid... c’è ciaone proprio

[Becker]

Bravo nictaux!!

[vamaca78]

Vedo il gigante Vamaca con il suo spazzolone rotante in una mano e l’ultimo esemplare di katana di Hattori Hanzo esistente nell’altra

e che devo dire io? mi da del gigante che sono 1,74 però dovete tutti stare attenti non alla katana che la uso più come dimostrativo dovete stare attenti allo spazzolone rotante specie se continuate a segnare a nome mio al bar

p.s. e bravo a vamaca che ha trovato un altro genio così per la gazzetta? Nessuno?

[alfrespo]

C'ero anch'io in quel rosso campo di battaglia con la spada a due mani di Ned Stark ma sulla sinistra del grande Nictaux: la spalla fuori uso gli copriva la visuale.
Davvero un grande pezzo (anche questo).