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Un doveroso saluto

Posted: Tue Jan 28, 2020 11:14 pm
by Brizione88
Ci sono gli sportivi, ci sono i simboli.
Nell'ultimo giorno di una vita straordinaria i giornali si soffermano a salutare tutti gli uomini che, nel bene o nel male, hanno fatto, nel proprio percorso, storia.
Basta riportare quello che hanno fatto, senza lasciarsi andare ad inutili sentimentalismi se non si condividono certe passioni.
L'altro giorno è morto un simbolo.
Un simbolo perché, se tracciamo una linea di icone del basket, si parte da Magic Johnson, si prosegue a Michael Jordan, si continua per Kobe Bryant e si arriva a LeBron James.
Di questi sopracitati uno solo è deceduto.
Un simbolo perché, nei primi anni 2000, la maglietta da basket più venduta, anche in Italia, era gialla coi numeri bianchi che recitavano 24 e la scritta Bryant.
Un simbolo perché ha infranto tutti i record, compreso quello di più punti segnati in una sola partita, mentre era in attività.
È morto a soli 41 anni e con lui anche vittime molto più giovani ma questi sono solo sentimentalismi.
È più importante sapere come sono andate le partite di serie A, è più importante sapere che Ronaldo ha segnato, almeno in Italia.
Noi abbiamo altre priorità.
I nostri giornali principali sportivi non ne hanno dato notizia come si dovrebbe.
Da altre parti gli sono state dedicate colonne e colonne e la prima pagina intera come fotonotizia.
Era, e sarà per sempre, un mito americano ma era legato a doppia catena al nostro paese.
Le sue figlie si chiamano Natalia Diamante, Gianna Maria Onore (quella deceduta con lui), Bianka e Capri.
Vi lasciamo questo estratto per capire quanto amasse il nostro paese e quanto significasse per lui:
https://youtu.be/Uz-KSlkvluA
La redazione di questo giornalino saluta il campione Kobe Bryant

La redazione della Gazzetta di Whisper