LE GONZO INTERVISTE Capitolo 2

[vamaca78]

Le Gonzo interviste: Capitolo 2

Premessa: Le Gonzo interviste sono redatte con il soggetto protagonista dell’articolo come le interviste tradizionali ma, in questo caso, il Manager deve aggiungere la parte Gonza del suo personaggio, quindi tutte le risposte che leggerete qua sono pari pari quello che ha detto e frutto della fantasia del giocatore in questione così come la descrizione dell’ambiente dove sono andato ad intervistarlo, cosa fa, ecc. Sappiate questo perché, se mai avrete la malsana idea di farvi intervistare da me, questa è la regola.

14 Luglio. Redazione. Un caldo della Madonna. Simona è in ferie, Lelenil ce l'ha su con me per quella storia della Uffa della scorsa stagione, The_Wall si prende a male parole su Discord con Altair e Nictaux sta giocando a carte su internet contro uno che non sa essere io che gli anticipo le mosse perché ha il brutto vizio di declamare le sue mani e di lamentarsi di un palazzo immaginario del gioco della Briscola a voce alta ma lui,così come le sue formazioni su Whisper, è più prevedibile di un incidente tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello.

Vamaca è rientrato nel suo ufficio con l’aria condizionata ormai da un quarto d’ora (mannaggia a lui e al ventilatore “questo ragazzi è un vero affare” da due euro che ha comprato Lelenil!). L’assenza del caporedattore è uno di quei fenomeni che può essere letto come uno svantaggio, perché non porta birre ghiacciate nella parte Sahariana della redazione, sia come un vantaggio, perché non si lamenta del fatto che non stiamo scrivendo una mazza presi dal caldo come fa ogni venticinque secondi quando sei in sua compagnia.

Il telefono squilla ma non è il solito squillo cacofonico e irritante. È “La Noyèe” di Yann Tiersen quella che risuona in tutto l’ufficio adesso. Vamaca arriva fluttuando dal suo ufficio sulle note che indicano una chiamata da parte di Aliberto. Il telefono è quello rosso, al centro della stanza. Vamaca tira su la cornetta è mette in vivavoce il boss.
«Ho un articolo per voi…»
Ho deciso di andare io a fare l’intervista, anche perché non so che minchia scrivere e così Vamaca non mi stressa per una settimana se sono fortunato! Ed è per questo che, tre giorni dopo, mi ritrovo nel mezzo di un cazzo di bosco di latifoglie del Delaware pieno di zanzare grosse come elicotteri e con la paura che un Grizzly sbuchi da dietro un albero scambiandomi per un salmone.
Almeno nell’altra intervista ero al mare.
Ecco quella deve essere la baita che mi è stata indicata: sopra una collina, con un sacco di animali morti e alberi abbattuti intorno. È lei.
Busso alla porta, è aperta.
Due cani Husky mi si fanno incontro ringhiando io indietreggio e inciampo su un’accetta lasciata per terra conficcata su un ciocco di legno, i cani si fanno sotto.
«Hund, Hero! A cuccia!»
I due cani abbassano le orecchie e corrono via come se fossero stati presi da una forte scossa al petto.
Un uomo alto più di due metri con una barba lunghissima e con la tipica camicia a quadri da boscaiolo che solo a guardarla mi viene l’orticaria su tutto il corpo mi tira su con una mano e mi rimette in piedi.

«Salve!»
Il tipo mi stritola la mano.
«Salve signor NiteOwl, sono della Gazzetta, forse Aliberto l’aveva informata di un mio arrivo, dovrebbe averla telefonata.»
«Mi dispiace ma non uso telefoni. È roba da principessine.»
Mi soffermo a guardare la tappezzeria che riporta diverse teste di animali impagliati appese qua e là mentre la carta da parati ha disegnato sopra orsi, una specie di uccello che non ho mai visto e dei pesci che mi ricordano la sogliola se non vado errato. In quanto a raffinatezza nell’arredare mi pare che NiteOwl gli vada in culo a parecchi non c’è che dire.
«Sono venuto qua per parlare di quella che possiamo definire tranquillamente la caratteristica determinante della sua squadra.»
Il manager gonfia il petto.
«Lo so la Hillers è composta solo da uomini veri!»
Al gonfiare del petto del padrone i cani si sono fatti ancora più piccoli. Strano degli Husky da queste parti.
«Non lo metto in dubbio ma non volevo parlare proprio di quello…»
L’uomo s alza va a prendere una pinta di birra grossa come la mia utilitaria e me la poggia davanti.
«Grazie ma…»
«Beva. L’ho fatta io. È l’unica birra a più di trentacinque gradi conosciuta.»
La voce dell’uomo non ammette repliche. Mentre va a versarsi una pinta leggermente più grossa per se stesso prendo un goccio della birra e sento un formicolio dietro il collo.
«So perché voi giornalisti siete interessati alla mia squadra. Sto diventando forte e ora volete capire qual è il mio segreto! Lei sa cos’è la Hillers Sports?»
«Certo mi sono informato. La società sportiva americana con sede nel Delaware, “sport collinari”. Lei è la deriva Whisperiana di questa società…»
«Io ho deciso di portare i veri uomini nel calcio! Uno sport un po’ troppo da mammolette ancora!»
Inutile questo non vuole parlare del motivo per cui sono qua.
«Mi parla del logo della squadra?»
«Semplice è il logo della Hillers sports. Non ho mica tempo da perdere con cazzatine grafiche io.»
Svuota la birra in un sol colpo e sgancia un rutto che stacca una poiana impagliata dalla parete.
«Veramente mi riferivo al contenuto del simbolo… comunque, grazie alle mie ricerche, sono venuto a conoscenza dei membri dello staff tecnico della sua squadra. Glieli elenco, ok? Allenatore Hauger, Medico Hojo, Preparatore Heins, Preparatore giovanili Herrera, Osservatore Hlousek, Talent Scout Hermansson, Hogarth, Heitinga, Haidong, Harris e Horvanticic… nota niente di strano?»

«Il fatto che tutti i reparti non siano pieni è perché ritengo che uno prima di lavorare per la Hillers debba dimostrare di essere un uomo. I soldi non mi mancano, mi sono arricchito con il legname, e la mia politica sulle assunzioni si basa solo sulla virilità del candidato e, me lo lasci dire, Hogarth sopra tutti ha dimostrato questo!»
«No senta. Lei non ha ben capito… Ora le elenco chi gioca di più nella sua squadra e chi gioca meno… nella lista dei titolari ritroviamo Helveg, Hawkins, Hernandez, Halse, Hayes, Halldorson, Hisa, Hosokoawa, Heaton, Hajek, Hwang e Heitor mentre i panchinari sono Borghetti…»
L’uomo alza una mano minaccioso.
«Non mi parli di loro!»
«Non le dovrei parlare di Borghetti?»
«Sto facendo di tutto per disfarmi di loro e per fare una squadra di soli veri uomini… Di uomini con la H!»
Eccoci!
«Vede è qua che volevo arrivare! Questa sua ossessione per l’H! Lei per me è diventato un eroe appena mi è stato detto di questa sua particolarità! Certo mi sono un po' spaventato quando mi sono saltati addosso i suoi Husky e quando ho visto questa carta da parati con pesci, uccelli colorati e orsi ma…»
«Sono Halibut, Hoatzin e Horsi!»
«Horsi?»
«Lo so dove volete arrivare!»
L’uomo si alza dalla sedia e si avvicina minaccioso.
«Voi giornalisti ficcate sempre il naso dappertutto e lo avete scoperto!»
Mi alzo impaurito e vado verso la porta.
«Scoperto cosa scusi!?»
«Che io non mi chiamo con l’H! Ma lo dimostrerò a tutti che sono un vero uomo!»
Riesco quasi a toccare lo stipite.
«Stia calmo anche Hitler non era biondo e occhi celesti ma ce l’aveva su con questa cosa della razza ariana…»
«Ma lui si chiamava almeno con l’H!»
Inizia a lanciare oggetti.
«Mio padre Helmett mi voleva chiamare Hugo ma mia madre no… NiteHowl!»
«Grazie per l’intervista… le faccio sapere quando esce l’articolo… conosco l’uscita!»
Mentre esco evitando un ciocco di legno pesante come un Suv sento in lontananza singhiozzare e le parole:
«Lettera muta un cazzo!»
Squilla il cellulare.
È Vamaca.
«Brizione fatta l’intervista? Abbiamo bisogno di articoli!»
«Fatta…»
Mi sistemo alla bene e meglio e gonfio il petto.
«Ma da oggi chiamami Acca-Brizione!»
«Ma vaffancuore!»

Brizione88

[Marcoct93]

Bravo bravo, ma il mojito quando me lo ripagate?

[Brizione88]

Bravo bravo, ma il mojito quando me lo ripagate?

Conto Vamaca...

[Becker]

Brizione intendevi questo per veri uomini con la H ?

Ecco cosa succede ad impostare le tattiche tutte a 10, si lascia troppa libertà ai giocatori. Borghetti è il primo partendo da sinistra.

Comunque bell'articolo.

[Brizione88]

Brizione intendevi questo per veri uomini con la H ?

Ecco cosa succede ad impostare le tattiche tutte a 10, si lascia troppa libertà ai giocatori. Borghetti è il primo partendo da sinistra.

Comunque bell'articolo.